Tra libri e incontri

Eamon Basaran & Keyla Treasa

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    Ho forse detto...qualcosa di strano?
    pensai tra me e me ,con lo sguardo fisso e stupito di Eamon su di me.Arrossii un poco,non capendo il perchè di quella sua espressione,magari non ha mai visto una creatura a metà come me...o magari una creatura a metà così ignorante sul proprio essere! come dargli torto ,del resto tutti sanno chi sono ,io invece no.Si accorse da solo del modo in cui mi guardava,chiedendo scusa e dando un cenno di motivazione su questa sua reazione...che non colsi molto bene,infatti inclinai il capo a destra,con aria tranquilla e perplessa
    Dunque sei una specie di scienziato?
    chiesi quieta,mentre nella mia testa mi chiesi cosa diavolo fosse l'etere lunare.E' una cosa che si può bere? comunque non avrei mai pensato che fosse così interessato a studiare la magia bianca e la razza Serenita,per di più da tutta la sua vita! deve affascinarle proprio tanto...eh si,mi da sempre più curiosità questo ragazzo! inoltre poteva rivelarsi un prezioso aiuto .Perchè? beh ciò che disse più tardi..
    - Hai detto di non sapere niente delle razze a cui appartieni... Se ti va, posso raccontarti quel che so dei Sereniti. -
    ...fu una vera svolta dei fatti.La possibilità di conoscere una parte di me,era seduta davanti i miei occhi! alcuni tasselli di puzzle potevano essere riordinati e fare luce su chi sono.Questa notizia fu così bella che non potei fare a meno di sfoggiare un ampio sorriso e sporgermi in avanti,verso la sua parte,con tutto il rischio di cadere a faccia avanti,perchè ero poggiata col ventre sul bracciolo della poltrona
    Davvero lo faresti?!? sarebbe grandioso! io non so proprio nulla, ad esempio...mhhh cos'è l'etere di cui parlavi?
    Finalmente avrei scoperto qualcosa su di me e i miei simili.Eamon era disposto a dirmi ciò che desideravo sapere,magari aiutandoci a vicenda...entrambi potremmo avere ciò che cerchiamo.
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    Eamon Basaran

