~Capitolo 5: Il ragazzo dai capelli argentei

Scritto da Selene

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Selëne
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Il trio si apprestava dunque a dirigersi alla loro prima lezione di smistamento. Esattamente come aveva anticipato il professor Ravainne, avrebbero dovuto ora dar prova delle loro abilità per poi, a seconda di quanto deciso da una giuria di professori, essere smistati definitivamente nelle classi scelte.
    Per questo erano tutti palesemente agitati, non volevano capitare in qualche classe sbagliata o peggio far figuracce davanti i professori.
    Anhylia per poco non faceva cadere tutti i libri per l’agitazione e si ripassava a memoria tutte le tecniche apprese nel convento durante i suoi allenamenti.

    -Piede sinistro dietro e davanti il destro e poi….ehm…affondo…- pensava mentre si affrettava per i corridoi.

    Forse lo faceva anche per non pensare troppo alla rivelazione scioccante di poco prima e, senza accorgersene, in pochi minuti si ritrovò davanti l’aula XVA, il luogo dove si sarebbe tenuta la lezione.
    Scrutò l’interno per vedere se Selene e Zalya erano già arrivate, ma di loro non vi era traccia, così decise di aspettarle fuori, mentre continuava a ripassare. Non voleva assolutamente deludere le aspettative dei professori.

    Selene invece era piuttosto tranquilla. Aveva la consapevolezza che lei, come tutti i membri della famiglia Menulis, era nata per fare la maga bianca, e per tale scopo si era sempre allenata e documentata. Nolente o volente, i Menulis erano predisposti geneticamente per servire la Luna e nessun membro della famiglia poteva sottrarsi a questo disegno. Quindi era certa che sarebbe stata smistata tra i maghi bianchi e i professori non la preoccupavano più di tanto.
    Aspettò Zalya davanti la scala del loro pianerottolo e quando la ragazza dai capelli corvini uscì dalla sua stanza con un grosso sbadiglio, la salutò con un leggero sorriso.

    -Agitata?-

    Chiese poi quando l’amica si fu avvicinata.

    -Non prorpio…- rispose Zalya - ..ho solo paura di reincontrare quel professor Ravainne. Mi ha parecchio shockata la prima volta-

    Selene ridacchiò. Infondo non aveva tutti i torti, quel professore aveva un caratterino, ma lei lo trovava adorabile nei suoi 1.63 m di altezza.
    Le ragazze precorsero tutti i corridoi a passo moderato finché finalmente non si ritrovarono davanti la fantomatica classe.
    Ad aspettarle c’era Anhylia.
    -Ragazze presto!- esclamò appena le vide – E’ appena entrato il professor Ravainne con altri prof e non aveva una bella cera…-
    -Come non detto..- sbuffò Zalya a quelle parole.
    -Forza, allora andiamo a cercarci i posti senza farci troppo notare- aggiunse Selene aprendo la porta.
    Le tre si sistemarono in silenzio sui banchi più in alto e lontani che riuscirono a trovare liberi.
    Poco dopo, entrò nell’aula la preside Azalea che, senza accennare nemmeno un sorriso, si sistemò al centro dell’aula ed iniziò il suo discorso.
    -Esattamente come preannunciato nel discorso dell’Aula Magna e, come mi è stato riferito, ad alcuni di voi, dal professor Ravainne, iniziano qui e oggi le prime lezioni di smistamento.
    In queste lezioni siete tenuti a dare i meglio di voi stessi, cosicché i professori siano in grado di assegnarvi alla classe che più vi si addice. Una volta assegnatovi il ruolo, vi sarà impossibile cambiarlo, tranne per casi esclusivamente eccezionali, ma state tranquilli che da quando esiste questa accademia ha sempre svolto il suo compito in modo egregio, quindi non dubitate del giudizio dei vostri professori e, ancor meno, del mio.
    Detto questo, passiamo a spiegarvi un pò come funzioneranno le vostre lezioni una volta ottenuta la vostra classe. In quanto accademia mista di arti magiche e arti guerriere, l’Aninthea Accademy si è suddivisa le materie in base alle esigenze di ogni singolo studente. Esistono dunque quattro materie obbligatorie (Strategia, Pozioni, Geografia, Piscologia) a cui ogni studente è obbligato a partecipare, in orari diversi e a seconda di un ordine alfabetico. Esistono poi altre sei materie che si dividono in base alla vostra classe e le troverete elencate nel foglio che vi verrà assegnato dalla sottoscritta una volta che sarete “iniziati”-


