Una giornata come tante altre...

Mharf Iylisse & Zalya Levanda

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  1. Zalya
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    h487

    Zalya Levanda
    Classe: Maga nera Razza: Umana Numero Stanza: 102 Fama: +5 Affinità: +30 (Mharf)

    Ruolata
    Cercando impacciatamente un rimedio ai capelli verdi di Mharf pian piano l'effetto del filtro mi abbandonava. Vedendo che anche solo il profumo mi faceva quell'effetto non osavo pensare cosa sarebbe successo se mi fosse finita addosso. Più ci pensavo e più rabbrividivo. Ma più cercavo un rimedio e più pensavo a quello scambio di sguardi di poco prima. Non riuscivo a togliermelo dalla testa. Le guance mi tornarono rosse fuoco, mentre il mio cuore accelerava i battiti. Forse ero ancora sotto effetto dei fumi? Sì, probabilmente era quello. Quella strana sensazione però, non la sentivo da anni e anni, e l'avevo provata con una sola persona. Ed ecco che di nuovo pensavo a lui, alla sofferenza della sua perdita...
    Ero quasi sul punto di piangere quando, dando un'occhiata fugace a un libro di pozioni, trovai il rimedio per i capelli di Mharf. Feci un grosso respiro profondo, per poi girarmi per dirgli che avevo trovato la soluzione. Mi venne quasi un colpo quando, girandomi, me lo trovai davanti.
    -AAH! Mi spaventi, così!!- gli dissi tentata di tirargli il libro in faccia, ma mi trattenni, per fortuna. -Ho trovato la soluzione al tuo problema. Qui dice che basta lavarli per mandare via il colore. Menomale, pensavo ci volesse qualcosa di più complicato...- Non riuscivo a guardarlo in faccia a causa del momento di prima, quindi tenevo gli occhi incollati sul libro di pozioni, cercando di comportarmi il più naturalmente possibile.

     
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    Mharf Iylisse
    Classe: Spadaccino Razza: Umano Numero Stanza: 105 Fama: +5 Affinità: +30 (Zalya)

    Ruolata
    Mentre Zalya cercava un rimedio per i miei capelli, io non riuscivo a far niente: continuavo a pensare a quanto stupido dovessi sembrare in quel momento, e quasi senza accorgermene, mi ritrovai a fissare Zalya mentre sfogliava i libri. Mi soffermai sulla sua figura, poi sulle sue mani che sfogliavano le pagine e sullo sguardo attento che aveva quando leggeva: eppure, riuscivo a notare che sembrava ancora un po' rossa. Cercavo di concentrarmi su di lei, per non pensare alla mia, di condizione: rosso come un peperone, con il cuore che non accennava a smettere di martellarmi nel petto e con i capelli verdi. Anche se quelli erano il "male" minore. Cercai di distogliere lo sguardo dalla ragazza, prendendo qualche libro e sfogliandolo per trovare una soluzione, anche se non mi stavo veramente concentrando nella ricerca: in realtà stavo cercando qualche libro che mi avrebbe distratto dalla situazione, o quantomeno mi avesse sgombrato la mente. Ma ogni volta il mio sguardo tornava a fissare Zalya: i capelli le ricadevano spettinati in avanti mentre si chinava sul libro per leggere, e d'istinto mi avvicinai per rimetterle a posto la ciocca disordinata... Ma mi fermai prima: un rumore insolito mi colpì, ma nel vero senso della parola. Una goccia di pioggia, poi subito seguita da molte altre, era entrata dalla finestra vicino alla libreria del pian terreno: in quel momento io mi ci trovavo proprio davanti. Uno scroscio d'acqua mi si riversò in testa, e feci in tempo a vedere soltanto delle macchie verdi che mi colavano dalle punte dei capelli: la tintura verde. Feci per dire a Zalya che bastava un po' d'acqua, ma in quel momento lei si girò verso di me per darmi la stessa notizia: ci trovammo faccia a faccia. Ero così vicino a lei che riuscivo addirittura a notare che i suoi occhi erano umidi, gonfi di lacrime: ma non ne aveva versata neanche una. Mancava la distanza di un palmo tra noi... Che avrei potuto colmare facilmente soltanto avvicinandomi un altro po'. E anche lei sembrava essersene accorta. Diventò tutta rossa, quasi quanto me: poi fece per tirarmi un libro in testa, ma si trattenne. -AAH! Mi spaventi, così!!- urlò, contrariata: mi coprii la mano con la bocca, colpevole, allontanandomi di qualche passo. - S-scusa... Non so che mi è preso... E'... E'il filtro, si... - dissi, cercando di mascherare il mio imbarazzo. -Ho trovato la soluzione al tuo problema. Qui dice che basta lavarli per mandare via il colore. Menomale, pensavo ci volesse qualcosa di più complicato... disse la ragazza, tenendo lo sguardo fisso sul libro per via dell'imbarazzo. A quel punto non mi trattenni più: mi avvicinai e le sistemai la ciocca dietro l'orecchio, sorridendole. - Grazie... Quando tornerò in Dormitorio lo farò. - dissi, riconoscente. Ma subito dopo mi pentii di quella mossa: così ritirai la mano dal suo volto, sfiorandole però una guancia mentre rivolgevo altrove lo sguardo, imbarazzato. Quel contatto mi fece trasalire, ma non diedi a vederlo: così tornai al mio tavolo, cominciando a pulire tutti gli strumenti che avevo usato quel giorno per preparare il Filtro. Stavo cominciando a odiarlo: mi faceva fare cose di cui non ero neanche sicuro io stesso. Ma era davvero colpa sua?

