Un libro introvabile

Cominciai a ricucire la sua manica con la massima concentrazione; la voglia di apparire al meglio di fronte a lui non era per niente affievolita e cominciavo anche a domandarmi perche' mi comportavo così, infondo era solo un ragazzo.
Forse il poter far amicizia con qualcuno dopo così tanto tempo mi metteva una grande agitazione e una folle paura di far qualcosa che lo infastidisse e lo facesse scappare da me, per sempre.
Così diedi il meglio di me con il cucito, non ero una sarta, ma sapevo quel che facevo, visto che mi era capitato altre volte di ripararmi da sola i vestiti in convento, e cercai di fare un bel lavoro e anche di non ferirlo in alcun modo.
Proprio mentre ero concentrata e con sguardo fisso sullo strappo, sentii lo scricchiolio della sedia e il calore del viso di Chrono farsi sempre più vicino. I miei occhi non osarono alzarsi per incrociare i suoi, intuendo che si stesse avvicinando a me per qualche strano motivo. Il mio cuore batteva all'impazzata e feci di tutto per non darlo a vedere, anche fingendo che non mi fossi accorta di nulla.
-Che voglia..baciarmi?- fu una delle cose che mi balenarono subito in mente. Ma mi ricredetti subito, perchè mai avrebbe dovuto farlo!? Ci siamo appena conosciuti, non potevo certo trarre conclusioni tanto affrettate e disperate, quasi.
Mentre il mio cuore minacciava di fuori uscire dal mio petto, sentii di nuovo la scala scricchiolare e Chrono che tornò velocemente al suo posto, come se non fosse accaduto nulla.
-Ecco visto? Non ti stava pensando minimamente, ora stai calma e non farti prendere da stupide fantasie..-cercai di calmarmi il più possibile cercando intanto qualcosa da dire, visto che, per l'agitazione, non ero andata per niente avanti con il cucito e stavo lavorando sullo stesso pezzo da minuti interminabili.
-Allora..ehm..Chrono, come mai ti sei iscritto in accademia?- la buttai lì cercando di iniziare un buon argomento di conversazione.

Senza volerlo, la mia domanda mi aprì un varco nel passato di Chrono che mi raccontò per filo e per segno tutta la storia sua e di suo fratello, un certo Mharf.
Rimasi ad ascoltarlo con occhi sgranati, completamente presa dalle sue parole, sentendo il suo dolore come il mio e ricollegando certi tristi eventi del mio passato con il suo; era evidente che Evesaje stava attraversando un periodo sanguinario e violento, tropep persone erano rimaste coinvolte in drammi familiari e l'accademia sembrava l'unico posto sicuro a tutto ciò. Più pensavo a questo e più mi incupivo, dimenticandomi perfino di ricucire la manica.
Un nome, fu ciò che mi riportò con i piedi per terra. Chrono accennò anche al fatto che lui e suo fratello stavano cercando qualcuno, qualcuno che poteva essersi iscritto qui, e si chiamava Anhylia. Le coincidenze erano troppe.
-S-Scuami? Hai detto Anhylia?- fu l'unica cosa che riuscii a dire dopo che ebbe finito il suo racconto.
Notai anche che la tonalità di capelli di Chrono era molto simile a quella di Anh, il che poteva presupporre una qualche parentela, ma il tutto mi sembrava così assurdo e confuso che a momento non riuscivo nemmeno a respirare, ero tesa come una corda di violino.

Ascoltò pazientemente la mia storia e subito dopo che finii di raccontarla... accadde l'inaspettato. -S-Scuami? Hai detto Anhylia?- sgranai gli occhi. Dalla sua reazione sembrava che la conoscesse. Conosceva mia cugina? Era dunque ancora viva?! Un sorriso speranzoso mi si stampò sulla faccia, impaziente di saperne di più -Sì! La stiamo cercando da tantissimi anni, era ancora molto piccola quando fummo separati! Aveva i capelli non troppo lunghi e di una tonalità più chiara dei miei. Portava anche una coroncina color oro simile a quella che porta anche mio fratello! La... la conosci? E' ancora viva?- Forse ero un po' troppo avventato con le domande, ma ero così felice di aver trovato una pista su mia cugina che non riuscivo più a contenermi. Era dunque stato destino incontrare quest'angelica ragazza, che fosse stata davvero un angelo, dopotutto? Ero fin troppo agitato, quindi decisi di darmi un contegno e ad aprire ben bene le orecchie, ascoltando bene tutte le informazioni per poi riferirle tutte anche a mio fratello, che in quel momento non avevo idea di dove fosse.