    La preside si fermò un attimo, si sistemò una ciocca dei suoi capelli rosso fuoco, destando curiosità tra studenti e professori, per poi impugnare velocemente la sua bacchetta e folgorare il foglio su cui uno studente distratto stava scarabocchiando. Il poverino rimase paralizzato dallo shock.

    -Bene, come stavo dicendo, queste prime lezioni sono dunque molto importanti, quindi vi auguro di iniziare il vostro anno scolastico nei migliori dei modi. Buona lezione ragazzi. Professoressa Layout, le lascio la parola-

    Con la stessa freddezza con cui era entrata, la preside lasciò la stanza e al suo posto subentrò una donna di età molto avanzata, che con lentezza si mise al centro dell’aula.

    -Miei cari ragazzi…coff coff- iniziò schiarendosi la voce – Io sono la professoressa di Pozioni, e oggi sarò la vostra coordinatrice. Vi chiamerò ad uno ad uno, qui, accanto a me, e voi dovrete dare prova delle vostre abilità affrontando delle brevi sfide che vi verranno assegnate, quali combattere contro dei manichini o simili.-

    Dopo un altro colpo di tosse, prese un foglio dalla cattedra e ritornò al suo posto.

    -Bene iniziamo. Signorina Misa Ackewom!-

    In questo modo iniziarono ufficialmente le lezioni. Ad uno ad uno, in ordine alfabetico, gli studenti venivano chiamati a dare prova delle loro abilità. C’era chi doveva sconfiggere dei manichini, altri che dovevano centrare dei bersagli, altri che dovevano materializzare oggetti. Come prove non erano granché, in effetti, e c’era chi si chiedeva come potessero dare prova del talento di qualcuno, ma i professori, ogni volta, sembravano sempre molto convinti di quello che facevano, specialmente quando si appuntavano qualcosa nei loro fogli.

    Alla fine arrivò il turno di Zalya.

    -Signorina Zalya Levanda!-

    -Oh beh…tocca a me!- disse alzandosi dalla sedia, cercando di calmarsi un pochino, non che temesse di fare brutta figura, ma non le era mai piaciuto essere al centro dell’attenzione.
    La Professoressa Layout le sorrise dolcemente, o così sembrò visto che le rughe intorno ai suoi occhi si alzarono spaventosamente, e le indicò il punto in cui fermarsi.
    Al ché, prese parola il professor Ravainne.
    -Bene signorina, lei ha scelto l’ordine della magia giusto?-
    -Sissignore-
    -Bene allora, le dispiacerebbe mostrarci qualche suo trucco sconfiggendo questi insetti che libereremo tra poco?-

    Disse Ravainne indicando un vaso di porcellana ben chiuso con un tappo di sughero.
    Zalya deglutì. Gli insetti proprio no, erano la cosa che più ripugnava al mondo, ma per sua fortuna, si era “fatta le ossa” nel convento, dove non passava giorno senza che non ne beccasse uno nella sua stanza.
    -D’accordo signore- disse poi, preparandosi all’attacco.

    Il Professor Ravainne, dunque, prese delicatamente il vaso e lo puntò in direzione di Zalya, per poi stapparlo.
    Subito fuori uscirono quattro o cinque scarabei, neri come la pece e grossi quanto un pollice, Zalya non riuscì a contarli tutti, che subito li carbonizzò con una serie di fiammate, per poco, però, non dava fuoco anche alle tende della finestra.
    I professori avevano già iniziato a segnarsi il “risultato” e anche il professor Ravainne, che cercava di ignorare tutta quella cenere per terra, era intento a scrivere quando Zalya si voltò per capire come fosse andata.

    -Bene, mia cara- intervenne la professoressa Layout – ora puoi tornare al tuo posto-

    Zalya annuì e si diresse silenziosa al suo posto, mille dubbi la assalivano, aveva dimostrato così poco che ora temeva seriamente di finire chissà dove, ma cercò di non darlo troppo a vedere.