     
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  3. Zalya
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    h487

    Zalya Levanda
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    Ruolata
    Mentre tenevo lo sguardo fisso sul libro alcuni ciuffi dei miei capelli si riversavano in avanti, in quel modo riuscivo più o meno a nascondermi dall'imbarazzo che stavo provando in quel momento. Poco prima eravamo talmente vicini che mancava poco che succedesse altro. Senza dubbio avevo sottovalutato il potere del filtro. Ma era davvero solo colpa di quello? Cercai di trovare qualcosa da dire ma sentii un tocco delicato prendermi un ciuffo dei capelli, sistemandolo dietro il mio orecchio. Alzai lo sguardo, e vidi che Mharf mi sorrideva. - Grazie... Quando tornerò in Dormitorio lo farò. - Non riuscivo a proferir parola, solo quando capì quel che aveva appena fatto ritirò la mano, guardando altrove imbarazzato. Ritirando la mano però mi sfiorò leggermente il viso, ma quel tocco così leggero bastò a far battere il mio cuore all'impazzata. Lui se ne tornò al tavolo per ripulire gli oggetti che avevamo usato per le pozioni, mentre io restai qualche secondo immobile, cercando di calmarmi. Poi notai che la porta del laboratorio magico era aperta e fuori imperversava un temporale. Mi avvicinai alla finestra, fissando per qualche secondo l'esterno. Guardare la pioggia non era mai stato bello, sia per me che per Selene e Anhylia. Soprattutto per Anhylia. Speravo che in quel momento fosse al riparo dentro l'accademia. Evocava sempre brutti ricordi. Sospirai. In quel giorno mi erano riaffiorati così tanti ricordi dolorosi... Abbassai tristemente lo sguardo, chiudendo la finestra. "Eppure prima c'era un tempo così soleggiato..." dissi a me stessa, pensierosa. Andai poi al mio tavolo, prendendo la pozione dal calderone e ripulendo in fretta gli attrezzi che avevo usato. Quando ebbi quasi finito, mi venne un brivido di freddo: a causa del tempaccio fuori la temperatura si era abbassata un po'. Era giunta l'ora di andare, ormai. Non mentirò: un po' mi dispiaceva di dover andarmene via. In fondo Mharf mi sembrava un bravo ragazzo ma era meglio dividere le proprie strade. Era stato solo un caso che ci fossimo reincontrati. O almeno credevo questo. Anzi, più che altro... volevo crederci. Mi girai verso di lui, accennando un saluto.
    -Beh, io vado...- dovevo aggiungere altro? Addio? Arrivederci? Volevo rivederlo? Nemmeno io riuscivo a darmi una risposta. Dunque dopo la breve pausa, decisi di dire semplicemente -Stammi bene, eh. Ciao.-
    Mi girai, camminando a passo spedito verso la porta, ma mi fermai, senza voltarmi. Perchè mi comportavo in quel modo? Cosa diavolo mi prendeva? Era possibile che... mi fossi già affezionata a un ragazzo incontrato solo due volte? Ero così messa male? Che mi saltava in mente? Sicuramente in quel momento mi stava fissando, domandandosi perchè mi ero fermata a quel modo a metà strada fra la porta e il tavolo per creare le pozioni. La mia maschera, in quel giorno cominciò a incrinarsi inesorabilmente. Ma era ancora utilizzabile. Girai la testa, cercando di accennare un sorriso e in tono scherzoso gli dissi -Ah... e comunque i capelli blu ti stanno decisamente meglio, ahahahah! Ehm... sì, ora vado. Arrivederci!- e corsi via, sperando che non si mettesse a seguirmi per chissà quale motivo, dandomi della stupida per aver detto quel "arrivederci" finale.

