Abitanti scomparsi

Hikaru Nakasawa & Ophelia Kaiser

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    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 5 Erano già passate alcune settimane da quando avevo conosciuto Mark e per tutto il tempo avevo seguito le lezioni impegnandomi al massimo e dimostrando interesse, non solo per le lezioni pratiche ma anche per quelle teoriche, che, al contrario di alcuni miei compagni di corso, mi interessavano particolarmente. A causa di questo, passavo la maggior parte delle mie giornate chiusa in biblioteca, a leggere libri di mostrologia e storia di Evesaje. Oggi, avrei avuto l'occasione di mettere in pratica quello che avevo imparato. Infatti, questa volta, il compito della settimana consisteva nel compiere una missione fuori dalle mura dell'accademia. Nei giorni precedenti, avevamo pescato da due scatole differenti, il tipo di missione da svolgere e il nome del nostro compagno di viaggio. Di quest'ultimo conoscevo ben poco, se non il suo nome e la collocazione della sua stanza. In ogni caso la missione consisteva nel recarsi nel sottoregno dei Kowka, più precisamente nel villaggio di Nran e cercare di svelare il mistero che si celava dietro l'improvvisa scomparsa di alcuni abitanti. La missione richiedeva certamente un bel po' di tempo, ma la cosa potreva farmi solo bene; anche se erano passati solo pochi mesi il mio spirito aveva bisogno di uscire e sentirsi si nuovo libero. Comunque, ora era il momento di andare a fare una visitina al mio compagno d'avventura.
    Sistemai ad una ad una tutte le cinture che cingevano il mio corpo e indossai il mio vecchio mantello nero. Afferrai la spada che mio padre mi aveva lasciato in eredità e uscii dalla stanza portando con me anche una borsa con all'interno i viveri e un cambio d'abiti.
    "Devo trovare quel tizio... vediamo, qui dice che la sua stanza è nella Sala Ametista... Dov'è che era?".pensai, leggendo il biglietto con il suo "indirizzo".
    Nonostante, vivessi già da un po' in quel dormitorio, non avevo ancora imparato dove si trovavano le altre Sale. Fortunatamente all'ingresso di ogni Sala , c'era una mappa, quindi una volta fuori, presi ad analizzarla per capire da che parte andare.
    "Non è molto lontana... devo proseguire dritto verso destra e imbucarmi nel primo arco a sinistra..." pensai.
    Seguii le istruzioni e una volta nel dormitorio maschile, ripresi il foglietto per vedere quale fosse il numero della sua stanza. C'era scritto: Stanza n°109. Mi avvicinai e bussai con forza, mentre ripetevo nella mia mente: "Dio solo sa', quanto odio i ricconi scansafatiche. Ti prego fa' che non debba passare tutto il tempo del viaggio con un odioso incapace.".

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  2. Zalya
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    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 15 Affinità: 65 (Ahrën)

    Ruolata
    Gli eventi successi egli ultimi mesi mi avevano a dir poco sconvolto. L'aver visto una ragazza molto somigliante alla mia sorellina scomparsa e il ritrovo del mio migliore amico che credevo morto mi sconvolse. In senso positivo, ovviamente. La missione (che fu scelta dalla sorte estraendo dei bigliettini da delle scatole) che dovevo affrontare per conto dell'accademia, come per scherzo del destino, si sarebbe svolta a Nran, il villaggio dove vidi "la sosia" di mia sorella minore. Chissà, magari l'avrei rivista. Magari... era proprio mia sorella. Con questi pensieri in testa, cominciai a prepararmi per la missione. Una volta pronto, andai verso la porta della mia camera. "Spero solo che la mia compagna di viaggio non sia una completa idiota..." Nel momento in cui misi la mano sulla maniglia della porta, sentii bussare. "Mh? Sarà Ahren?" Aprii la porta ma avevo dedotto male, non era Ahren. Probabilmente era la mia compagna di viaggio. La guardai con la mia solita faccia scocciata (Lewys mi diceva sempre che sapevo fare solo quell'espressione). -Ophelia?- Mi limitai a dire solo quello, come al solito non riuscivo ad essere sociale con le altre persone.

     
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    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 La porta si aprì molto velocemente, e dietro di essa apparì la figura di un ragazzo alto, con la pelle pallida, i capelli del colore della notte e gli occhi rossi... rossi come il sangue. Dall'espressione del suo viso, evidentemente si aspettava qualcun'altro. Pronunciò il mio nome, ed io risposi: «Nakasawa?». Aveva un espressione scocciata sul viso, al primo impatto sembrava una persona abbastanza a posto, ma questo si sarebbe visto. Non ero solita giudicare le persone al primo sguardo. Dopo anni passati circondata da persone che nascondevano la loro indole buona o malvagia che sia, dietro ad una maschera, avevo imparato a non giudicare nessuno. Attesi la sia risposta e dopo essermi accertata di avere davanti la persona giusta, continuai dicendo: «Sono la tua compagna di missione, ti avverto, datti da fare oppure questa non sarà una bella esperienza per te...». Non gli diedi il tempo di rispondere: «Ti aspetto nel cortile, fai in fretta...». Mi voltai e mi diressi verso l'uscita del dormitorio.

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2 replies since 31/10/2014, 22:06   35 views
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