    -Ehi!- intervenne Anhylia- sei stata bravissima! Hai sconfitto anche la tua paura per gli insetti!-
    -G-già…- rispose la ragazza in un mezzo sorriso. Per poi sedersi al suo posto ancora immersa nei dubbi.

    -Signorina Menulis!-

    Selene non ebbe nemmeno il tempo di congratularsi con l’amica che venne subito chiamata alla cattedra.
    Mentre si dirigeva davanti ai professori, notò che molti studenti cominciarono a parlare fra loro.
    -Ma è quella Menulis?-
    -Credevo fossero tutti morti!-
    -Ma no! Non può essere lei, sapevo che erano tutti maschi i figli del conte!-
    Selene sospirò e fece finta di non sentire, sperava che con il passare degli anni la gente si fosse dimenticata della sua casata, ma evidentemente non era così, e non solo gli studenti la riconobbero.

    -Menulis, eh?- intervenne Ravainne, appena la ragazza si fu avvicinata –un nome importante il tuo-
    Selene non rispose e deglutì.

    Zalya e Anhylia intanto assistevano alla scena con il fiato sospeso. Sapevano quanto, richiamare alla memoria il suo casato, fosse doloroso per Selene, e quella situazione era terribile, sia per lei che per loro; dimenticare i tristi eventi del passato, che ti venivano continuamente rinfacciati, era assai difficile

    -La tua famiglia è famosa per il prestigioso uso dell’etere lunare che non ha rivali in tutto il mondo, il discorso vale anche per te?-
    -Non saprei signore…mio padre è morto prima che potessi finire gli studi, ma ho imparato abbastanza tecniche per poter essere utile in qualche modo…-
    -Sapresti dunque resuscitare almeno uno di questi insetti carbonizzati?-
    Selene lanciò un’occhiata veloce agli insetti appena uccisi da Zalya e sospirò.
    -Forse…ma si può fare poco quando il corpo è completamente disintegrato-
    -Bene dimostrateci cosa siete in grado di fare allora-

    A quelle parole Selene si diresse verso l’insetto che era meno malmesso e si piegò verso di lui. Fece un respiro profondo e chiuse gli occhi, iniziandosi a concentrare.
    Tese le mani verso il corpicino dell’animale e cominciò a pronunciare a bassa voce una formula magica.
    In pochi istanti una luce candida e bianca avvolse lo scarabeo che dopo qualche minuto si rimise in piedi e iniziò a volare. Selene allora, con sorriso compiaciuto, si diresse presso la finestra e l’aprì, permettendo così all’insetto di scappare.

    -Molto bene signorina, Menulis, un’ultima cosa- intervenne poi Ravainne.
    -Sarebbe in grado di resuscitare un essere umano?-
    Selene lo fissò negli occhi per un po’, per poi abbassarli con sguardo deluso.
    -No ssignore, purtroppo non ho ancora acquisito l’abilità necessaria per resuscitare una massa così grande-
    -Capisco, bene puoi andare ora-


    Selene annuì, sempre con sguardo abbassato, e tornò al suo posto, palesemente depressa.
    -Me lo avrebbe insegnato mio padre- disse poi in un flebile sospiro.
    -Come?- sussurrò Anhylia che si avvicinò preoccupata all’amica.
    -Papà mi aveva promesso che saremmo andati insieme nella foresta ad esercitarci con cervi…ma poi sono arrivati i briganti…e- non riuscì a finire la frase, per il groppo in gola, che le impediva di parlare.
    -Oh Sel- fu l’unica cosa che riuscì a dire Anhylia, mentre abbracciava l’amica.
    Zalya assistette da lontano alla scena, purtroppo il suo banco era nella fila dietro di loro e non le permetteva di dare il supporto necessario all’amica.
    -Non preoccuparti, Selene, tuo padre sarebbe stato fiero di te, hai fatto un ottimo lavoro oggi- disse poi, cercando di consolarla come meglio poteva.
    -G-grazie ragazze..- rispose la maga, mentre si asciugava le lacrime, per non dare ancora di più nell’occhio.