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    Evidentemente la mia "spiegazione" non era stata molto chiara, perchè subito dopo aver finito di parlare, vidi Keyla inclinare la testa come se non avesse capito e guardarmi con fare perplesso.
    -Dunque sei una specie di scienziato?-
    mi chiese la ragazza; in quel momento, non potei evitare di sorridere con fare imbarazzato, scuotendo appena la testa e fissando la finestra dietro di lei. - No, no! Paragonarmi a uno scienziato sarebbe un'offesa per quest'ultimi... - dissi, riportando lo sguardo sulla ragazza, - .... Diciamo che sono soltanto un appassionato. Un po' per la mia voglia di saperne di più, e un po' perchè le condizioni in cui vivevo me lo imponevano, ho cominciato a studiare la magia bianca e l'etere lunare. - spiegai, sperando che questa volta le mie parole fossero più comprensibili. Non ero mai stato bravo a parlare con gli altri... Forse, l'unica cosa che davvero mi riusciva era usare la magia. Non avevo avuto modo di sperimentare altre passioni; e nonostante tutto, sapevo di non essere il mago migliore del mondo, e che per raggiungere tale abilità neanche una vita di studio assiduo sarebbe bastata. La magia era un potere estremamente imprevedibile, sempre in continuo cambiamento; si poteva destreggiarne soltanto una minima parte... Ad esempio, la magia di cui era permeata Evesaje era impossibile da capire: completamente su un altro livello da quella che adoperavano i maghi odierni, tanto antica quanto la formazione del mondo, neanche nei libri più antichi era mai stato riportato di qualcuno che avesse padroneggiato appieno l'intera magia.
    Un movimento improvviso mi ridestò dai miei pensieri, e non appena mi girai, la vicinanza con Keyla mi fece sobbalzare sulla poltrona; non l'avevo sentita avvicinarsi, e in quel momento eravamo più che vicini che mai. Riuscivo persino a sentire il suo profumo; oltre alla delicata fragranza della sua pelle e dei suoi capelli, mi sembrò di avvertire anche quello... Del mare. - L'unica fonte d'acqua vicina è il lago che costeggia l'Accademia... - mi dissi, confuso, cercando invano di evitare di arrossire di nuovo, - mi sarò sbagliato... -.
    Davvero lo faresti?!? sarebbe grandioso! io non so proprio nulla, ad esempio...mhhh cos'è l'etere di cui parlavi? disse la ragazza, e in quel momento notai l'espressione radiosa sul suo volto, e per qualche motivo mi ritrovai a sorriderle a mia volta. - Certo... Ti racconterò tutto quello che so, proprio come ho affermato prima. - confermai, passandomi una mano tra i capelli e cercando di riordinare le idee. - Ovviamente non sono onnisciente.. Appartenendo alla razza umana le uniche testimonianze che ho sono quelle dei libri su cui ho studiato, e quindi, ci possono essere delle cose che ancora non conosco... - cominciai, guardandola negli occhi e continuando poi a parlare. - Dunque.... Forse meglio cominciare dall'inizio, per capire quanto l'etere lunare sia importante per i Sereniti. Chi lo spiega meglio chi meno, tutti gli autori che si sono occupati di descrivere i Sereniti, sono d'accordo su una cosa fondamentale: essi adorano la luna in tutte le sue sfaccettature, a tal punto da esserne diventati i "sacerdoti" e da non poterne più fare a meno. - spiegai, per poi fermarmi un attimo, fissare Keyla e continuare. - E proprio per questo, ogni mese ogni Serenita compie un rituale. Le ragioni sono svariate; in passato era soltanto un simbolo per dimostrare quanto essi tenessero al satellite, ma a poco a poco questi rituali hanno cominciato ad assumere della magia... E adesso, oltre al culto, lo fanno anche per ricaricarsi di etere lunare. - spiegai, per poi fermarmi qualche secondo, lasciando il tempo alla ragazza di capire la quantità di informazioni che le avevo appena passato. - Ma passiamo alla tua domanda. L'etere lunare non è altro che l'etere di cui si servono i Sereniti per le magie. Può essere usato sia per la magia bianca che quella nera, o per la magia serenita, che consiste in tecniche di difesa, magia curativa e anche... La tecnica dalla resurrezione. Si passa dalle vite più flebili, come quelle di insetti o piccoli animali, fino a poter riportare in vita anche un essere umano. Ma questo processo è molto complicato, e più Sereniti sono morti nel tentativo di richiamare dalla morte qualcuno, prima di riuscirci. - finii, portando lo sguardo sulla pioggia che, fuori dalla finestra, continuava a scendere dal cielo senza fermarsi. - Ma forse i tuoi poteri sono limitati, dato che non fai completamente parte dei Sereniti. Invece dell'altra razza a cui appartieni, le Fate, so soltanto che possono rendersi invisibili agli occhi delle altre razze, e che hanno diversi poteri che però non conosco. - conclusi, osservando nuovamente Keyla.
     
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    Mhhhhh
    dissi per annuire interessata sull'argomento.Ok non era uno scienziato,ma un semplice appassionato..anche se non comprendo la parte delle condizioni che lo imponevano a studiare.Che fosse successo qualcosa di spiacevole in passato ?Chissà...comunque non badai al disagio che provocai al povero Eamon,a causa della mia irrefrenabile gioia,ma tornai seduta e buona non appena prese a spiegarmi con esatezza tutto ciò che sapeva sulla razza Sereniti,anche se non era completa al cento per cento,ma sempre meglio di niente.
    Non ti preoccupare,andrà più che bene in ogni caso
    Lo rassicurai con quieto sorriso.Cominciò a parlare della Luna e non potei fare a meno di annuire.La luna è magnifica,è risaputo,no?potrei rimanere ore ed ore ad ammirarla,ha un fascino mistico....però questa storia del culto mi giunge nuova.La ricarica energica non tanto,è una cosa che faccio istintivamente da quando sono al mondo,anche se non ho mai saputo il vero motivo,ma facendolo automaticamente mi sentivo rigenerata,perciò non stavo lì a pormi troppe domande.Poco dopo fu la volta della spiegazione sull'etere lunare...una specie di energia interiore o anche Mana,essenziale per difendermi,curare e addirittura usare la magia di resurrezione.Quest'ultima parte fu una vera rivelazione per me,infatti lo guardai stupita ma anche perplessa
    E' davvero possibile avere ..una tecnica simile!?
    per qualche strana ragione avvertii un senso di inquietudine,specialmente nel sentire la parte di chi ha tentato di usare tale abilità.La dinastia dei Sereniti può davvero fare una cosa simile...assurdo,stento a crederci,dire che ero sorpresa è dire poco ,ma all'interno del mio animo c'è una parte profondamente triste nel sentire tutto questo,come se l'argomento stesso fosse un tasto dolente
    Ma perchè? che motivo ho per esserlo?
    pensai tra me ,incapace di comprendere la ragione.Tutto ciò mi lasciò in uno stato confuso e aimè si notava pure,questo non posso nasconderlo,ma è meglio la confusione che la tristezza.Ascoltai la parte finale ed annuii quieta,ridestandomi completamente da quella strana sensazione
    Si,è vero.Posso rendermi invisibile,magari non al cento per cento,ma quel tanto che basta per sparire.Inoltre posso volare!
    esclamai sorridente,così volsi lo sguardo dietro le mie spalle e poco a poco si cominciava ad intravedere,tramite un insolito luccichio, due ali sulla schiena.Nel giro di qualche istante ecco fare la loro entrata in scena..le mie ali di fata!quasi del tutto trasparenti e azzurre.Non sono affatto piccole,diciamo media grandezza,anche perchè non potrei mai sollevarmi da terra se piccine
    Che ne dici,ti piacciono?
    chiesi curiosa e sempre sorridente al ragazzo.Non credo abbia mai visto le ali di una fata,perciò ero curiosa del suo commento
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    Eamon Basaran

