Visita in Infermeria...

Lewys Silyen & Yindi Suraj

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Avrei dovuto intuire subito che non sarei riuscito a ingannare Yindi: non appena le dissi che non si doveva preoccupare per me, la ragazza si adirò, chiedendomi perchè non gliel'avevo detto subito e che sentiva bene l'odore del sangue. Avrei dovuto prevederlo... In fondo Yindi ea una Kowka, e il loro olfatto e il loro udito erano molto più sviluppati che nelle altre razze; ero stato uno stupido a cercare di non farle vederle la mia ferita... Ma non rimpiangevo quel che avevo fatto. Non volevo farla preoccupare.... Non c'era bisogno che qualcuno si preoccupasse per qualcuno come me: e poi quelle erano ferite di poco conto... E la mia salute non era molto importante; avrei potuto aspettare, anche se la situazione attuale era dolorosa e minacciava di farmi svenire da un momento all'altro. Ma non dovevo: non potevo abbandonarmi completamente, lasciando a Yindi la responsabilità di tutto. Mi sentivo già in colpa per averla coinvolta nella maledizione... Aveva rischiato la vita a causa mia, e anche se si era risolto tutto nel migliore dei modi, quel fatto non riuscivo proprio a perdonarmelo. Pensavo che fosse normale che non volessi farla più preoccupare inutilmente... Eppure, nascondendolo, sembravo aver moltiplicato i dubbi della ragazza: mi sentivo un po' in colpa, dato che era colpa mia se lei adesso era in pena per le mie condizioni. Forse le avevo celato la verità anche per una questione di orgoglio: star male per delle banali ferite come quelle mi sembrava decisamente imbarazzante, soprattutto quando ero riuscito a sopravvivere a una ferita che mi aveva quasi portato alla morte. Fammi vedere!- la ragazza, senza tante pretese, mi spostò la mano dalla spalla e cominciò a slacciare i bottoni della giacca della divisa: mentre lo faceva, arrossii violentemente e rimasi paralizzato a fissarla mentre armeggiava con i bottoni, completamente scioccato per fare qualsiasi cosa. - Ma... Cosa fa!? - fu l'unica cosa che riuscii a pensare, cercando di arretrare e liberarmi così dalla sua stretta: eravamo nuovamente troppo vicini, e quella situazione era decisamente... Strana. Mi passai una mano sulla faccia, cercando di riprendere il mio colore abituale. - Ehm... Ehm... Che cosa... - balbettai, notando che l'imbarazzo mi aveva anche spento la voce; nonostante intuissi che mi stava spogliando per controllare meglio le mie ferite... Non riuscivo a non imbarazzarmi, anche per una cosa come quella. Anche perchè, a quel modo... Stava dimostrando di tenerci a me. Si stava preoccupando per le mie condizioni; nonostante avessi cercato di evitarlo in ogni maniera, non riuscivo a impedermi di provare felicità a quell'idea, e di sentirmi quasi importante. Sapevo che prima o poi avrei rimpianto quei sentimenti... Tutto quello a cui tenevo sembrava sgretolarsi, in una maniera o nell'altra; forse avevo avuto paura di legarmi affettivamente a qualcuno, ma ormai il danno era fatto. - Vorrà dire che questa volta non lascerò che quel che mi è più caro mi venga portato via... - pensai, e senza volerlo, portai una mano al viso di Yindi, accarezzandolo; le sorrisi teneramente, grato per quel che stava facendo per me. - Grazie... - sussurrai, ma mi resi conto troppo tardi di quel che avevo fatto; ritirai la mano di scatto, voltando la testa e arrossendo ancor di più, se possibile. -C... Cielo! Qui ci vuole l'infermeria! Al più presto!- disse Yindi, prendendomi per una mano e trascinandomi fuori dal Laboratorio, in direzione dell'Accademia. - Eh? pensai, mentre Yindi mi tirava; nonostante non avessi la minima intenzione di recarmi in quel posto, sentivo che non avevo abbastanza forze per ribellarmi, e non potei far altro che seguirla fedelmente. - No... Davvero non è niente... Non mi servono cure, le ferite guariranno da sole... - provai a dire, cercando di dissuaderla dal suo scopo; non volevo creare più problemi di quel che c'erano già, e non volevo che la ragazza si occupasse ancora di me, dato che io non avevo fatto niente per "sdebitarmi". -Dannazione Lewys, devi prenderti più cura di te stesso! Cos'è, volevi tenerti la ferita senza curarla? Insomma, devi volerti più bene!- le parole della ragazza, però, mi lasciarono interdetto; non immaginavo che fosse preoccupata a tal punto, ma riconobbi in quella frase un fondo di verità. - Non mi sono mi preoccupato di me stesso... pensai, abbassando lo sguardo e fissando l'erba che mi sfilava davanti, ... Ho sempre pensato che la mia salute non importasse... E che dovevo proteggere quella degli altri; ma se mi succede qualcosa, le persone che mi vogliono bene potrebbero risentirne... Non è forse quello che provo io nei confronti degli altri? -. Forse avrei dovuto smetterla con quel comportamento; non giovava nè a me nè a chi mi stava intorno, e ora che me lo facevano notare, sembrava molto, se non troppo egoistico da parte mia prendermi più responsabilità di quel che potevo sopportare, e fingere che andasse tutto bene quando in realtà non era così. - Io.... Scusam_ cominciai a dire, per poi rendermi conto che la cosa da dire era un'altra, e interrompere la mia frase, - ... Grazie, Yindi. Se non fosse stato per te probabilmente non avrei mai trovato il coraggio di dirigermi in Infermeria... - le dissi, stringendo la sua mano in segno di gratitudine e sorridendole, riconoscente.
    Il resto della camminata verso l'Infermeria passò nel silenzio più totale: cominciavo a perdere i sensi, e se prima ogni minuto sembrava interminabile, ormai sentivo persino i secondi. In fondo avevo sottovalutato la gravità di quelle ferite; stavo perdendo troppo sangue, e riuscivo a sentire che la camicia, aderente alla schiena, era completamente tinta di rosso. Passando per i corridoi affollati, gremiti di gente che si dirigevano nella Mensa, a quell'ora della serata, non potevo non sentire i discorsi delle persone: molte rimanevano stupite dalle mie condizioni, altre disgustate: però... Era strano; nessuno di loro sembrava guardare con disprezzo i miei occhi rossi, nessuno di loro era spaventato dal mio essere demone. Rimasi più colpito da quello che da altro. Dopo molti corridoi, che mi sembrarono interminabili, finalmente io e Yindi raggiungemmo l'Infermeria: non ci ero mai stato prima, e tutto quel bianco e quell'odore di medicinali, mi nauseava e mi terrorizzava allo stesso tempo. Ma se per me quella mescolanza di odori era fastidiosa, non riuscivo a immaginare come si sentisse Yindi: le scoccai un'occhiata, preoccupato, sperando che il suo olfatto non ne risentisse troppo. Una volta che ci trovammo davanti alla porta, lasciai andare la mano di Yindi, poggiandola sulla maniglia, mentre con l'altra continuavo a tenermi la spalla dolorante: era scossa dai tremiti e il sangue continuava a sgorgare incessamente, minacciando di lasciar cadere anche qualche goccia a terra. - ... E ora? - mi chiesi, inclinando la testa e fissando l'interno della vasta stanza, piena di mobiletti e lettini. Due dei letti ospitavano due studenti: una ragazza dai lunghi capelli blu, apparentemente incoscente, e un ragazzo dagli occhi smeraldini e una cicatrice a lampo sulla fronte, il braccio fasciato e l'espressione intontita. - Mi pento già di essermi lasciato trascinare qui... - pensai, ma prima che potessi scegliere se entrare o richiudere la porta, un'anziana signora mi si parò davanti. L'aria arcigna, sembrava estremamente irritata dalla mia presenza, tanto che per poco non mi chiudeva la porta in faccia. - Cosa vuole!? Questo non è l'orario delle visite. La prego di andarsene, i miei pazienti hanno bisogno di calma e assoluto r_...- disse la donna, interrompendomi non appena notò la mia spalla e la manica zuppa di sangue. A quel punto, con una forza che non pensavo possibile in una vecchietta della sua età, mi trascinò dentro la stanza e mi indicò un letto vuoto, sopra al quale avrei dovuto stendermi. - Ma dirlo prima che eri ferito no eh!? - disse, e quelle parole mi ricordarono il discorso che mi aveva fatto Yindi poco prima: non potei impedirmi di ridacchiare leggermente, mentre mi levavo la borsa da tracolla e la portavo in braccio fino al tavolo accanto al mio letto. - Bene, ora spogliati e fammi controllare. Lei, signorina, adesso può andare. - disse, rivolgendosi a Yindi e facendo per chiuderle la porta davanti. Mi ero già rassegnato a dovermi togliere la camicia, e avevo già slacciato tre bottoni, quando mi accorsi cosa aveva appena detto l'infermeria. Lasciai perdere tutto, alzandomi dal lettino sul quale mi ero già seduto e dirigendomi verso la vecchietta. Riuscii a fermare la donna un attimo prima che la porta si chiudesse del tutto. - Non... Non potrebbe fare un'eccezione? Yindi mi ha salvato la vita. - dissi, allungando un braccio verso la ragazza e tirandola verso di me, sorridendo alla vecchietta. Quella ci guardò per qualche minuto, con aria poco convinta; alla fine sospirò, mentre la sua espressione si faceva un po' meno seria, e correva verso un mobiletto a prendere qualche impiastro. - Ah, l'amore... E va bene, purchè non alziate troppo la voce! E adesso stenditi... - disse, recuperando un mattarello preso chissà dove e battendolo sulle mani, - ... O dovrò provvedere io... -. Cinque secondi dopo ero già seduto sul lettino, intento a sbottonare la camicia. - Dannazione... Quella donna fa paura! Ma poi... Devo proprio fare una cosa del genere davanti a Yindi? - pensai, imbarazzato; ma non volevo scoprire quali erano le conseguenze del non rispettare un ordine dell'infermiera, e mi levai la giacca più velocemente che potevo.. Anche se, ovviamente, ero completamente rosso in faccia e decisamente imbarazzato. Sfilai le braccia dalle maniche, stendendo la camicia davanti a me e fissandola disgustato: era completamente piena di sangue.... - Ci vorrà un bel po' prima di riuscire a levare le macchie... - pensai, esasperato. Quando sentii delle pinzette infiltrarsi nei tagli sulla schiena, però, non riuscii a trattenere un urlo di dolore e stupore, e mi voltai verso l'Infermeria, tenendomi una mano sulla parte dolorante. - AHI! Ma cosa!? - dissi, ma la donnetta mi voltò nuovamente dall'altra parte, ripulendo la schiena dal sangue con uno straccio e continuando nella sua opera. - Zitto e lasciami fare il mio lavoro! Sei pieno di vetri dappertutto, devo toglierli! E cerca di stare fermo, dannazione! Ci metterò di più così! - disse, irritata, estraendo i vetri uno a uno. - Facile a dirsi... - pensai, sussultando ogni volta che le pinzette estraevano una scheggia, - ... Intanto quello che soffre sono io. -. Inarcai la schiena, trattenendo il respiro e chiudendo gli occhi, sperando che quella tortura sarebbe finita presto; già all'imbarazzo di farmi vedere mezzo nudo da Yindi, si aggiungeva anche quello spettacolo raccapricciante. - Perchè l'ho lasciata venire? - pensai, sopportando l'ennesima fitta di dolore, - Forse perchè... Avevo paura di restare qui da solo? -.