    -Signorino Moniris!-

    A quelle parole, si sentì un boato di “Ahh”, “Ohh”, “Ti amoo” ecc. che destarono subito l’attenzione delle tre ragazze.
    Nel primo banco, nella fila di fronte a quella di Selene, si alzò un giovanotto, sui 16 anni circa, dai capelli argentei,che con modi piuttosto beffardi si avvicinò alla cattedra.
    Selene, non ebbe modo di scorgere il suo viso, ma non smetteva di fissarlo, con il cuore che batteva a mille.
    -No…non è possibile..- pensava tra sé e sé.
    -Selene…ma..quello?- chiese con un filo di voce Anhylia, che esattamente come l’amica, sembrava che avesse appena viso un fantasma.

    -Signorino Moniris, anche lei ci delizierà con l’uso della magia, non è vero?-
    -Sissignore- rispose con un ghigno il ragazzo, mentre la professoressa Layout lo guardava scandalizzata per come aveva conciato la divisa scolastica; camicia all’infuori, colletto aperto e cravatta allentata. Il ragazzo se ne accorse e le ammiccò. Al ché, la signora Layout, un po’ per l’imbarazzo e un po’ per la rabbia, divenne paonazza e si irrigidì ancora di più.

    -Bene allora, ci mostri di cosa è capace con_-
    -Prego..posso finire il lavoro rimasto incompiuto, della signorina Menulis?- lo interruppe.
    -Come scusi?-
    -Posso far resuscitare questi insetti, tutti.-
    Il professor Ravainne lo guardò stranito, ma era anche molto incuriosito.
    -Le ricordo che siamo noi a decidere le prove, Signor Moniris, e questa presunzione non è ben accetta in questa accademia, ma di grazia, potrei sapere come ha intenzione di riuscire nell’impresa?-
    -Ebbene..- iniziò il ragazzo, stiracchiandosi un po’- ..si da’ il caso che anche io sappia padroneggiare bene l’etere lunare…e oserei dire anche molto meglio di quella graziosa fanciulla di prima-
    Nel dire ciò, il ragazzo si voltò proprio in direzione di Selene e la fissò con i suoi occhi dorati in uno sguardo malizioso.

    Selene trasalì. Non poteva crederci. Quel ragazzo, non solo sembrava in tutto e per tutto un mago Menulis, ma sapeva anche padroneggiare l’etere lunare.
    Continuò a fissarlo senza proferir parola, a momenti dimenticava anche di respirare. Che fosse un suo parente? Un lontano cugino? Possibile che non ne avesse mai sentito parlare? Che casato era "Moniris"? Le domande le bombardavano la testa.
    Anche Anhylia era in stato di shock, mentre Zalya non capiva bene cosa stava succedendo, ma sapeva solo che quel ragazzo assomigliava moltissimo alla sua amica maga.

    -Molto bene allora- continuò il professore – prego, inizi la sua magia…-
    Il giovane non se lo fece ripetere due volte e velocemente ammassò tutti gli insetti rimasti, facendone un mucchio bello compatto. Poi, esattamente come Selene prima, si inginocchiò davanti ad esso e iniziò a formulare la sua magia. Questa volta la luce bianca che avvolse gli insetti era molto più forte e splendente, tanto che i professori dovettero chiudere gli occhi. Dopo qualche minuto si sentì un forte ronzio e gli insetti presero a volare per tutta la stanza, destando un panico generale. Il ragazzo, sogghignò e, alzando una mano al cielo, urlò “Inexcitus!”, e così bloccò sul posto tutti gli insetti. Con altrettanta maestria, li condusse con un leggero gesto della mano fuori dalla finestra, per poi richiuderla, sempre con la magia.
    I professori erano stupefatti, quel ragazzo sapeva non solo usare l’etere in modo impeccabile, ma aveva ottime nozioni di magia base.