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    Mi resi conto quasi immediatamente che le mie parole avevano turbato Keyla; mentre parlavo della resurrezione, non riuscii a fare a meno di notare l'espressione confusa di Keyla. Mi sentii in colpa notandolo, perché sapevo che la ragione era quell'aspetto della magia Serenita che le avevo appena descritto; nonostante tutto mi chiedevo se fosse turbata a causa della ragione per cui poteva essere usato quel potere, o soltanto a causa dell'incredibilità di poter resuscitare qualcuno. Io stesso ero rimasto scosso da quella capacità appartenente ai Sereniti, quando per la prima volta mi ero imbattuto in quel potere; ma ero riuscito ad assimilare anche quell'informazione piuttosto facilmente, perché non avevo perso cari che avrei voluto nuovamente vedere accanto a me. Se avevo dei genitori o dei fratelli, li avevo dimenticati; se erano morti, non avrei avuto modo di piangere la loro scomparsa, perché non conoscevo neanche il loro nome. E non mi ero affezionato particolarmente agli abitanti di Rendelès. Anche se fossi nato Serenita - cosa che avevo desiderato più volte -, non avrei avuto il bisogno di riportare in vita nessuno. Ma non sapevo se lo stesso si poteva dire per Keyla: forse lei aveva perso qualcuno, e parlando di resurrezione forse le avevo riportato alla mente ricordi che avrebbe preferito cancellare.
    Passò qualche minuto, e quando finii di parlare, finalmente la sensazione di disagio che provavo si attenuò un po'. Forse fu il cambio di argomento, forse fu il ritrovato sorriso di Keyla, ma per un po' non pensai più alla magia Serenita; e probabilmente era perché, dopo aver confermato quello che avevo detto sulle Fate, la ragazza fece apparire le ali che contraddistinguevano la razza a cui apparteneva. Dapprima fu un insolito luccichio, e pensai che la luce delle candele, unita alle gocce di pioggia sulla finestra dietro di lei, mi stesse giocando un brutto scherzo; ma quando cominciai a intravvedere la forma dell'ala, abbandonai immediatamente l'ipotesi che si trattasse di uno scherzo della mia vista. Grandi, azzurre al centro e blu sui bordi; ne avevo sentito parlare soltanto in qualche libro, ma mai avevo immaginato che fossero di una tale bellezza. Quelle di Keyla sembravano quasi di cristallo: trasparenti, non lasciavano dubbi che fossero concrete, anche solo alla vista, eppure avevo la sensazione che si potessero frantumare da un momento all'altro. -Che ne dici,ti piacciono?- mi chiese Keyla, sorridente, e io per qualche momento non riuscii a far altro che spostare lo sguardo dai suoi occhi alle ali, incapace di trovare le parole adatte ad esprimere il mio stupore. - Non ne avevo mai viste dal vivo, prima d'ora... - dissi, tornando in me e ricambiando il sorriso che mi rivolgeva la ragazza, - ... Sono stupefacenti. Però... - chiesi, interessato e stupefatto, senza riuscire a nascondere lo sconcertamento, - ... Sembrano quasi fragili... Non hai paura di cascare quando voli? - chiesi, per poi fissarla con aria perplessa, dando sfogo alla mia preoccupazione.
     