     
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    Mharf Iylisse
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    Ruolata
    Ripensavo a ciò che avevo fatto: come potevo essere tanto stupido? La conoscevo appena... E non era da me comportarmi a quel modo con una persona appena conosciuta: nonostante mi mostrassi gentile fin da subito, sperando di fare buona impressione, cercavo di non far trapelare troppo di me stesso. In fondo, avevo passato molti anni a scappare dalle guardie della Pelya: non potevo permettermi errori... Un singolo sbaglio, e non ci sarei andato di mezzo solo io. Anche rivelare il mio cognome a quella ragazza era stato pericoloso: eppure, sentivo di potermi fidare di lei... E, forse, conosceva mia cugina Anhylia: che ragioni aveva allora per poter marciare contro di noi? - Forse la conosce... - insinuò una voce nella mia testa, - ... Forse no. Dovresti chiederglielo... -. Era vero: ormai lei conosceva fin troppe cose di me, e quindi ormai o avrei cercato di evitarla, sperando che potessimo entrambi dimenticare il nostro incontro, o le raccontavo le ultime cose, sperando di capire qualcosa di più su di me e su di lei. Sui miei sentimenti e sui suoi. Ed ero molto più propenso per la seconda possibilità: nonostante tutto, il mio cuore ancora non la smetteva di battere, e riuscivo ancora a sentire quell'agitazione strana che mi pervadeva... Insieme a una sensazione che mai avevo provato prima: un misto di felicità e paura, che mi lasciava sconcertato e fiducioso allo stesso tempo. Per il momento decisi di ignorarla. Ad un tratto, mi tornò in mente la sensazione della mia mano che sfiorava il suo volto, e riuscivo nuovamente a sentire un brivido che mi attraversava tutto il corpo: più la fissavo, e più mi rendevo conto che avrei voluto sfiorarla di più, posare le mie labbra sulle sue e assaporare il profumo dei suoi capelli.... Con una mano urtai qualcosa dietro di me, e mi resi conto di che cosa avevo appena pensato: arrossii nuovamente, girandomi e affrettandomi a ricoprire il calderone contente il filtro. Continuando a sistemare gli attrezzi, non mi ero accorto di aver spostato, erroneamente, il coperchio che teneva intrapplata la pozione nel filtro; e ancora una volta, ero stato vittima dei suoi effetti. Rabbrivido al solo pensiero che alla prossima lezione... Avremmo dovuto provarla. Era troppo potente! Se già bastava il profumo a farmi perdere il controllo così... Ma forse i miei sentimenti ampliavano il potere di quel filtro: poteva essere così, in effetti... -Beh, io vado... Stammi bene, eh. Ciao.- disse Zalya, avviandosi verso l'uscita. Abbandonai immediatamente gli attrezzi che stavo pulendo, cominciando a rimettere libri e strumenti alla rinfusa dentro la mia borsa: per qualche ragione... Ero intenzionato a seguirla. Mi dissi che volevo soltanto continuare a parlare con lei, magari proprio a proposito di mia cugina: ma il mio cuore non era d'accordo. Sembrava essere nuovamente fredda e distaccata con me: ero forse stato io? In effetti, neanche mi conosceva... E io già mi stavo prendendo troppe confidenze. Prima ancora che avessi modo di decidere cosa fare, la ragazza si girò verso di me, sorridendomi. Io rimasi stupito da quel gesto: non l'avevo mai vista sorridere... Lo faceva in un modo così sincero che sentii che bastava un suo sorriso a dissipare tutti i miei dubbi. La guardai confuso, mentre sentivo nuovamente il viso in fiamme; avrei voluto che continuasse a sorridere così altre volte. Mi chiedevo perchè non lo facesse sempre: era così bella in quel momento, che mi sembrava quasi strano il fatto che se ne stasse sempre imbronciata. -Ah... e comunque i capelli blu ti stanno decisamente meglio, ahahahah! Ehm... sì, ora vado. Arrivederci!- mi disse, prima di scomparire dietro la porta. Rimasi al mio posto per qualche minuto, sgranando gli occhi e arrossendo sempre di più: mi aveva fatto un complimento e mi aveva salutato. Forse mi stavo illudendo.. Ma pensai che fosse il segnale che un'amicizia stesse per sbocciare. O forse era qualcosa di più... Corsi velocemente verso la porta, ricordandomi soltanto in quel momento che la pioggia stava infuriando all'esterno. E io l'avevo lasciata andare così, perso nei miei inutili pensieri!? Mi misi a correre sotto la pioggia, riparandomi come meglio potevo e cercando Zalya con lo sguardo. Infine la trovai, sul sentiero che conduceva all'Aula Magna. La raggiunsi prima che potetti, combattendo contro il vento che mi rispediva indietro. - Zalya! - gridai, cercando di farmi sentire. - Aspettami! -. Mi avvicinai a lei, stringendola a me per ripararla dalla tormenta e continuando ad avanzare verso l'Aula Magna. Ogni piede guadagnato era una piccola vittoria, e anche se più di una volta pensai di non poter vincere contro il freddo e la tormenta, alla fine raggiunsi l'entrata dell'Aula Magna. Rincuorato, mi rifugiai al suo interno, soltanto per poter notare, una volta dopo essermi ripreso dalla pioggia, che la mia giacca era diventata una chiazza verde: e che dai capelli, oltre che pioggia, gocciolava anche della tintura del medesimo colore. Così dedussi che oramai ero tornato al colore originale; un po' me ne dispiacqui. Una volta ripreso il fiato, guardai Zalya, rivolgendole un timido sorriso. - Scusa se ti ho seguita... - cominciai a dire, inanellandomi una ciocca di capelli intorno al dito, - ma... - indugiai un attimo, - speravo tu potessi dirmi di più su mia cugina... Ammesso che parliamo della stessa persona. Qui vicino c'è l'Area Cafè, ti va una cioccolata calda? - le chiesi, arrossendo lievemente e aspettando, speranzoso, una sua risposta.