     
    Top
    .
  2. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Yindi Suraj
    Classe: Ladra Razza: Mutaforma (Kowka) Numero Stanza: 125 Fama: 0

    Ruolata
    Mentre accompagnavo Lewys verso l'infermeria non riuscii a fare a meno di pensare a quel che fece poco fa mentre gli sbottonavo la giacca per controllare la ferita. Quella carezza, quel sorriso tenero che mi fece e quel "grazie" sussurrato mi avevano completamente mandata nel pallone. Nemmeno mio fratello aveva mai fatto una cosa del genere. Più ci pensavo e più diventavo rossa in volto, mentre il mio cuore batteva più forte del normale "Perchè... perchè una cosa così semplice e innoqua mi provoca una reazione del genere?" Pensavo mentre Lewys mi ringraziava dicendo che se non fosse stato per me, non avrebbe mai avuto coraggio di andare all'infermeria e mi stringeva una mano sorridendomi. I suoi sorrisi mi facevano sempre uno strano effetto, non sapevo perchè. Una volta arrivati davanti all'infermeria già si sentiva l'odore dei medicinali, li sentivo così forti che quasi mi venne il mal di testa. La vecchietta che gestiva l'infermeria all'inizio pensava fossimo lì per visitare dei pazienti ma poi appena vide il sangue che proveniva dalla ferita di Lewys lo costrinse a entrare e per poco non mi chiudeva la porta in faccia. Lewys, che si stava già sbottonando la camicia intervenne impedendole di chiudere la porta - Non... Non potrebbe fare un'eccezione? Yindi mi ha salvato la vita. - chiedeva all'infermiera mentre mi afferrava tirandomi verso di sè. Non mi aspettavo che mi avrebbe tirata verso di lui in quel modo e senza volerlo "atterrai" con la faccia sul suo petto, anche se per pochi secondi. Mi sembrò di aver visto qualcosa di strano sotto di essa, ma non ero riuscita ad accertarmi. La tizia assunse un'aria strana, dicendo"Ah, l'amore...".
    "L... l'amore?" pensai tra me e me mentre osservavo Lewys sbottonarsi la camicia e arrossendo come una babbea. Non era certo la prima volta che vedevo un ragazzo a petto nudo, ok che vidi solo i miei due fratelli senza maglia ma... lui non era mio fratello! Appena si tolse la camicia, notai cos'era la cosa "strana" che intravisi poco prima: un'enorme cicatrice sul petto. Rimasi un tantino scioccata, mi chiedevo cosa mai gli fosse successo per avere una cicatrice del genere sul petto. Ma ora non aveva importanza. In quel momento era meglio stargli accanto dato che stava soffrendo molto a causa dell'infermiera che gli stava levando i vetri dalle ferite. Quando lo vidi soffrire dolorante, mi misi una mano davanti, guardandolo preoccupata. -Awww... poverino...- dissi a bassa voce avvicinandomi e prendendogli una mano. -Su Lewys, resisti! Vedrai che l'infermiera farà presto!- gli dissi allegramente mentre gli pattavo la testa con l'altra mano. La scena risultò di nuovo comico dato che in confronto a lui ero una tappetta. Ma non importava. Continuai a tenergli la mano aspettando che l'infermiera finisse. La cosa risultava un po' imbarazzante, ma volevo stargli vicina! Dopotutto era anche un po' colpa mia se era in quelle condizioni.

     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Per qualche strana ragione, mi sentivo più imbarazzato che dolorante: in quel momento avrei quasi voluto essere invisibile, e, anche se sapevo che quella procedura era necessaria, non riuscivo a fare a meno di pensare che avrei voluto trovarmi nella mia stanza o in Mensa con Yindi, piuttosto che in quel luogo. L'Infermeria era deprimente; tutti i mobili e gli utensili erano bianchi, così come il camice della donna; tutto quel bianco mi dava alla testa, e mi metteva in agitazione. Senza contare la miriade di odori strani che si mescolavano, uniti alla vista spaventosa degli utensili da dottore: aghi, coltelli e siringhe occupavano un'intera mensola, e anche se non avevo mai avuto paura delle visite, quel posto era totalmente nuovo e mi incuteva un certo timore. Cercavo di concentrarmi sull'ambiente, dato che ormai contare i secondi era inutile; ogni fitta era più dolorosa dell'altra, e quella situazione estremamente imbarazzante. Chissà cosa doveva pensare Yindi, mentre un paio di pinzette mi mettevano in ginocchio dal dolore! A un tratto, però, sentii un delicato tocco sulla mia mano, e qualcosa di caldo che la stringeva. -Su Lewys, resisti! Vedrai che l'infermiera farà presto!- disse la ragazza, e notai che aveva preso una mia mano tra la sua, mentre con l'altra mi scompigliava i capelli, affettuosamente. Arrossii un po' a quel suo comportamento, ma le sorrisi, grato del suo appoggio; non avevo le forze per dire qualcosa, dato che facevo fatica a non gemere dal dolore ogni volta che le pinzette si insinuavano nella mia schiena. Però, grazie al sostegno di Yindi, quel momento passò più in fretta di quanto mi aspettassi; prima ancora che me ne rendessi conto, l'infermeria posò le pinzette, dicendomi che aveva finito. Si recò su un mobiletto, prendendo quello che sembrava un impiastro a base di erbe; pensai che fosse per curare le ferite, e mi dissi che quella lozione non poteva farmi male... O almeno non più delle pinzette. Infatti, non sentii quasi niente mentre la donna spalmava la crema sulla mia schiena, a quel punto, mi decisi a sospirare, fissando Yindi e sorridendole. - Grazie... Ora è passata. - le dissi, senza però lasciar andare la sua mano: il contatto con lei mi infondeva un senso di coraggio e sicurezza, e non avrei voluto comunque lasciarla andare. Anche se mi dispiaceva, per averla coinvolta in quella situazione: in fondo, era colpa mia se adesso lei doveva starmi dietro, mentre venivo medicato. - Scusami... A causa mia devi restare qui anche tu... - le dissi, distogliendo lo sguardo dalla ragazza e puntandolo verso il terreno, dispiaciuto. Sicuramente avreb-be preferito andare da qualche altra parte: quel posto era quasi odioso, e gli odori che vi aleggiavano probabilmente dovevano darle noia. Dopo aver applicato la lozione, l'infermeria mi bendò il torace con alcune fasce: in quel modo, notai che parte della cicatrice che avevo sul petto veniva nascosta, e ne fui sollevato: quella ferita mi ricordava il mio passato, e desideravo tenerla nascosta il più possibile; ogni volta che la vedevo ripensavo a quanto ero stato vigliacco, a come la paura mi aveva completamente paralizzato; era un ricordo di quanto era debole, quasi un "marchio". - Bene, ho fatto il possibile. Rimarrai qui un'ora, dando il tempo alle ferite di chiudersi, poi potrai andartene. - la voce dell'infermeria mi distrasse dai miei pensieri, e quasi mi disperai al pensiero di dover passare un'intera ora lì dentro; come avrei fatto a resistere? Sospirai, spostandomi sul letto e lasciando un po' più di spazio su di esso. - C'è posto, se vuoi... - dissi a Yindi, sorridendole e tendendole una mano per aiutarla a salire sul letto, che avendo due materassi era più alto del normale.