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    Keyla TreasaRazza: metà Fata e Sereniti// Classe: Arciere// Numero Stanza: 140 Smeraldo// Fama: 0// Ehh si,dall'espressione di Eamon posso confermare che non ha mai visto delle ali fatate.Sembrava molto colpito,di sicuro ali simili le avrà viste su qualche libro,con riportate delle illustrazioni.Lo guardai quieta e sempre col sorriso sulle labbra,e alla fine trovò le parole per rispondermi...le trovava stupefacenti e a quel complimento non potei fare a meno di sorridere compiaciuta e orgogliosa,con le gote appena rosse per la felicità ,in seguito aggiunse..
    - ... Sembrano quasi fragili... Non hai paura di cascare quando voli? -
    lo guardai perplessa,poi abbozzai ad un sorriso diveritoto e alzando le spalle..
    Nono! possono sembrare fragili,come se fosse carta velina,ma sono belle resistenti alle grandi folate di vento,non cado affatto.Certo..se grandina non posso volare,oltre alla difficoltà di volo mi farei un pochino male.L'unica pecca è che non posso alzarmi troppo in alto per volare,la mia natura dimezzata sembra non concedermi questa piena libertà.Ovviamente hanno bisogno di cure,per rinforzarle e rigenerarle del tutto hanno bisogno della luce:solare o lunare
    spiegai per aprire e chiudere le ali ogni tanto,un pò come succede con il battito delle palpebre,ma in questo caso in maniera più lenta e giusto ogni tanto.Poco dopo decisi di alzarmi dalla poltrona e mettermi davanti a lui,alla distanza di due passi circa,di spalle,dopo di che mi inginocchiai a terra
    Se vuoi puoi toccarle
    aggiunsi tranquilla,spostando tutti i capelli davanti a me.Poteva testare da solo che non erano affatto fragili,inoltre può provare a toccare per la prima volta delle ali di fata! e non è una cosa da tutti i giorni per un essere umano.
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    Eamon Basaran

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    La mia preoccupazione era inutile; Keyla mi rassicurò che le sue ali potevano sembrare fragili, ma non lo erano affatto. Nemmeno con il vento forte rischiava di cadere, ma la grandine le dava problemi. Spiegò anche che poteva volare ad altezze ridotte, a causa della sua natura di mezzosangue; e, infine, che le sue ali avevano bisogno di costanti cure; prima di tutto serviva la luce del sole o della luna.
    Ero sempre più incuriosito e affascinato ad ogni parola della ragazza; mi ero fissato su un unico argomento nel mio studio, tralasciando gli altri, e solo mentre Keyla mi raccontava quel che sapeva della propria razza capivo quanto fosse interessante saperne di più su... Tutto! Al di fuori della magia bianca, ero ignorante su qualsiasi cosa. Provai un po' di sollievo nell'apprendere che a causa delle ali, Keyla non avrebbe corso alcun rischio, e subito dopo aver formulato quel pensiero arrossii, chiedendomi perché mi preoccupassi tanto per lei.
    Poco dopo vidi Keyla alzarsi e, un po' perplesso, mi chiesi dove stesse andando. Rimasi un po' confuso quando la ragazza di inginocchio davanti a me, di spalle, spostando i lunghi capelli cerulei davanti al corpo. -Se vuoi puoi toccarle- disse tranquillamente, restando immobile in attesa di una mia risposta. Avvampai a quella proposta insolita, ma sapevo che si trattava di un'occasione unica e probabilmente irripetibile; quindi, combattendo l'imbarazzo, mi alzai dalla sedia e mi inginocchiai dietro la ragazza. Rimasi qualche secondo a fissare le ali, osservando il loro lento aprirsi e chiudersi; non sapevo se quel moto fosse un'azione involontaria, come quello delle palpebre, o se fosse stata invece una scelta di Keyla, magari inconsapevole... Come l'azione naturale dello spostare i capelli dagli occhi o la mia strana attitudine a spostare lo sguardo quando mi sentivo in imbarazzo. Mi riscossi dai miei pensieri senza senso, allungando lentamente una mano e portandola sulla parte più esterna dell'ala destra, vicino alla punta più in alto. Sfiorai l'ala delicatamente, temendo di danneggiarla con la mia goffaggine - anche se non ero robusto di corporatura, dovevo stare comunque attento a come mi muovevo -. La sensazione che provai al tatto fu stranissima. Sembrava che l'ala fosse fatta di seta; era flessibile, ma niente affatto fragile come avevo sospettato. La trovai calda, e non fredda come facevano intuire il colore e la mia errata convinzione; riuscivo a sentire le vene che scorrevano sotto di essa, e in quel momento capii che era davvero un'estensione del corpo di Keyla, come se le stessi toccando la mano un braccio. Feci scivolare la mano su tutta la lunghezza dell'ala, riscontrando la stessa sensazione e notando al tempo stesso quanto fosse bello il colore che caratterizzava le ali di Keyla; poi il disagio e l'imbarazzo cancellarono tutte le strani sensazioni provate fino a quel momento, e mi affrettai a togliere la mano e riportarla al mio fianco. Per qualche secondo rimasi in silenzio, per poi alzarmi, fare il giro del tavolino e ritrovarmi di fronte a Keyla. Con un sorriso le tesi la mano per aiutarla a rialzarsi, mentre cercavo in fretta le parole che esprimessero il mio stato d'animo. - Mi sbagliavo... Non sono affatto fragili! - dissi semplicemente, arrossendo e evitando accuratamente di guardarla negli occhi, - .... Non avevo mai toccato le ali di una fata. E'stato... Strano. In senso buono! E'che... - dissi, per poi fermarmi, senza trovare le parole per riuscire a descrivere la mole di emozioni che avevo provato in quel momento. - Ti va di fare un salto in Caffetteria? E'quasi ora di merenda... E qui si soffoca, non c'è abbastanza spazio. La stanza è piccola e l'arredamento non migliora le cose... - dissi, allentando il primo bottone della camicia che portavo, rendendomi conto soltanto in quel momento di quanto tempo fosse passato, e di quanto si fosse fatto buio. Era strano... Strano che non avessi voluto andarmene per conto mio. Anzi, avevo persino invitato Keyla a venire a mangiare qualcosa con me! In fondo, non volevo chiudere la discussione in quel modo... E mi sentivo ancora un po' in colpa per averla turbata con i discorsi sulla resurrezione.