     
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  5. Zalya
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    Zalya Levanda
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    Ruolata
    Una volta uscita, mi ricordai che fuori c'era la tempesta e infatti venni subito investita da un forte vento e dall'acqua. Il freddo mi si insinuò fin dentro le ossa. Sospirai affranta, cercando di coprirmi un po' con i libri, cercando di avanzare più che potevo. "Eppure poco prima non pioveva in quel modo, maledizione!" Pensai seccata dalla situazione. Mentre camminavo pensavo a tutto quello che era successo e nonostante ormai l'effetto del filtro fosse finito... arrossivo. Quel ragazzo in soli due incontri era quasi riuscito a sconvolgere tutta la mia esistenza, come poteva accadere tutto ciò? Non facevo altro che pensarci e ripensarci, senza trovar risposta. Che mi stessero crescendo dentro dei sentimenti per lui? Proprio io che mi ero creata una maschera da ragazza scontrosa per non avere nessuno intorno? Quando c'era lui quella maschera si sgretolava sempre di più. Avrei voluto rivederlo ancora ma allo stesso tempo... non volevo. Di colpo, mi tornò in mente la prima volta che lo vidi. Lo avevo scambiato per Anhylia e lui sembrava interessato a quel fatto. Mi fermai. "Forse... avrei dovuto parlargliene..."
    - Zalya! -/b> La sua voce interruppe il mio flusso di pensieri. Mi girai, vedendolo in mezzo alla tempesta, stava lottando contro il vento per raggiungermi. A causa della pioggia i suoi capelli erano tornati normali, ma era completamente fradicio, come me del resto. <b>- Aspettami! - Lo guardavo con gli occhi sgranati, chiedendomi se avrei dovuto o meno aspettarlo ma ci misi troppo e mi raggiunse. -Ma cos- Non feci in tempo a finire la frase che mi strinse a lui, probabilmente per proteggermi dalla tempesta. Quel contatto così ravvicinato mi provocò un rossore senza eguali e il battito del cuore era così veloce che sembrava quasi minacciare di uscire fuori. No, non andava bene tutto quello. Avrei voluto liberarmi, ma un lato di me lo impedì. Una volta raggiunta l'entrata dell'Aula Magna, tirammo un sospiro di sollievo. Mi tolsi la giacca strizzandola, poggiandola per terra e sedendomi su un gradino. -Dannato tempaccio...- dissi poggiando una mano sulla faccia. Più che per la disperazione degli abiti fradici era per nascondere l'imbarazzo e il rossore che avevo in viso in quel momento. Mharf mi guardò facendo un timido sorriso, scusandosi per avermi seguita. - Ma... speravo tu potessi dirmi di più su mia cugina... Ammesso che parliamo della stessa persona. Qui vicino c'è l'Area Cafè, ti va una cioccolata calda? - Era... era quasi come se mi avesse letto nel pensiero o come se ci fosse stata una specie di telepatia. Restai un attimo a fissarlo, per poi rispondergli -Sai, ci stavo pensando pure io... in effetti credo sia meglio parlarne, potremmo scoprire qualcosa di inaspettato... prima, però...- Mi alzai dal mio posto, dirigendomi verso di lui. Una volta abbastanza vicina, alzai una mano, facendo apparire una fiamma. -E' meglio se ci asciughiamo o qui finisce che ci prendiamo una bella polmonite. E non ci tengo, sai.- La fiamma dalla mano si alzò in aria, emanando un calore che ci asciugò in un attimo. -Ecco fatto.- dissi infine dopo essermi allontanata da lui più che potevo.

     
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