     
    Top
    .
  4. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Yindi Suraj
    Classe: Ladra Razza: Mutaforma (Kowka) Numero Stanza: 125 Fama: 0

    Ruolata
    Più passava il tempo e più gli odori dei medicinali mescolati mi facevano girare la testa, rischiavo seriamente di svenire. Ma non potevo di certo lasciare Lewys lì da solo! Non volevo affatto. - Scusami... A causa mia devi restare qui anche tu... - Mi disse Lewys guardando a terra dispiaciuto. Lo guardai curiosa, per poi sorridere e pattargli di nuovo la testa. -Hey, ma di cosa ti scusi? A me fa piacere restare ancora un po' in tua compagnia!- dissi ridacchiando. L'infermiera lo bendò comandandogli di restare lì per un'ora in modo da far chiudere le ferite. Io ovviamente ero intenzionata a restare con lui per tutta l'ora, qualsiasi cosa fosse successa. Certo, l'odore dei medicinali ormai per me era insopportabile, ma in un'ora mi sarei abituata. Vidi Lewys sospirare spostandosi un po' sul letto facendo spazio e tendendomi una mano - C'è posto, se vuoi... - mi disse sorridente. Sorrisi a mia volta annuendo, feci per afferrare la sua mano ma un mattarello mi passò davanti agli occhi minacciando di colpirmi la mano, così la ritrassi subito tirando un urletto e abbassando le orecchie. -IH!- Mi voltai e vidi l'infermiera che ci stava guardando malissimo. -EH NO! Cosa credete di fare qui, eh?! Mi basta già quel tizio dai capelli argentei che di tanto in tanto si imbosca qui con delle tizie a fare robacce! E ogni volta li caccio via a martellate! Non osate fare una cosa del genere pure v_- Entrò una bidella -Wuè Berta, la preside ti cerca, và! Io torno a far le pulizie, neh.- L'infermiera sbuffò dirigendosi verso la porta, a aprì e si girò a guardarci male. -Torno subito. GUAI a voi se fate qualcosa, chiaro?!- detto questo uscì chiudendo la porta. Non riuscivo a capire di cosa parlasse. Dopotutto cosa si potrebbe fare in un letto se non dormire e riposarsi? Mah! Guardai male la porta facendo una linguaccia, per poi voltarmi verso Lewys. -Aaaaarrivo!- Dissi arrampicandomi letteralmente sul letto. Una volta su, notai che purtroppo si stava un po' stretti, ma non ci diedi troppo peso, in quel momento. Guardai Lewys un po' preoccupata. -Come va ora? Ti fanno tanto male?- Guardai le fasciature, notando di nuovo la cicatrice, che era quasi completamente coperta da esse. La indicai. -E quella? Ti fa male?- Dissi innocentemente -Come te la sei fa... n... no, lasciamo stare, magari non vuoi nemmeno parlarne...- Mi misi più comoda, tentando di cambiare argomento. -Uff... Questo odore di medicinali mi sta dando alla testa, mi sento quasi svenire...- Dissi mettendomi il dorso della mano sulla fronte. Poi però mi resi conto che così dicendo lo avrei fatto sentire in colpa, così lo guardai sorridendo. -Oh, ma non preoccuparti, eh! In un'ora mi abituerò e non avrò problemi, tranquillo, eheheh!- guardai il soffitto -Sai...- cominciai -Quando ero a casa mia, spesso mi mettevo su un letto della casa insieme a mio fratello e ci raccontavamo storie e racconti. Un po' mi manca... è l'unico a volermi bene... l'unico al mondo a volermene...- Il discorso lo avevo cominciato allegramente, ma via via mi facevo sempre più scura in volto. Solo in quel momento mi rendevo conto quanto mi mancasse l'unica persona della mia famiglia che mi volesse bene. Mi scese una piccola lacrimuccia, senza che me ne accorgessi. Mi resi conto però che così lo deprimevo sicuramente, così sorrisi nuovamente. -Oh, scusa... n-non volevo annoiarti con queste cose, ahahah!-