    Selene si alzò in piedi di scatto, a bocca aperta, destando l’attenzione di tutti.
    -Selene..- sussurrò Anhylia, mentre le tirava la gonna, cercando di farla risedere.
    Il giovane, intanto, le aveva rivolto lo sguardo, e la guardava con sguardo serio e penetrante, sotto certi aspetti, anche molto malinconico.
    -Endymion…?- fu l’unica cosa che riuscì a balbettare la ragazza dai capelli argentei, mentre ricambiava il suo sguardo, con gli occhi pieni di lacrime -No..è impossibile..-

    -Signorina Menulis, desidera dire qualcosa?- intervenne, ad un certo punto, la Professoressa Layout, leggermente preoccupata e confusa.
    Selene non rispose, non smetteva di fissare il suo presunto “fratello”, tant’è che la professoressa dovette ripetere la domanda.
    -N-No…mi scusi- rispose infine, mettendosi a sedere.
    Era scioccata, non sapeva cosa pensare, quella situazione diventava assurda ogni minuto di più che passava. Su una cosa era certa, doveva parlargli.
    Intanto la lezione continuò senza altri intoppi e anche il giovane mago fu congedato e mandato a sedere con un modesto “complimenti”.

    -Signorina Nogare!-

    Anhylia sussultò. Anche lei aveva riconosciuto il ragazzo, sembrava in tutto e per tutto il fratello più piccolo di Selene, suo amico d’infanzia, e ne era rimasta ugualmente sconvolta.
    Zalya, invece, era molto più preoccupata per la sua amica, che da quando si era riseduta, non sembrava dare alcun segno di vita. Era immobile come una statua seduta su quel banco e pareva che da un momento all’altro si sarebbe disintegrata in mille pezzi.

    Intanto Anhylia, dopo un lungo sospiro, si alzò lentamente dal suo posto e si diresse a testa bassa davanti alla cattedra. Si girò per qualche secondo in direzione della prima fila di banchi, per scorgere il presunto “Endymion”, e quando incrociò il suo sguardo, si voltò di scatto, imbarazzata e confusa. Non era ancora sicura che fosse realmente lui o meno, sapeva solo che era incredibilmente bello e che la stava spogliando con lo sguardo. Davvero irritabile, ma nonostante tutto era arossita brutalmente. A riportarla di colpo alla realtà, fu la voce del professor Ravainne.

    -Oh, finalmente vedremo qualche colpo di spada qui! Dico bene, signorina?-
    -S-Sissignore..-
    -Dunque, ora passeremo a dei bersagli più…”tipici” di quegli orridi insetti di prima. La tua sfida consisterà di sconfiggere un manichino guidato dalla magia.-
    - D’accordo, signore-
    -Benissimo, allora, professor Letts, inizi pure-

    L’uomo seduto accanto a Ravainne, a quelle parole, si alzò e tese la mano in direzione di alcuni oggetti ammucchiati vicino alla finestra. Recitò a bassa voce una formula magica e in poco tempo quel mucchio di oggetti prese forma umana e si formò un golem, alto circa 3 metri. Ci fu un boato da parte degli studenti, che per la prima volta vedevano una cosa simile.

    -Non preoccupatevi- intervene Ravainne – il professor Letts, insegnante brillante di Incantesimi, sa bene quali sono le vostre capacità e questo golem non ha nulla a che vedere con quelli che creeranno i vostri nemici là fuori. Non temete, signorina Nogare, come vedete le mani del golem sono formate dalle chiome di due scope, perciò anche se verrete colpita, non sentirete nulla, ma verrete comunque penalizzata dalla nostra giuria-

    Anhylia, annuì, mentre non staccava gli occhi di dosso al suo nuovo bersaglio. Cercava di prepararsi alla mente un attacco offensivo, sicura del fatto che il golem non avrebbe mosso un dito se non lo avesse fatto prima lei.

    -Bene, che la battaglia cominci!-

    A quelle parole, Anhylia estrasse la sua Arivind e si lanciò all’attacco.
    Al suo primo affondo il golem si scansò di lato, facendole mancare il colpo, ma Anhylia, con la dovuta prontezza, si girò di scatto e colpì con uno sgualembro la schiena del golem.
    Il mostro, però, non dava segni di cedimento, e ripartì all’attacco. Anhylia riuscì per miracolo a schivarlo, ma l’impatto del pugno del nemico le fece perdere l’equilibrio e cadere a terra.
    La spada le sfuggì di mano e finì sotto un banco, Anhylia quindi si alzò il più velocemente possibile e si buttò verso la sua arma.