    Se accetti, il prossimo post puoi aprirlo direttamente in Caffetteria :eccomi:
     
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    Keyla TreasaRazza: metà Fata e Sereniti// Classe: Arciere// Numero Stanza: 140 Smeraldo// Fama: 0// Gli diedi tutto il tempo necessario per agire,poteva guardarle o sfiorarle quanto tempo voleva, per me non c'era nessun problema.A parte la mia madre adottiva Kim,non ho mai mostrato a nessuno le mie ali e tanto meno di toccarle! gli umani sono creature curiose ma al tempo stesso timorose e che amano la normalità,se dovessi mostrarmi per quello che sono finirei per essere vista come un mostro o un fenomeno da baraccone.In questo Kim è stata sempre prudente nel proteggermi da gente meschina,pronta a fare qualunque cosa per riempirsi le tasche...se ho concesso questo "onore" a Eamon è solo perchè ho fiducia nella sua persona.E' un ragazzo puro e l'unica cosa che può spingerlo a saperne di più sulle mie ali, è la semplice curiosità,senza secondi fini.Attesi quieta fino a quando non sentii un lieve tocco sull'ala.Riuscii a percepire il suo tepore e quasi come una dolce carezza sulla testa ...socchiusi appena gli occhi,lasciandolo fare.Provai una sensazione di dejavù in quel momento....ricordo che da piccola Kim ,oltre a pettinarmi i capelli ogni sera ,prima di andare a letto,dava una carezza alle mie ali,per assicurarsi che fossero sempre in ottima salute e anche per farmi contenta.Perchè mi rende felice? non lo so ma riesce a darmi serenità.Dopo un pò non sentii più alcun tipo di contatto sulle ali,così riaprii gli occhi e poco dopo vidi Eamon davanti a me,porgendomi la mano ma nessun contatto visivo...mh,che strano.Ciò che disse lo portò ad imapcciarsi da solo,sembrava in difficoltà e questo lo rende tenerissimo,ma non dissi nulla del genere,mi limitai a sorridere addolcita
    Perchè no?! con questo tempo poi una bella tazza di thè,con qualche biscotto, è l'ideale!
    risposi con ampio sorriso ed accettai il suo aiuto così da tirarmi sù.Tutto sommato la nostalgia di casa non era più così opprimente,grazie a lui cominciavo ad accettare l'idea di essere lontano da casa e che non fosse poi così male....tutto per l'ottima compagnia
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    Edited by _*-Dark Angel-*_ - 16/11/2014, 23:34
     
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