     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Rimasi stupito quando Yindi accettò di rimanere con me: non mi aspettavo che la ragazza volesse restare in quel posto che sicuramente doveva darle alla testa, data l'intensità degli odori che vi aleggiavano e l'atmosfera decisamente pesante che vi si respirava. Forse per quello, quando Yindi tese la mano verso la mia, con l'intento di afferrarla e farsi aiutare a tirarsi su, per qualche secondo mi dissi che stavo sognando, e feci per ritrarla; ma lo sbalzo d'aria che ci fu subito dopo, causato dal mattarello, mi disse che non stavo sognando, nè che ero svenuto a causa delle ferite. Ebbi quasi paura, ma più che altro, la ragione per cui sobbalzai sul letto fu il grido che tirò la ragazza: ascoltai a malapena le parole dell'infermeria, che in quel momento era anche stata chiamata da una sua collega. Ero più impegnato a cercare di capire se quella vecchia megera avesse fatto del male a Yindi oppure no! Nonostante fossi grato alla donna per aver curato le mie ferite... Non doveva permettersi di toccare Yindi neanche con un dito. Ero troppo in debito con lei per permettere che qualcuno le facesse del male; sentivo che se sarebbe successo non mi sarei perdonato, chiunque fosse stato l'artefice. Ne avevo abbastanza di assistere impotente mentre le persone a me care venivano ferite e uccise. Per quello non riuscivo a tollerare neanche un gesto azzardato come quello, che non avrebbe potuto fare molto male, in ogni caso. -Aaaaarrivo!- la voce di Yindi mi distolse dai miei pensieri, ma non riuscii a farmeli dimenticare: non appena arrivò al mio fianco rimasi a fissarla dispiaciuto, dimentico persino del poco spazio che in quel momento ci separava... Non sembrava, ma quel letto era decisamente stretto: a stento ci stavamo sopra, e dovetti notare che in quel momento la ragazza era vicina, molto vicina... E il fatto di essere sopra a un letto non migliorava la situazione a occhi esterni. Eppure, anche quei pensieri venivano offuscati; ancor prima che me ne accorgessi, mentre Yindi mi scrutava con fare preoccupato, avevo preso la sua piccola mano tra le mie, cercando una qualche lesione sulla sua morbida pelle. - ... Il mattarello ti ha colpito? - le chiesi, passando un dito sul suo dorso, per poi voltare delicatamente la mano e esaminare il suo palmo. - Mi dispiace... - dissi, ricordando che negli ultimi minuti non le avevo rivolto che parole di scusa: sospirai sommessamente a quel pensiero, mentre alzavo lo sguardo su di lei e le sorridevo, cercando di apparire normale. Le chiusi le mano a pugno, poggiandovi sopra anche l'altra, per poi sorriderle un'ultima volta e lasciarla andare. Appoggiai le mani sul bordo del letto, rivolgendo lo sguardo al soffitto e pensando a quanto ero idiota: se avessi tenuto soltanto un po' a lei, l'avrei mandata via da quel posto, invece che costringerla a stare male per me un'ora. Quelle erbe, quegli odori, quel posto... Era tutto veramente irritante! Eppure... In cuor mio ero contento che avesse deciso di stare assieme a me. Ero forse un'egoista per provare felicità a quel pensiero? Ma la verità era... Che non volevo restare da solo. -Come va ora? Ti fanno tanto male?- quando Yindi parlò, riportai lo sguardo su di lei: notai che stava osservando le mie fasciature, e che probabilmente si riferiva alle ferite sotto di esse. Sentii un brivido corrermi lungo la schiena, mentre sgranavo gli occhi dallo stupore; dopo tutto quello che le avevo fatto passare, ancora era preoccupata per le mie condizioni? In quel momento, però... Sentivo che era lei ad avere più bisogno di attenzioni, non io. Sembrava estremamente triste mentre indicava le mie ferite... E la cicatrice che avevo sul petto. Forse fu più la sua domanda su quella ferita che mi preoccupò di più. Deglutii a vuoto, abbassando gli occhi, incapace di sostenere ancora il suo sguardo; quasi come se fosse un riflesso mi portai la mano al petto, a sfiorare la cicatrice. Le immagini del combattimento mi tornarono in mente... Ma non riuscivo a ricordare chi era stato! Non ricordavo nè il volto nè il nome di chi me l'aveva inflitta! Forse era più che altro per quello che mi sentivo inutile... Ero stato l'unico a vedere il volto dell'aggressore negli occhi... E non me lo ricordavo. Sospirai, tenendo lo sguardo rivolto al terreno, la mano che si stringeva attorno alle fasciature. Che cosa dovevo rispondere? Mi faceva male la cicatrice? - Io sto bene.... Le ferite vanno già meglio. E quanto a questa... - dissi, risollevando lo sguardo su di lei e provando a sorriderle, indicando la cicatrice, - ... E'una ferita che mi fece qualcuno molto tempo fa. Più che altro, mi fa ricordare cos'è successo nelle circostanze in cui mi è stata inferta... E ricordare è doloroso. - dissi, lasciando andare le fasce e fissando il comodino accanto al letto, con aria vuota. Ma non riuscivo ad andare avanti. Non riuscivo a parlare di quel che era accaduto molti anni prima... Perciò, non riuscii a evitare di sentirmi in colpa, soprattutto quando la ragazza mi chiese come me l'ero procurata, per poi fermarsi e dire che sicuramente non volevo parlarne. Era vero... Bene o male, le ferite nel mio animo erano ancora fresche, e non sarei riuscito a parlarne facilmente con qualcuno dopo anni di silenzio. - Però ormai è passato... Sto bene. Davvero. - aggiunsi, cercando di apparire più naturale possibile. - Le ho mentito... - mi dissi, e non potei fare a meno di sentirmi ancora più in colpa per quella mia azione. -Uff... Questo odore di medicinali mi sta dando alla testa, mi sento quasi svenire...- l'affermazione di Yindi mi mise in allerta: mentre la ragazza cambiava posizione e si passava una mano sulla fronte, stanca, non riuscii a fare a meno di preoccuparmi ancor di più. Ancor prima che me ne rendessi conto, avevo tirato fuori dalla borsa il mio fazzoletto e la mia borraccia d'acqua. Dopo aver svitato il tappo che chiudeva la bottiglietta, l'aprii e ne versai qualche goccia sul fazzoletto, stando attento a non bagnarlo così tanto che l'acqua sarebbe passata attraverso i filamenti, rischiando di bagnarmi, ma comunque inumidendo il fazzoletto. Lo porsi a Yindi, mentre le cingevo le spalle e la facevo sdraiare sul letto. - Metti il fazzoletto sul naso, dovrebbe aiutarti a far passare gli odori. E riposati... Se svieni ci sono io accanto a te. - le dissi, stringendole incosapevolmente la mano e sorridendole. La ragazza però mi disse che in un'ora si sarebbe abituata, e cominciò a raccontarmi di quanto la situazione la ricollegasse ai momenti passati con suo fratello; l'ascoltai rapito mentre mi raccontava del suo passato, e non potei non pensare che in fondo, io e Yindi non eravamo molto diversi: lei aveva avuto soltanto una persona che la sostenesse, mentre io, eccezion fatta per mia madre e Hikaru, a causa del mio carattere ero stato sempre tagliato fuori da ogni attività. In fondo... Riuscivo a capire la sua solitudine. -Oh, scusa... n-non volevo annoiarti con queste cose, ahahah!- aggiunse Yindi, mentre sorrideva per bilanciare la situazione; ma non mi ero lasciato sfuggire la lacrima che per qualche secondo era passata sul suo viso, e senza neanche sapere perchè, le strinsi la mano, cercando di farle capire che sapevo come si sentiva. - Non potresti mai annoiarmi... In fondo dobbiamo passare un'ora no? E poi ora sono tuo amico. Se hai bisogno di parlare... - cominciai, sorridendole e indicandomi, poggiandomi una mano sul petto, - ... Io sono qui! -. Forse era egoista da parte mia dire quelle cose, quando ero il primo a non confidare i miei stati d'animo, ma... Ma volevo esserle d'aiuto in qualche modo. - Beh... In realtà ti capisco molto bene, sai? Non ho mai conosciuto mio padre, e mia madre era l'unica che mi sostenesse... Finchè non ho conosciuto un ragazzo che consideravo un fratello. Però sono spariti anche loro... E io sono rimasto da solo. - dissi, sorridendo tristemente e abbassando il capo, per poi sospirare e tornare a fissare la ragazza. - Se però non hai voglia di parlare di queste cose... Potremmo raccontarci un po' di storie. come facevi con tuo fratello! Ne conosco alcune, tramandate tra noi demoni... Anche se preferisco quelle "classiche", conosciute da tutte le razze! Come Cappuccetto Rosso o Alice nel Paese delle Meraviglie... - dissi, cercando di non far pesare troppo a Yindi il suo passato; le avevo detto che doveva lasciarlo perdere... E anche se io non ci riuscivo, volevo che almeno lei ce la facesse.

     
    Top
    .
  6. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Yindi Suraj
    Classe: Ladra Razza: Mutaforma (Kowka) Numero Stanza: 125 Fama: 0

    Ruolata
    Lewys si mise a esaminarmi la mano, chiedendomi se l'infermiera mi aveva colpita. Incredibile... in quel momento stava messo peggio di me eppure si preoccupava per una piccolezza simile. Quel comportamento mi fece sbucare un piccolo sorriso sul viso, in qualche modo mi sembrava davvero tenero. - Mi dispiace... - mi disse sospirando e sorridendo. Lo guardai stranita: perchè si scusava? Mentre parlavamo e gli chiesi per la cicatrice, mi disse che gliela fece qualcuno molto tempo fa e disse che non faceva male, ma ricordare in che circostanza gli era stata fatta era doloroso. Lo guardai tristemente, forse gli avevo fatto ricordare cose non molto piacevoli. - Però ormai è passato... Sto bene. Davvero. - Anche se mi disse così, non riuscivo a credergli del tutto, sembrava quasi fingere. Ma non potevo esserne sicura. Quando poi dissi degli odori che mi davano fastidio mi porse un fazzoletto bagnato con dell'acqua e mi fece sdraiare. Sembrava quasi una mammina premurosa, ahahah! Parlammo per un po' e nel mentre venni a sapere che non conobbe mai suo padre e che la madre era l'unica che lo sosteneva, finchè non conobbe un ragazzo che considerava un fratello ma che poi erano spariti entrambi e lui rimase solo. In qualche modo, eravamo simili. Mi disse che se avevo bisogno di parlare... c'era lui. Feci un piccolo sorriso, tentando di nascondere la mia tristezza. -Grazie... Ma per ora non voglio deprimerti troppo, ahahahh!- in realtà, ero io a non volermi deprimere troppo. Era vero... ricordare poteva essere molto doloroso. -Però per le favole ci sto! Ma sai che cappuccetto rosso è la mia preferita in assoluto?! Ahahah! Però ho anche sentito dire che c'è una versione molto brutta!- Così, continuando a chiaccherare, passò quasi mezz'ora e l'infermiera ancora non era tornata. Avrà avuto molto da fare. Io nel frattempo mi ero abituata agli odori di quel posto ed ero tornata allegra e vivace come sempre. Vedendo Lewys ancora un po' giù, gli afferrai le guance, tirandogliele facendogli fare una faccia buffa. -Hey, su con la vita! Le favole non sono bastate per distrarti, eh? Ora ci penso io! Bleeeeeeehh!- cominciai a fare delle smorfie. A quel punto sentii aprirsi la porta dell'infermeria, mi voltai a guardare facendo ancora la boccaccia e... era l'infermiera! -COSA STAI FACEEENDOOOOOOOOOO!?- urlò tirandomi contro il mattarello. -IIIIHHHH! Mi scusi! Mi scusiiiI!- dissi abbassandomi velocemente evitando il mattarello, che finì contro il muro. Ero davvero impaurita da quella donna! Così tanto che mi nascosi sotto il letto tutta tremante.