    -Eccoti!- esultò appena riuscì ad impugnarla, appena in tempo per difendersi da un altro attacco del golem.
    -Ora basta!- Anhylia raccolse tutta la forza che aveva in corpo e con un potentissimo montante trapassò il golem da gambe a collo, distruggendolo definitivamente.

    Anhylia fissò il mostro sgretolarsi compiaciuta e ansimante, mentre i professori si appuntavano in silenzio le loro riflessioni.
    Ancor prima che il professor Ravainne o la signora Layout potessero dire qualcosa, si sentì rimbombare un battito di mani.
    Anhylia si voltò e vide il giovane dai capelli argentei che applaudiva compiaciuto e subito dopo, alcune altre, forse le sue ammiratrici, fecero esattamente come lui. La ragazza, imbarazzatissima, fece dunque un lieve inchino, ancora confusa su cosa stesse accadendo. Ci pensò, però. Ravainne, a calmare la situazione.

    -SILENZIOOOOOO!!!- tuonò con tutto il fiato che aveva in corpo (e non doveva essere molto, vista la sua bassa statura).

    -Signor Moniris, un altro gesto del genere e sarò costretto a mandarlo in presidenza- aggiunse, quando la classe si fu tutta zittita.

    -Certo certo, mi scusi- rispose lui, allungandosi sulla sedia con fare annoiato.

    Anhylia dunque fu congedata, e nell’incamminarsi verso il suo banco, notò che Endymion continuava a fissarla. “Ma che vuole?” Pensava tra sé e sé, mentre cercava di non pensarci.
    Una volta sedutasi nel suo posto, ricambiò lo sguardo al ragazzo, che sempre continuava a guardarla. Non si accorse che sul suo tavolo c’era un bigliettino, tant’è che fu proprio Endymion ad indicarglielo con un gesto della mano, per poi tornare a guardare i professori.
    Anhylia, sempre più confusa lo apri, e ne lesse il contenuto.
    “Sei proprio diventata splendida, Lyla”.
    La ragazza strabuzzò gli occhi. Le mani cominciarono a tremare, i pensieri a ronzarle intorno come uno sciame di api impazzite.
    Rivolse di nuovo lo sguardo a quello che ormai era sicura al cento per cento fosse Endymion, ma il ragazzo questa volta le dava le spalle. Osservò la chioma del ragazzo, mentre piano piano le lacrime iniziarono a sgorgarle dagli occhi.
    Guardò allora Selene, che continuava a fissare il banco stravolta, aspettando solo che quella terribile lezione finisse. Voleva parlargli, voleva urlargli contro la sua rabbia, la sua confusione. Voleva abbracciarlo, dirgli che andava tutto bene adesso, ma per ora doveva tenersi tutte quelle emozioni dentro di sé e cercare di non esplodere.
    Zalya, intanto, assisteva muta a tutto. Non capiva bene perché le sue amiche, tutto ad un tratto, erano in lacrime, ma sapeva che la causa di tutto era quel ragazzo e aveva intuito che era un Menulis, ma mai e poi mai avrebbe immaginato che si trattava del piccolo Endymion, quel piccolo docile ragazzino che aveva visto crescere insieme a Selene. Non poteva di certo essere lui. Quello spocchioso e arrogante, no, sicuramente era qualcun altro dei suoi fratelli…o anche un impostore.
    Zalya non sapeva più che pensare, voleva solo che le sue amiche si riprendessero al più presto da questa situazione.

    Dopo qualche mezz’oretta, anche gli ultimi studenti finirono le loro prove e i professori si alzarono quasi all’unisono dai loro posti. Dopo un breve discorso di congedo, il professor Ravainne, seguito a ruota dalla signora Layout e gli altri professori, lasciarono l’aula, segnando così definitivamente la fine della lezione.
    Selene, non si lasciò sfuggire l’occasione. Si alzò di scattò e raggiunse la porta il più velocemente possibile, ma la fila davanti a lei per uscire era molto lunga, ed Endymion era già uscito da un bel pezzo, essendosi seduto ai primi banchi.
    Quando, finalmente, riuscì ad uscire, Selene si guardò intorno per cercare una sua traccia, un qualcosa che le facesse capire che direzione avesse preso, quando ad un certo punto vide una luce fioca provenire dal giardino dietro la classe di botanica. La riconobbe, era sicuramente etere lunare, così si precipitò in quella direzione e, infatti, dopo qualche metro, si ritrovò davanti il ragazzo.

