Qualcosa, o qualcuno?, con cui sfogarmi...

Cassandra e Axel

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    Cassandra MazurRazza: Demone Classe: Maga Nera
    Numero Stanza: Ametista 129 Fama: //
    Appena la porta si chiuse alle mie spalle e sentii i passi allontanarsi urlai di rabbia e scaraventai la prima cosa che mi capitò sotto tiro, un cuscino rotondo e rosso, dall'altra parte della stanza.
    Fratelli coltelli si diceva e mai affermazione era più veritiera di questa!
    «Me la pagheranno, me la pagheranno!»
    continuavo a ripetere camminando avanti e indietro mentre con la coda dell'occhio registravo scorci della camera che mi era stata assegnata.
    Che strano che in un'accademia prestigiosa come l'Aninthea ci sia una stanza come questa...
    ma la cosa più strana era che fosse capitata proprio a me!
    Che ci sia qualche mago incaricato di arredare le stanze secondo il carattere e il gusto dei nuovi studenti mentre questi stanno espletando le pratiche in direzione?
    Poco mi importava a dire il vero, ma quella camera così particolare mi aveva calmato leggermente
    «Solo leggermente!»
    dissi buttando una delle borse sul letto e aprendo di scatto la cerniera che la chiudeva.
    Dovevo calmarmi, dovevo sfogarmi...
    ma non potevo farlo in camera, sarebbe stato un vero peccato!
    La borsa che avevo aperto non conteneva vestiti ma borse, scarpe e vestiti sportivi da usare in palestra o per fare sport all'aperto
    (La palestra...)
    quale posto migliore per scaricare i nervi?
    Forse se ero fortunata potevo sfogarmi con un sacco da boxe!
    Frugai un po' e tirai fuori una borsa sportiva di dimensioni piuttosto piccole, vi infilai un paio di scarpe e un completo, me la buttai sulle spalle e uscii sbattendomi la porta alle spalle.
    Raggiunsi la struttura che ospitava la palestra a grandi falcate, ignorando completamente tutto e tutti quelli che tentavano un saluto, adesso non ero proprio dell'umore giusto per mettermi a chiacchierare amabilmente con dei perfetti estranei.
    Entrai lasciando la porta aperte e mi diressi spedita verso gli spogliatoi, sbattendo la porta di questi ultimi dietro le spalle.
    Buttai la borsa su una panca, aprii la borsa, scaraventai le scarpe contro il muro sotto la panchina, mi spogliai velocemente infilando i vestiti a casaccio nella borsa, mi infilai il COMPLETO di un bel color lampone, che molti avrebbero giudicato osceno, soprattutto con il mio fisico, le SCARPE fucsia e uscii a testa alta per trovarmi davanti il nulla.
    Un po' mi dispiaceva che la palestra fosse vuota, mi piacevano le entrate da prima donna ma la delusione durò poco.
    Avevo adocchiato il sacco da boxe appeso nell'angolo destro di fronte a me.
    Lo raggiunsi quasi correndo e appena fui abbastanza vicina tirai un calcio al volo facendolo andare a sbattere nella parete di dietro.
    «Me la pagherete!»
    continuavo a ripetere mentre alternavo calci e pugni al povero sacco.



    Edited by .:Kym:. - 23/6/2014, 19:35
     
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    Axel MontogomeryRazza: Mutaforma(mãnacee) Classe: Arciere oscuro Numero Stanza: 119 Fama: // Oggi sono proprio stressato, nemmeno una singola cosa è andata per il verso giusto: arrivo in ritardo, qualcuno che mi nasconde i libri, i compiti extra per un motivo ancora ignoto e poi arriva una tipa, durante l'intervallo, facendo una scenata assurda davanti a tutti. Io quella non l'ho mai vista, non mi interessa per niente e se potessi le avrei dato due ceffoni - ho una reputazione da difendere eh -. Basta! Ora mi serve proprio una pausa per staccare da tutto e mi è venuta la grandissima idea di farmi un giro in palestra. Tanto nessuno alle sei mezza di sera verrà a disturbarmi perciò, con molta calma, mi cambio indossando una maglia bianca aderente e dei pantaloncini neri. Mi prendo un'asciugamano grigio dall'armadio, l'appoggio sulla spalla ed esco dalla stanza tranquillo facendo l'occhiolino a qualche malcapitata.
    Quanto godo nel vederle eccitate, arrossire e mi diverto un sacco a farle stare a disagio, illuderle e farle innamorare di me. Io non sono mai riuscito a sopportarle: sono solo delle stupide oche ingenue che non capiscono nulla della vita poiché vivono nel mondo delle principesse. Disgustoso.
    Giro l'angolo e mi soffermo a guardare l'orologio: sette e mezza. Mi devo muovere perché dovrei farmi trovare in stanza alle dieci perché la mia dolce sorellina verrà a controllarmi. Io voglio molto bene a Mei ma a volte è peggio di una dittatrice e mi manca la mia vecchia libertà.... Eh, nei tempo erano quelli.
    Apro la porta della palestra sospirando tristemente ripensando al passato: le notti sempre a fare festa, marinare la scuola e tante altre nelle cose...
    «Me la pagherete» urla una graziosa vocina molto arrabbiata. Non sono del tutto da solo, forse lei potrebbe farmi divertire però le bimbe furiose sono difficili da gestire... Meglio trattarla bene e incrociare le dita.
    «Chi è stato a togliere il tuo bel sorriso, dolcezza?» chiedo gentilmente con la spalla appoggiata al muro poco distanza da lei, meglio non avvicinarmi troppo quindi me ne starò buono, zitto e sopratutto con le mani ferme nel mio spazio.
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