     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    A quanto pare, la mia idea sembrò distrarre Yindi dal suo passato. Mi lasciai scappare un sorriso quando realizzai di essere riuscito ad aiutarla seppur in minima parte, e per un po'rimasi inebetito ad ascoltarla senza realmente capire quel che stava dicendo. Mi disse che Cappuccetto Rosso era la sua favola preferita in assoluto, e mi informò che esisteva una versione più cruda e orribile di quella fiaba. Ridacchiai un po', annuendo piano con la testa. - Si... Il cantastorie del villaggio dove sono nato amava raccontare le versioni complete delle favole, quindi quest'ultime sono quelle con cui ho più familiarità. - dissi semplicemente, stiracchiandomi le braccia e mettendomi più comodo sul letto. Le ferite che avevo sulla schiena crepitarono a quel gesto, ormai ammorbidite e curate dalla pomata che mi era stata spalmata sulla pelle. Non ci feci caso, e sul viso mi passò soltanto una lieve smorfia di dolore, che riuscii a occultare con facilità. Quando Yindi cominciò a raccontare la favola, cercai di ascoltarla, ma i miei pensieri ebbero la meglio; non sapevo se fosse per via dell'accenno fatto alla mia cicatrice o delle sensazioni provate poco prima, combattendo contro quell'enorme farfalla... Ma mi sentivo decisamente male, così tanto che il dolore fisico era nullo al confronto. Non riuscivo a perdonare me stesso per non essere riuscito a fare niente, e per ricadere ancora una volta nei soliti errori: sapevo che la maniera più veloce per evitare di soffrire la perdita di qualcuno era non legarsi emotivamente più a nessuno... Ma mi era impossibile! Nonostante cercassi di non darlo a vedere... Avevo bisogno della compagnia degli altri, e riuscivo persino a soffrire di solitudine se mi era negata! Certo, più di una volta avevo preferito la solitudine, specialmente nell'orfanatrofio... Ma quegli anni mi erano serviti più che altro per riprendermi, cosa che però, evidentemente, non ero ancora riuscito a fare. - Abbandonare il passato... Non è poi così facile... - realizzai, spostando lo sguardo verso il terreno, mentre Yindi continuava a parlare ed io, con il passare del tempo, cominciavo a rispondere a monosillabi. Anche prima, non avevo voluto che la ragazza se ne andasse... - Non sono voluto rimanere da solo, semmai... - pensai amaramente, lo sguardo sempre rivolto verso il terreno. Era egoista da parte mia, e lo sapevo; ma anche se conoscevo Yindi da poco la reputavo già una persona per me importante, e... Non volevo che se ne andasse. Forse, il mio desiderio di proteggerla era dovuto al fatto che non volevo che non soffrisse più: sapevo che eravamo molto simili, e conoscevo bene il tipo di dolore che l'affliggeva. Dato che non ero ancora riuscito a liberarmi del mio... Volevo che almeno lei smettesse di dannarsi per quel che non riusciva a cambiare. Anche se era difficile, sapevo che c'era un modo per liberarsi dei propri fantasmi; lo avevo cercato incosciamente, e solo quando mi ero accorto che avrei preferito dimenticare ogni cosa, avevo rinunciato a cercare un modo per riscattarmi. Non potevo davvero voler dimenticare tutto! La mia infanzia mi aveva forgiato, facendo di me la persona che ero in quel momento; che cosa sarei stato, senza ricordi? Solo in quel momento avevo realizzato quanto era disperato quel mio folle desiderio di cambiare il passato, e anche se era stato difficile, l'avevo abbandonato.
    Non volevo che nessun altro a quel livello. -Hey, su con la vita! Le favole non sono bastate per distrarti, eh? Ora ci penso io! Bleeeeeeehh!- la voce di Yindi mi distrasse dai miei pensieri, e anche se all'inizio considerai l'idea di ignorare le sue parole - non ero esattamente dell'umore giusto per comportarmi come sempre, in quel momento -, quando mi sentii la faccia sfiorata dalle sue mani fui costretto a voltarmi nella sua direzione. Era così vicina che non riuscii ad evitare di arrossire come un idiota, e soltanto allora, notai quanto era stretto il letto su cui eravamo seduti entrambi. Senza contare che, voltandomi, avevo anche spostato il braccio un po' più indietro sul letto, e dato che lo spazio era ristretto, sembrava quasi che la stessi abbracciando... Arrossii ancor di più. Se qualcuno ci avesse visto, in quel momento, probabilmente avrebbe pensato molto male. Poi però mi sentii tirare le guance, e dall'espressione divertita sul volto della ragazza capii che dovevo sembrare decisamente buffo. - Ma... Cosa? - pensai, divertito, mentre la ragazza giochicchiava con il mio volto e si metteva lei stessa a fare delle smorfie. All'inizio ero stranito dal suo comportamento, ma, dopo qualche secondo, non riuscii a non notare l'espressioni strambe delle boccacce, e... Scoppiai a ridere di cuore. All'inizio cercai di trattenermi, ma realizzando quanto si impegnava Yindi per tirarmi su di morale, unita alla dolcezza delle smorfie che stava facendo... Non riuscii a fare a meno di ridere. Cercai di trattenermi, mentre un sorriso riconoscente mi appariva sul volto. - Gra..._- cominciai a dire, ma lo scattare di una porta mi interruppe, e la comparsa dell'infermeria mi gelò il sangue nelle vene. Fu questione di pochi secondi: scrutò la nostra vicinanza, il rossore sul mio volto - che nonostante tutto non era ancora passato, anzi - e notai che stava per scoppiare: quando poi Yindi si voltò, con la faccia ancora stravolta dall'ultima smorfia, potei distinguere addirittura la vena che le pulsava sulla fronte. -COSA STAI FACEEENDOOOOOOOOOO!?- l'urlò era così forte che quasi mi dovetti tappare le orecchie per resistergli: fui costretto a chiudere gli occhi, ma quando percepii il mattarello che veniva lanciato verso Yindi, fu questione di un attimo prima che riuscissi a localizzare il punto in cui sarebbe passato, e a deviare la sua rotta. Per fortuna, grazie anche alle abilità fulminee di Yindi, l'aggeggio demoniaco venne scagliato verso il muro, lasciando la ragazza incolume. Assistetti impotente quando la Kowka si intrufolò nelle coperte del mio letto, nascondendosi; ma ovviamente l'infermeria non aveva finito lì, e ebbi il desiderio di nascondermi anche io sotto il letto quando notai che la donna si avvicinava a me, infuriata. Rabbrividii mentre, il più velocemente possibile, raccoglievo il mattarello e mi alzavo dal letto; poi mi allontanai dal giaciglio, facendomi forza e restituendo alla vecchietta quel che era di sua proprietà. - Ecco.... Questo è vostro... - dissi timidamente, sperando che la sua ira fosse sbollita un po'. Non lo era. -CHE COSA CREDEVATE DI FARE IN MIA ASSENZA!? QUESTA E'UN'INFERMERIA DANNAZIONE! - disse, e per un attimo l'ipotesi di nascondermi sotto le coperte mi sembrò così valida che stavo già arretrando verso il letto. - N... No, non è come pensa! E'che.. E'che... - provai a dire, ma non potevo certo dirle che Yindi stava provando a rallegrarmi; probabilmente avrebbe contribuito a aumentare i suoi sospetti su quel che stavamo effettivamente facendo prima della sua irruzione, e sarebbe andato comunque a discapito della mia salute. Dato che trovavo estremamente plausibile che, in quel luogo così deprimente, tutti i pazienti si sarebbero sentiti demoralizzati. - E'che... ARGH! La mia schiena! - improvvisai, portandomi una mano sulle ferite e fingendo un'espressione di dolore; dovetti sembrare convincente, perchè l'aura omicida della donna si attenuò, e si preoccupò immediatamente di farmi sdraiare sul letto, scacciando malamente Yindi dalle coperte. Dopo avermi levato le bende per controllare le condizioni della mia schiena, l'infermeria sospirò severamente. - Uhm... Qui ci vuole un altro po' di lozione! E dieci minuti in più di riposo! - disse, andando verso lo scaffale e prendendo nuovamente il barattolo delle erbe che mi aveva spalmato poco prima. Approfittai della sua assenza momentanea per rivolgere uno sguardo fugace verso Yindi. - Ssshhh... Sto bene, tranquilla! Almeno non urla più... - sussurrai, ridacchiando appena. La mia mente tornò alla nostra vicinanza di prima, e il solo ricordo mi fece nuovamente arrossire come un peperone. - Ecco... Grazie per prima, Yindi. - le dissi, sollevando nuovamente lo sguardo verso di lei e sorridendole, grato del suo tentativo di rallegrarmi che, a quanto pareva, era riuscito.

     
    Top
    .
  8. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Yindi Suraj
    Classe: Ladra Razza: Mutaforma (Kowka) Numero Stanza: 125 Fama: 0

    Ruolata
    L'infermiera era arrivata proprio nel momento sbagliato. Lewys sembrava quasi mi stesse abbracciando da quanto si era stretti su quel letto e la signora fraintese tutto. Seppur Lewys le avesse raccolto il mattarello, ella non voleva calmarsi. Io restavo terrorizzata sotto le coperte. Non mi piaceva per niente quando qualcuno mi urlava contro, mi ricordava le volte in cui i miei parenti inveivano contro di me. Tremavo. Tremavo tantissimo. - ARGH! La mia schiena! - disse Lewys dolorante. Sbucai preoccupata da sotto le coperte. -Oh no! Lewys! Ti fanno male?!- gli chiesi abbassando le orecchie. In quel momento l'infermiera mi scacciò malamente dal letto per farci sdraiare lui e andò a recuperare la pomata dicendo che sarebbe dovuto restare dieci minuti in più. Mi avvicinai preoccupata a lui prendendogli inconsciamente una mano tra le mie e guardandolo con le orecchie basse. -Poverino... mi dispiace così tanto! In parte è colpa mi_- - Ssshhh... Sto bene, tranquilla! Almeno non urla più... - mi disse ridacchiando leggermente. Aveva finto così bene che aveva ingannato pure a me! Ridacchiai anche io. -Ahahah... dannato, mi hai fatta preoccupare!- dissi sottovoce in modo che l'infermiera non mi sentisse. Lo vidi arrossire ma non capivo il motivo ma era davvero carino quando arrossiva! - Ecco... Grazie per prima, Yindi. - mi disse poi sorridendomi. Sorrisi a mia volta, pattandogli la testa. -Hey, non mi devi ringraziare! Siamo amici e gli amici si sostengono a vicenda, no?- gli risposi sfoggiando un grosso sorriso. L'infermiera tornò per mettergli la lozione e una volta che ebbe finito, mi lanciò un'occhiata che mi fece rabbrividire. Mi si avvicinò guardandomi dritta negli occhi. -Tu non te le vuoi proprio andare, eh? Beh, in tal caso...- afferrò una sedia... temevo me la volesse lanciare addosso! Per fortuna però la poggiò solo vicina al letto dov'era Lewys. -Se proprio voi stare qui con il tuo fidanzato, stai seduta qui. E fai la brava. INTESI?!- Alla parola "fidanzato" arrossii come un pomodoro. Avevamo dato quell'impressione? Non me ne ero resa conto. -Ehm... i-io... m-ma... ma lui n-non è...- ero talmente imbarazzata che non riuscivo nemmeno a parlare! L'infermiera mi guardò di nuovo male. -Problemi?- sguardo gelido. Quasi mi pietrificai dal terrore. Mi zittii subito e mi sedetti senza dirle una parola di più. A quel punto l'infermiera andò a curar gli altri pazienti presenti nell'infermeria. Guardai Lewys e scoppiai a ridere. -Ahahahahah! Pensava fossimo fidanzati! Ahahahahah! Certo, oggi è stato tutto un po' un disastro ma in generale mi sto divertendo tantissimo! Ahahahaha!- dopo essermi calmata divenni inconsciamente fin troppo tenera. Infatti sorrisi dolcemente a Lewys dicendogli -Sono proprio felice di averti conosciuto!- spalancai gli occhi arrossendo appena mi accorsi della cosa imbarazzante che avevo appena detto. Guardai in basso completamente imbarazzata. Avevo perso la testa, forse?