    -Ti stavo aspettando, Sel- disse poi, mentre giochicchiava con una palla di luce d’etere.
    Selene lo guardò stranita e non disse una parola. Non sapeva che dire. Non ci credeva ancora.
    -Che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma..- scherzò lui.
    -Per caso non mi riconosci? Ammetto di essere diventato incredibilmente sexy in questi ultimi tempi, quindi ti sarà difficile immaginarmi con quel visino angelico dei miei 8 anni-

    Selene cominciava ad essere confusa e…irritata. Certo quel ragazzo era Endymion senza alcun dubbio, ma i suoi modi di fare…erano completamente stravolti, irriconoscibili.

    -Endymion….ti credevo morto. No, ti ho visto morire! Davanti i miei occhi!-
    -Sorellona, le frecce alla schiena non sono sempre fatali al cento per cento- rispose continuando a giochicchiare.
    -Ma cos_?- Selene diventava via via sempre più sconvolta. Chi era in realtà questo tipo?
    -Senti, sarò breve e conciso con te- intervenne lui, prima che Selene potesse proferir parola.
    -Il tuo caro fratellino, non esiste più. E’ morto nel momento in cui ho seppellito il buon nome della mia famiglia, ora sono un conte solitario. Niente più nomi, casati o cavolate varie. Solo io, il grande mago Endymion Moniris. Pertanto ti chiedo di non rivolgermi la parola d’ora in poi..sai..ho un trattamento speciale riservato alle ragazze e non voglio vedermi costretto a flirtare anche con la mia stessa sorella. Quindi evitami e siamo a posto-
    Selene a quel punto non ci vide più.

    -Ma cosa stai dicendo!?- tuonò
    -Non cercare di dissuadermi, ho preso la mia decisioni molti anni fa, quando ancora ti credevo dispersa chissà dove-
    -Beh, ma ora sono qui! Santo cielo, Endy, non sei contento di vedermi?-

    A quel punto calò il silenzio. Endymion abbassò lo sguardo e serrò i pugni.

    -Ho detto, che il tuo fratellino è morto. Io non sono lui e tu non sei più mia sorella. Ficcatelo bene in testa-

    Selene non riuscì più a trattenere le lacrime. Se quello era uno scherzo, era davvero di pessimo gusto. Aveva il suo adorato fratello lì, proprio davanti ai suoi occhi, ma stava per perderlo per sempre, di nuovo. Era come vederlo morire un’altra volta e questo non poteva permetterselo.

    -N-non puoi farmi questo…- balbettò infine – Perché? Perché Endymion? Perché odi tanto la tua famiglia adesso? Se solo avessi saputo che eri vivo..io..-non risucì a finire la frase, interrotta da un improvviso singhiozzo.

    Il giovane non rispose. Rimase un po’ con lo sguardo fisso per terra, facendo finta di non sentire il pianto della sorella. Poi presa la forza necessaria girò i tacchi e fece per andarsene, ma qualcosa lo bloccò.

    -Mi sei mancato così tanto, Endy….-

    Selene gli si era buttata addosso e ora lo stringeva con tutta la sua forza. Premeva il suo viso sulla sua schiena, non vedeva il suo viso, non poteva vedere che il ragazzo era straziato, tanto quanto lei.

    -Insieme possiamo ricominciare…ti prego, non farmi questo…non farci questo. Pensa a mamma e papà…perfavore..- insistette lei, senza staccarsi dalla stretta.

    Endymion serrò gli occhi e cercò di riprendersi. Poi con forza si liberò dall’abbraccio della sorella e la scansò.

    -Mi dispiace Selene…non voglio più soffrire-

    Detto questo riprese il suo cammino per poi sparire dietro l’angolo, lasciando Selene in lacrime.
    Da lontano Anhylia e Zalya avevano assistito a tutta la scena, sebbene non fossero riuscite a sentire il loro dialogo, non riuscivano proprio a capire l’atteggiamento di Endymion.