Dopo che mel'ebbe descritta non ci furono dubbi che si trattava di lei, se non i capelli, la coroncina, non poteva certo essere una coincidenza. Chrono, dal canto suo, era sempre più entusiasta di scoprire la verità e io sempre più terrorizzata. Anhylia ne aveva passate davvero troppe, non so come avrebbe retto questo colpo di scena improvviso, peggio ancora se si trattasse di un grosso malinteso. Non volevo e non potevo causarle un altro dolore inutilmente e non sapevo se parlare fosse la cosa giusta.
Mentre il giovane principe continuava a farmi domande io fissavo il vuoto titubante sul da farsi. Poi alla fine decisi di essere sincera, come lui lo era stato con me poco prima.
-Chrono..- dissi sempre a testa bassa, cercando le parole giuste con cui iniziare il discorso -...io non lo so, se quella che tu chiami cugina, sia la stessa Anhylia con cui sono cresciuta, ma so cosa le è successo negli ultimi anni ed è per questo che ti dico di essere cauto con lei. Io, Anhylia e un'altra nostra amica, Zalya, siamo alcune delle poche superstiti del massacro di Menulia, la mia città- deglutì cercando di sorvolare la parte dello sterminio della mia famiglia, per ora poro rilevante alle indagini di Chrono -La mia famiglia ha ospitato per diversi mesi Anhylia in casa, per via di una tremenda situazione familiare con il padre, per poi vedere uccisa la sorella prima e molti dei suoi cari poi, durante un attacco di mercenari. Come puoi ben capire, parlare del suo passato con lei e sopratutto della sua famiglia le causa solo un grande dolore. Quindi..perfavore, semmai la incontrerai, ti prego di pressarla troppo o ho paura che possa cedere da un momento all'altro...- non so perchè stavo spiattellando i fatti di Anh ad uno sconosciuto che affermava di essere suo cugino, non sapevo nemmeno più perchè mi trovavo lì. Non so cosa mi successe in quel momento, ma mi sentii come opressa da qualcosa, i ricordi erano troppo dolorosi e questi colpi di scena rischiavano di peggiorare la situazione.
-Perdonami Chrono..io...- dissi alzandomi dal posto in cui ero stata fino a quel momento -..io devo andare..è stato un vero piacere conoscerti- dissi prima di allontanarmi da lui senza dargli il tempo di ribattere, per poi allontanarmi a passi svelti verso l'uscita, cercando di nascondere le lacrime e ripetendo a me stessa che stavo facendo un errore madornale a lasciarlo lì così.

Evidentemente il mio troppo entusiasmo aveva spaventato la ragazza. Mi disse che non era sicura che fossero la stessa persona, quindi bisognava andarci piano. Poi... mi raccontò cosa successe anni prima. Anhylia ospitata in casa di Selene, la morte della sorella e altri cari durante un attacco di mercenari... ero... sconvolto. Pensare che probabilmente quella che aveva passato tutto quello era mia cugina, mi si stringeva il cuore. Non aveva avuto vita facile nemmeno lei. Sapere poi che in quel disastro era stata coinvolta anche Selene mi faceva male il doppio... Vidi la ragazza molto sconvolta, ma non feci in tempo di fare niente: si alzò da posto in cui si era seduta e dopo essersi scusata, scappò via visibilmente scossa, senza che io potessi dire qualcosa. Cercai anche di seguirla ma una volta voltato un corridoio non la trovai più. Mi chiedevo se un giorno avrei avuto la fortuna di incontrarla di nuovo...