     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Proprio come avevo intuito, quando avevo finto quel malore Yindi si era preoccupata per la mia sorte, e vedendola così preoccupata per me non riuscii a non sentirmi un po' in colpa per averla fatta sentire così; però, fissandola meglio, mi sembrò che fosse ancora spaventata per la reazione dell'infermeria di poco prima, e mi dissi che in fondo avevo fatto bene. Anche se avevo guadagnato altri dieci insopportabili, terrificanti minuti in più da passare in quel luogo orribile. Feci qualche smorfia mentre l'infermeria mi spalmava la crema e mi cambiava le bende - ero riuscito, in meno di quaranta minuti, a sporcare pure quelle -, ma non mi lasciai sfuggire un gemito; la situazione era decisamente imbarazzante, forse per il fatto che la causa fossero dei tagli su cui altri non avrebbero speso tutte quelle premure, o forse perchè ero nudo per metà di fronte a una ragazza appena conosciuta, ma che comunque consideravo già importante per me. Arrossii quando lei mi prese la mano, dicendomi che non dovevo ringraziarla e che dato che eravamo amici, dovevamo sostenerci a vicenda. Rimasi colpito da quelle parole, e voltai la testa dall'altro per nascondere il rossore sul mio viso, bofonchiando come scusa che le bende mi davano noia e dovevo sistemarle. - Si... E'vero, però... G.. Grazie comunque. - dissi, ancora voltato dall'altro lato... E accorgendomi di star balbettando. Se possibile, divenni ancora più rosso. - E'mai possibile che faccia sempre la figura dell'idiota, con una ragazza!? - mi dissi, esasperato. Intanto, l'infermeria, che ci aveva fissato contrariata fino a quel momento, sospirò e sollevo una sedia nella direzione di Yindi: non appena sentii il fruscio delle gambe del pezzo di legno che veniva sollevato dal pavimento mi girai, allarmato: notando che la donna rivolgeva la sedia contro Yindi, mi venne quasi naturale perdere qualche battito dallo spavento e alzarmi da letto, cercando di mettermi davanti a lei e di farle da scudo. Stavo già aprendo le braccia per proteggerla meglio, quando... -Se proprio vuoi stare qui con il tuo fidanzato, stai seduta qui. E fai la brava. INTESI?!- le parole della vecchia mi colpirono come se fossero state uno schiaffo: non aveva intenzione di cacciare Yindi dalla stanza minacciandola con la sedia, bensì di farla restare! Per un attimo, il sollievo fu tanto grande che oscurò completamente il modo con cui si era riferita a me. Ma quando vidi Yindi arrossire alle parole dell'infermeria, non potei fare a meno di chiedermi il perchè. Non ci volle molto perchè lo capissi. - F... F.... Fidanzato!? - per poco non svenni. Davvero pensava che io e Yindi fossimo... Così legati? Arrossii terribilmente al solo pensiero, e quasi come se me lo avessero comandato, mi risedetti sul materasso, con lo sguardo perso nel vuoto. Si, più volte la sua vicinanza mi aveva messo in soggezione... Più volte avevo relizzato che Yindi fosse davvero carina: ma non pensavo che... Cioè.... - Bene, ho perso il filo del discorso. - mi dissi, troppo agitato persino per mettere due pensieri in ordine. Yindi era stata l'unica persona a essermi stata un po' più vicino delle altre, dopo quei lunghissimi anni: era normale che, anche nelle poche ore in cui ci eravamo incontrati, avessi cominciato a considerarla un'amica. E a causa del mio carattere, mi era difficile parlare con una ragazza senza arrossire: ero estremamente goffo e impacciato, e perfino la mia reazione alle parole dell'infermeria lo avevano dimostrato. Sospirai, mentre la donna se ne andava a controllare gli altri pazienti e Yindi si sedeva accanto a me, sulla seggiola accanto al letto. La ragazza mi guardò, scoppiando a ridere e facendosi beffe di come l'infermeria avesse frainteso il nostro rapporto. - Menomale... Almeno su di lei non hanno avuto effetto le parole della vecchia megera... - pensai, un po' sollevato e accennando un sorriso quando la ragazza aggiunse che in generale, nonostante i disastri che avevamo combinato, si stava divertendo un mondo. Per un attimo mi sembrò che io e lei fossimo dei bambini, dei birbanti che avevano appena rubato le caramelle da un qualche negoziono e le stavano condividendo. In fondo, per ancora un po', io e lei saremmo stati gli unici a sapere dell'incidente accaduto nel Laboratorio: era strano avere un segreto con qualcuno, e dato che era passato molto tempo dall'ultima volta che ne avevo condiviso uno con qualcuno, quell'ipotesi mi fece ridacchiare un po'. -Sono proprio felice di averti conosciuto!- quella frase mi riportò alla realtà, facendo accelerare il mio cuore di qualche battito in più del normale: arrossii un po', mentre la ragazza abbassava la testa, evidentemente a disagio. Spostai lo sguardo da Yindi alla finestra, sperando che le ormai fittizie tenebre avessero nascosto il rossore; poi deglutii, ridacchiando un po' e spezzando l'imbarazzante silenzio che era sceso su di lei. In fondo, non sembravano poi così strane quelle parole; anche io ero felice di averla conosciuta, e sebbene fosse una cosa decisamente imbarazzante da dire a qualcuno conosciuto da così poco, non era assolutamente fuori luogo. - Anche io sono felice di averti conosciuto, Yindi... - le dissi, e senza rendermene conto, la mia voce era decisamente più bassa del normale, forse per adattarsi alle tenebre che ci ricoprivano. - Tu... Sei stata una delle poche persone a esserti avvicinata a me, offrendomi la tua amicizia. Non lo dimenticherò mai, e non potrei non essere felice di averti incontrata oggi. - dissi, proruppendo in una risatina nervosa: perchè avevo detto quelle cose, che sicuramente avevano contribuito a mettere a disagio entrambi? Eppure, confessandole la mia gratitudine per quanto aveva fatto, mi ero sentito come liberato da un peso. Mi portai una mano davanti alla bocca, frenandomi e arrossendo ancor di più. - Quindi... Ecco.. Grazie, Yindi. Grazie di tutto. - aggiunsi, chinandomi verso di lei e alzandole delicatamente la testa. Poi, ancor prima di realizzare quanto stavo per fare, le posai un bacio delicato sulla fronte. - Oh, no. Che diamine sto facendo!? - il mio cervello si attivò troppo tardi, quando ormai quel che avevo fatto era irrimediabile. E, dopo quelle parole... Non avrei potuto trovare una scusa convincente. Avrei dovuto ammettere di essere un completo idiota che non riesce a resistere alle emozioni, quindi. Diventai più rosso del rosso stesso, ed ero sicuro di esserlo anche più dei miei occhi; poi scrutai l'orologio attaccato al muro opposto, cercando qualsiasi pretesto per non fissare gli occhi ametista di Yindi, che sicuramente doveva fissarmi con aria sconcertata. O forse arrabbiata? Oppure ancora sconvolta? Non l'avrei saputo se non l'avessi guardata, ma in quel momento, dopo quel che avevo fatto, non ne avevo il coraggio. Cercai di concentrarmi sulle lancette dell'orologio, ma non riuscivo a vedere l'ora, turbato com'ero.