    -Zal, ti prego va da Selene e cerca di consolarla, io devo andare a parlare con Endymion- disse ad un certo punto Anhylia
    -Endymion? Cosa!? Pensi che sia lui? E’ impossibile!- rispose Zalya, sconvolta.
    -Si è lui senza alcun dubbio…anche se anche io faccio fatica ad ammetterlo-

    Le due quindi si separarono. Zalya andò incontro a Selene, abbracciandola e cercando di calmarla, Anhylia invece si diresse dall’altra parte del giardino, sperando di incrociare il ragazzo.
    Attraversò due o tre corridoi, ma di lui non c’era traccia.

    -Non è possibile…dannazione tra poco inizierà la seconda lezione!-

    La ragazza continuava a correre, conscia del fatto che rischiava di beccarsi una punizione se qualche prof la vedeva, ma la sua missione primaria era trovare Endymion e chiedergli spiegazioni, ad ogni costo.
    Alla fine, il fato le fu d’aiuto. Infatti non appena girò l’angolo se lo ritrovo davanti, talmente vicino che sbattè il muso sulla sua schiena, per poi cadere come un sasso per terra.
    Il ragazzo si voltò confuso e quando ebbe riconosciuto Anhylia, fece un sorrisetto.

    -Lyla, già cadi ai miei piedi?- disse porgendole la mano per rialzarsi.
    Anhylia la scansò e con fare arrabbiato si alzò di scatto.
    -Endymion! Che diamine hai fatto?! Selene è in lacrime! Come hai potuto lasciarla così?- tuonò con tutta la rabbia che aveva in corpo.

    Era delusa, triste e arrabbiata allo stesso tempo. Se prima aveva provato una gioia immensa nell’aver ritrovato il suo amico d’infanzia, ora provava solo una grande malinconia nel vederlo così cambiato.
    Endymion accarezzò dolcemente il suo viso e le se avvicinò.

    -Lyla, ci sono cose che è meglio che tu non sappia, e non voglio assolutamente ferire una bella fanciulla come te-

    Anhylia non sapeva più che pensare. A parte l’imbarazzo e il cuore che le batteva a mille, quel tipo non si comportava affatto come Endymion. Dov’era finito il ragazzino insicuro e timido di qualche anno fa!?

    -Ora scusami, ma devo tornare a lezione, non voglio beccarmi una nota già il primo giorno. Ci si vede!-

    Detto questo il ragazzo si allontanò da lei docilmente e le voltò le spalle, ma Anhylia non aveva ancora mollato la presa.

    -Endymion! Qualsiasi cosa tu stia pensando di fare, sappi che se farai di nuovo del male a Selene, te la farò pagare!- lo minacciò, poco sicura delle sue parole, ma convinta a proteggere la sua amica, anche dal suo stesso fratello.

    A quel punto si sentì una risatina. Endymion tornò verso di lei con un sorriso beffardo e le si avvicinò sempre di più, fino a spingerla contro il muro e bloccarla.

    -Sei diventata davvero un bel bocconcino- le sussurò per poi baciarla intensamente.

    Anhylia andò sotto shock. Tralasciando il fatto che si trattava del suo primo bacio, quella situazione le era così strana che non riusciva a capire se le piaceva o meno. Il suo cuore non cessava un attimo di battere e a momenti minacciava di fuori uscirle dal petto, ma dall’altra parte era delusa di aver sprecato un momento così importante della sua vita con un individuo così irritante che l’aveva baciata sicuramente per scherno.
    Lo scansò con uno schiaffo sonoro, per poi ritirarsi il più lontano possibile da lui.

    -Tu…tu!..sei un mostro!!!- fu l’unica cosa che riuscì ad urlargli contro prima di fuggire via sconvolta.

    Endymion la guardò allontanarsi con sguardo impassibile, per poi tornare sui suoi passi e dirigersi nella sua classe, così, come se niente fosse accaduto.

    ----------------------------------------------------
    Scritto da Selëne
     
    Top
    .
0 replies since 25/5/2014, 17:00   19 views
  Share  
.