     
    Top
    .
  10. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Yindi Suraj
    Classe: Ladra Razza: Mutaforma (Kowka) Numero Stanza: 125 Fama: 0

    Ruolata
    - Anche io sono felice di averti conosciuto, Yindi... - Quelle parole mi resero felice oltre l'immaginabile. Nessuno mi aveva mai detto una cosa simile. In quel momento mi sentivo voluta bene, era una sensazione così strana! Lewys continuò, spiegandomi che ero stata una delle poche persone ad essersi avvicinata a lui e poi, portandosi una mano alla bocca e arrossendo moltissimo, mi ringraziò. Poco dopo però successe una cosa a dir poco inaspettata. Lo vidi chinarsi verso di me, sollevandomi la testa. Il tempo sembrava andare al rallentatore, mentre lo vedevo avvicinarsi sempre di più. Chiusi gli occhi, sempre più imbarazzata e abbassai le orecchie. Sentii baciarmi la fronte e arrossii talmente tanto che cominciai a sentire molto caldo. Si mise poi a fissare l'orologio, mentre io fissavo in basso senza sapere cosa dire. Ma c'era così silenzio che mi accorsi di una cosa... -purrrr purrr- stavo emettendo le fusa?! Non era tanto strano, noi kowka quando ci coccoliamo o veniamo coccolati facciamo sempre le fusa, ma... per un bacio sulla fronte? Ero davvero così sensibile?! Cercavo di fermarle con tutta me stessa ma ogni tentativo era vano. Diventai ancora più rossa e mi coprii il viso con le mani, sperando che Lewys non le sentisse. Ero così imbarazzata! Ma perchè mi vergognavo tanto? Dopotutto era una cosa naturale per i kowka, no? Ma lui non era un kowka... cosa avrebbe pensato di me? Che ero strana? Abbassai di nuovo le orecchie, non volevo che pensasse male di me.

     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Non riuscivo a far altro che fissare l'orologio, inerte. Che cosa mi era saltato in mente? Baciarla!? La conoscevo si e no da qualche ora. Certo, non potevo negare che non tenessi a lei, che non le fossi grato per quanto aveva fatto per me, ma... Ma mi ero appena reso conto di non riuscire a resistere alla sua dolcezza. Anche se ero estremamente timido, e arrossivo alla sola vista di una ragazza... Il carattere di Yindi riusciva quasi a farmi superare quella mia debolezza. In quel momento, non avevo pensato a quel che stavo facendo; avevo pensato che la sua dolcezza era unica, e soltanto quando le mie labbra avevano sfiorato la pelle di Yindi, mi ero reso conto che mi ero spinto troppo in là. E adesso quasi me ne rammaricavo: che cosa avrebbe pensato di me, in quel momento? Che ero.... Un maniaco!? Non potevo sopportare l'idea. Sarebbe stata imbarazzata al punto da fuggire dalla stanza e da non parlarmi mai più? Avrei potuto comprenderla, se avesse scelto di agire così. Forse, avrei fatto lo stesso anche io nei suoi panni. Però, dopo tutte le volte che avevo pensato che se ne andasse e invece era rimasta... Cominciavo a sperare che anche quella volta sarebbe rimasta accanto a me. Ma cosa dovevo fare in quel momento? Parlarle come se non fosse successo nulla? Scusarmi con lei e cercare di trovare - sebbene sapessi che sarei risultato soltanto fasullo - una spiegazione a quel mio comportamento, e sperare che mi avrebbe perdonato? - Beh... Ecco... In realtà avevi un taglietto sulla fronte e volevo disinfettarlo... NO! Non va assolutamente bene! Pensa Lewys, pensa... E'l'unica cosa che sai fare bene... - mi crogiolavo con questi pensieri, mentre ogni minuto che passava il silenzio tra di noi diventava sempre più insostenibile, e le mie scuse sempre meno efficaci. - Volevo ammirare più da vicino i tuoi occhi e sono scivolato? Volevo tirarti indietro una ciocca di capelli ma mi sono avvicinato troppo? Aaahhh no, non va bene! A questo punto il taglio sulla fronte sembra quasi plausibile... - mi ritrovai a pensare, senza trovare il coraggio di levare lo sguardo dalle lancette che segnavano l'ora sull'orologio e riportare gli occhi sulla figura di Yindi. - E'già tardi... Basta! Non posso continuare così! - pensai, deciso a scusarmi con lei, senza però fare accenno alle assurde scuse che avevo ideato in quei pochi minuti che avevo usato per cercare di far sbollire l'atmosfera. - E.. Ehm... E... Ecco.... Io... - balbettai, a voce talmente bassa che neanche lei, una Kowka, avrebbe potuto sentirmi. Forse era un bene, perchè dall'imbarazzo mi era quasi andata via la voce completamente. Sospirai, girandomi dall'altra parte: se possibile, ero arrossito ancor più di prima. - Calma Lewys.... Respira. Dentro e fuori, dentro e fuori... - mi dissi, inspirando ed espirando a intermittenza. Non servì a calmarmi più di molto. Poi mi schiarii la voce, sperando, questa volta, di ottenere qualche esito in più. Però, proprio in quel momento, un pensiero mi attraversò la testa: perchè mi agitavo così tanto per un banale bacio sulla fronte? Era davvero a causa del mio carattere. Al momento non trovavo altre spiegazioni; ero sempre stato timido, e nonostante la cosa si fosse un po' attenuata con gli anni, non riuscivo comunque a essere normale con persone che non conoscevo, soprattutto con le ragazze. Forse ero davvero solo io ad essere imbarazzato, in quel momento? Cercai di tenere la mente lucida, e quando finalmente mi decisi a spostare lo sguardo su Yindi, il mio cuore ebbe un balzo. Aveva la faccia nascosta tra le mani, e per un attimo... Temetti che stesse piangendo. Riuscivo quasi a vedere le sue spalle tremare. Però poi, sentii dei rumori strani.... Quasi come se fosse un rimbombo, ma più debole... -purrrr purrr- quando capii che si trattavano delle fusa che emettivano di solito i gatti quando erano contenti, mi sentii ancora più in imbarazzo. L'avevo.... L'avevo fatta felice con quel bacio a tal punto? Rimasi così colpito da quanto quella razza fosse affine ai gatti che per un attimo pensai di poter cadere all'indietro sul letto. Poi però, non riuscii a trattenere una risata: era così buffa Yindi, in quel momento! Avrei voluto abbracciarla di nuovo, data la tenerezza che mi faceva provare. Ma questa volta, il mio imbarazzo m'impedì di fare alchunchè. Mi avvicinai un po' a lei, togliendole le mani dalla faccia e fissandola negli occi. - Ecco... Scusa per prima... - dissi, arrossendo terribilmente. Mi chiesi se non fosse il caso di allontanarmi e continuare la discussione girato di spalle, sperando che così non si potesse vedere il mio rossore.. - E ora? Che le dico? - stavo andando nel pallone, ma mi diedi una regolata e le sorrisi. Le lasciai andare le mani, scompigliandole con fare affettuoso la testa e ridacchiando un po'. - Sei davvero carina quando fai le fusa, sai? - dissi, arrossendo ancor di più per quel che avevo detto e ritirando la mano. Poi tornai a fissare l'orologio con un sospiro, come liberato da un grosso peso. Erano già passati soltanto quaranta minuti. - Oh al diavolo, non ho più voglia di stare in questo postaccio! - mi dissi, recuperando la giacca pulita che l'infermeria aveva lasciato sul comodino e infilandomela. Poi comincia ad abbottonarla, incespicando un po' con i bottoni. Era una camicia più larga di quel che ero abituato a portare: ma non potevo lamentarmi.... Era sempre meglio che andare in giro con quella macchiata di sangue. Dopo aver recuperato il mio vecchio vestiario, mi dissi che dovevo distrarre l'infermiera giusto il tempo necessario a me e Yindi per andarcene da quel posto. - Ma come? - era la mia domanda, ma quando mi resi conto che c'erano altri due pazienti nella stanza, ebbi la risposta. Mi alzai dal letto, chinandomi verso Yindi e poggiandole una mano sulla spalla, chinandomi un po' verso di lei, stando ben attento a dare le spalle alla dottoressa. Da quell'angolazione, sembrava quasi che la stessi baciando sul serio, quindi, se la donna si fosse girata, non avrebbe avuto nulla da obiettare. O almeno speravo. - Sshhh.... Ce ne andiamo da qui. - le dissi, sorridendole. In quel momento fui quasi contento che i capelli mi ricadessero davanti al viso, perlomeno nascondevano la nostra conversazione. - preparati a uscire, e quando ti chiamo vieni verso di me, va bene? - aggiunsi poi, parecchio imbarazzato dalla posa che avevo assunto, ma cercavo di non darlo a vedere. Dopodichè mi tirai su, fregando un nastro viola da un casseto dentro al quale ce n'erano di tutti i colori: probabilmente servivano all'infermeria per curare qualche paziente, ma in quel momento mi importava assai poco. Raccolsi i capelli e li legai con il nastro viola. Mi sentii subito meglio. Chissà perchè poi, proprio quel colore....? Mi avvicinai cautamente al letto del ragazzo con il braccio ingessato, che in quel momento si era addormentato; tanto meglio, se fossi riuscito a spaventarlo abbastanza le sue grida avrebbero certamente attirato l'attenzione della donna, che in quel momento si stava prendendo cura della ragazza dai capelli blu. - Ancora un poco... Ci sono quasi.... Ecco! - una volta raggiunto il comodino posizionato a fianco del letto del ragazzo, feci finta di lasciarmi cadere e, volutamente, urtai il vaso di fiori posato lì sopra. Mi ritrovai zuppo d'acqua - e pieno di fiori - dalla testa ai piedi, ma tutto sommato andava bene. Ciò che non andava bene era il fatto che adesso l'infermeria stava venendo verso di me con un'espressione tutt'altro che pacifica, e il ragazzo si era svegliato con un urlo assordante. -TU! DANNATO DEMONE, COSA STAVI FACENDO!? - gridò l'infermiera, infuriata. Avrei quasi desiderato lasciar passare i la mezz'ora che mancava alla fine, ma non ne potevo più di stare in quel posto. - Ehm... Ecco io volevo aprire la finestra, ma sono scivolato sul comodino... - dissi, assumendo una finta aria dispiaciuta e abbassando lo sguardo, cercando di apparire credibile. Ci riuscii. La donna sospirò, si voltò e si incamminò nella stanzetta accanto, probabilmente per recuperare gli strumenti per pulire il disastro che avevo appena combinato. - Ora mi toccherà ripulire tutto... E chi lo sente il professor Lavi se trova un solo granello di polvere in questa stanza! Sei fortunato che sei malato, o avrei fatto pulire tutto a te! Aaah, questi ragazzi sciagurati! Ma chi me l'ha fatto fare di diventare infermiera... Non ho la pazienza io, non ho! - sbruffò lamentandosi, mentre spariva alla mia vista. Era il momento buono. Mi alzai velocemente, facendo un cenno a Yindi e strizzandole l'occhio. Non dovevo più parlare, o la vecchia mi avrebbe sentito. Dopodichè mi diressi furtivamente verso la porta, sperando che la ragazza mi seguisse, e molto, molto lentamente sollevai la maniglia, per poi sgattaiolare fuori e lasciare il varco aperto, in modo che passasse pure Yindi.



    Edited by «Anhÿlia; - 6/7/2014, 23:27
     
    Top
    .
  12. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Yindi Suraj
    Classe: Ladra Razza: Mutaforma (Kowka) Numero Stanza: 125 Fama: 0

    Ruolata
    Mentre tenevo ancora le mani davanti agli occhi, pervasa dall'imbarazzo, Lewys me le fece levare e si avvicinò a me guardandomi negli occhi e scusandosi per prima. Dopo mi sorrise scompigliandomi i capelli - Sei davvero carina quando fai le fusa, sai? - arrossimmo entrambi, mentre toglieva la mano dalla mia testa e si mise a guardare l'orologio. Io restai ferma immobile a fissarlo, quasi come se fossi stata paralizzata dall'imbarazzo, mentre le fusa non volevano saperne di cessare. In qualche modo però quelle parole mi avevano resa felice, non riuscivo a spiegarmi il perchè. Notai che cominciò a mettersi la camicia portata dall'infermiera e dopo che ebbe recuperato tutto diede le spalle all'infermiera e mi mise una mano sulla spalla mentre era chinato verso di me. Se qualcuno ci avesse visti in quel modo chissà cosa avrebbero pensato! - Sshhh.... Ce ne andiamo da qui. Preparati a uscire, e quando ti chiamo vieni verso di me, va bene? - Non capivo cosa avesse in mente, ma annuii, guardandolo curiosa. Si avvicinò goffamente al vaso di fiori sul comodino di un altro paziente. "Ma cosa... cosa fa?" mi chiesi mentre continuavo a guardare cosa stava combinando. Alla fine fece cadere il vaso e l'infermiera si infuriò non poco, sparendo in uno stanzino a prendere probabilmente gli attrezzi per pulire tutto. Lewys a quel punto mi fece un cenno strizzando un occhio e si diresse verso la porta e aprendola. Mi lasciai scappare una risatina, sembrava quasi un agente segreto! Corsi verso la porta senza fare nemmeno un rumore, dopotutto ero di classe ladra ed ero una Kowka... se avessi voluto nessuno sarebbe riuscito a sentire nemmeno un mio passo. Uscii pure io e ci allontanammo un bel po' dall'infermeria. Mi stiracchiai prendendo una bella boccata d'aria. -Aaaahhhhh, qui si sta mooooolto meglio! Sei stato davvero buffo, Lewys, ahahahah! Mentre l'infermiera era via e ti sei avvicinato furtivo alla porta eri proprio divertente! Sembrava una scena comica!- dissi ridacchiando divertita. Per fortuna l'imbarazzo era passato. Notai però che si era fatto molto tardi... diventai triste, era segno che presto mi sarei dovuta dividere da lui, stavolta sul serio. Però ormai eravamo amici, non ci saremmo di certo persi di vista, ci saremmo rivisti il giorno seguente, no? Mi misi le mani dietro la schiena dondolandomi con i piedi e sorridendogli. -Eeehhhh, hai molto da imparare sulle arti furtive! Vorrà dire che se tu mi impari delle maledizioni, io ti imparerò ad essere più furtivo! Usalo a fin di bene però, eh! Come hai fatto prima!- Cercai di pattargli la testa ma ero così bassa che non ci arrivavo nemmeno in punta di piedi, nemmeno se mi sforzavo! Sospirai sconsolata e incrociando le braccia imbronciata. Le mie dimensioni erano perfette per essere un nano da giardino...

     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Quando mi voltai per vedere se anche Yindi era uscita dall'infermeria, a stento trattenni un sospiro di sollievo quando la vidi comparire dalla porta. Mi lasciai condizionare dalla sua allegria, e quando lei si stiracciò dicendo che ero stato buffo, a cercare di fuggire a quel modo, non potei non trattenere una risata anche io. No, in effetti non era proprio tagliato per passare inosservato. Non ci ero mai riuscito. Sospirai, a metà tra il divertito all'esasperato: di sicuro se l'avessi messa a corrente delle mie intenzione avrei evitato quella buffonata, ma per quanto fossi ancora imbarazzato non riuscivo a non essere felice anche io.... Sembrava un po' più allegra, dopo la mia "uscita in grande stile". Non ero riuscito a cancellare del tutto l'immagine di Yindi che piangeva mentre mi raccontava della sua famiglia dalla mia mente: forse per quello mi sentivo felice nel vederla sorridere di nuovo? -Eeehhhh, hai molto da imparare sulle arti furtive! Vorrà dire che se tu mi insegni delle maledizioni, io ti insegnerò ad essere più furtivo! Usalo a fin di bene però, eh! Come hai fatto prima!- disse Yindi, avvicinandosi a me e cercando di pattarmi la testa: ma era troppo bassa e non ci arrivava. Per qualche strano motivo, trovai quella cosa parecchio imbarazzante: prima di allora poche volte avevo notato che fosse così piccola in confronto a me.... Arrossii senza neanche rendermene conto, ma ormai non provai più a nasconcerlo: ormai erano più le volte in cui ero imbarazzato che quelle in cu avevo un'espressione normale! Era impossibile nasconderle qualsiasi cosa ormai... - Sono un caso perso nella furtività... Ma... - le dissi, abbassando e pattando io la testa a lei, sorridendole. - ... Ci proverò! -.
    Il mio sguardo cadde sul paesaggio oltre la finestra: ormai era completamente buio. Era molto, molto tardi. Sospirai sconsolato, lasciando andare Yindi e sistemandomi la borsa sulla spalla non ferita. - Beh.... Direi che per noi sia ora di separarci qui. - dissi alla ragazza, sorridendole stancamente. Prima non me ne ero accorto ma... Quella giornata era stata davvero estenuante! Non avevo neanche più fame: volevo soltanto andare in camera mia e gettarmi sul letto - sempre che fossi riuscito ad addormentarmi. - Beh, di sicuro ci vedremo domani a qualche lezione! E.. - un'idea mi folgorò la mente proprio in quel momento. - Tra qualche giorno si terrà il Ballo di Fine Anno... Ecco.... Ci vedremo anche l-là no? C-cioè... Ecco io... Ehm non intendevo... Cioè in realta.... - ecco, era successo di nuovo. Ero nuovamente imbarazzato e avevo cominciao a balbettare. - Andiamo, invitala! D'altronde, con chi altro ci potresti andare, Lewys!? - mi disse una voce nella mia mente, e avrei voluto dargli retta. - E.ehm... Buonanotte Yindi, ci si vede in questi giorni. - dissi invece, accennando un sorriso imbarazzato e fiondandomi verso il mio dormitorio. Soltanto dopo aver percorso due corridoi mi accorsi di aver sbagliato strada, ma non volevo tornare indietro. - Dannazione, per una volta che voglio invitare una ragazza a un appuntamento mi blocco! Non sembrava affatto che la stessi invitando! -.

     
    Top
    .
  14. Selëne
        +2   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ottima role ^v^ I personaggi sono adorabili ^^
    Fama: + 5
    Affinità:+ 50
     
    Top
    .
13 replies since 22/6/2014, 22:14   90 views
  Share  
.