Un libro introvabile

La professoressa di Strategia quel giorno mi disse che avevo molto potenziale nella sua materia, mi consigliò un libro per approfondire meglio. Così entrai per la prima volta nella biblioteca dell'accademia. A causa delle lezioni e altro non avevo ancora avuto il piacere di visitarla. Una volta entrato venni invaso dall'odore dei libri antichi che vi dimoravano. Quell'odore mi riportava alla mente ricordi malinconici. Mi ricordava l'odore della biblioteca che avevamo al castello quando ero piccolo. Però non era il momento di perdersi nei ricordi, così, tirando un grosso respiro, cominciai a cercare il libro che la prof. Anshi mi aveva consigliato. Mi sembrò di averlo visto su uno scaffale molto in alto, troppo alto perfino per me ma forse allungando un bel po' la mano e mettendomi in punta di piedi l'avrei raggiunto. Poggiai anche una mano su uno scaffale più basso in modo da allungarmi il più possibile. Ma dopo poco sentì un suono molto familiare a me: "CRACK" Lo scaffale su cui avevo poggiato la mano si era crepato e sembrava che si sarebbe rotto da un momento all'altro. -No, no, no... nooo!- Cominciai a guardarmi intorno terrorizzato, da lì a poco tutti i libri di quello scaffale sarebbero caduti a terra, dovevo fare qualcosa!

Quel giorno non avevo molta voglia di rintanarmi in stanza per studiare, così decisi di andare in Biblioteca sperando di trovare qualche volume interessante di incantesimi, la mia passione, sperando anche di trovare qualcosa riguardo qualche magia curativa, visto che avrei avuto un test tra qualche settimana.
Esaminai per una mezz'oretta buona tutti gli scaffali del reparto magia, che sembrava essere infinito, e finalmente trovai una vecchia enciclopedia su tutti gli incantesimi praticati circa tre secoli fa, perfetti per la mia ricerca. Mentre già svogliavo avidamente le pagine del libro trovato, mi diressi verso il primo tavolo libero che trovai, ed iniziai a leggere e ad appuntarmi le varie formule, per poi ripeterle da sola nella mia stanza.
Proprio mentre ero impegnata e concentrata in quel modo, sentii un rumore sinistro provenire dal reparto di strategia. Alzai lo sguardo incuriosita e notai un ragazzo dai capelli blu scuro, molto alto e aitante, che cercava in tutte le maniere di trattenere lo scaffale, sul punto di precipitare da un momento all'altro. Mi precipitai in suo soccorso senza pensarci due volte, sapendo anche cosa fare; la mia magia era prevalentemente curativa e aveva un'abilità innata di rigenerazione, così era anche utile per riparare gli oggetti di origine organica.
-Ehy attento!- fu l'unica cosa che riuscii a dire prima di precipitarmi da lui e di mettere mano sullo scaffale, inziando subito ad utilizzare la mia magia. Quando la crepa si fu completamente riparata e lo scaffale tornò stabile, mi girai verso di lui, per vedere se avesse subito qualche danno, ma me lo ritrovai inevitabilmente a un palmo dal mio naso, così indietreggiai, timidamente, abbassando lo sguardo.
-Tutto bene?- chiesi poi, sempre a testa bassa.

Quando tutto ormai sembrava essere perduto e lo scaffale stava inevitabilmente per rompersi una giovane ragazza dai capelli argentei venne in mio soccorso, riparando con la magia lo scaffale e salvandomi dai rimproveri che mi avrebbero fatto i professori. I suoi capelli e i suoi occhi dorati (che ebbi la fortuna di vedere molto da vicino) in quel momento me la fecero scambiare per qualche secondo per un angelo custode venutomi a salvare in momento critico, la fissai quasi ammaliato. La ragazza indietreggiò timidamente chiedendomi se stavo bene. Ripresomi dall'ammaliamento annuii -Sì, per fortuna sto bene! Mi hai letteralmente salvato la vita, i professori mi avrebbero fatto una ramanzina tremenda...- Dissi ridendo imbarazzato mettendo una mano dietro la testa. Mi resi conto che fino a quel momento non avevo ancora fatto amicizia con nessuno all'accademia e quella ragazza non so perchè mi attirava in qualche modo. Così, senza pensarci troppo.
-Come ti chiami? Ah! No, aspetta! Sono un maleducato! Prima dovrei presentarmi io! Ehm... mi chiamo Chrono, scusa per il disturbo che ti ho recato poco fa, per colpa mia hai dovuto interrompere i tuoi studi...- Non facevo altro che rompere cose e disturbare le persone... sarei mai cambiato? Speravo solo di non averla davvero disturbata anche se a guardarla non lo sembrava affatto.

Il ragazzo non mi rispose subito e rimase qualche secondo a fissarmi, mettendomi ancora di più in soggezione, questo finchè non si "riprese" e mi annuì.
-Sì, per fortuna sto bene! Mi hai letteralmente salvato la vita, i professori mi avrebbero fatto una ramanzina tremenda...- mi disse ridacchiando imbarazzato e portando timidamente una mano dietro la testa; evidentemente non er l'unica imbarazzata in quel momento, e questo, in qualche modo, mi rassicurò, così alzai di nuovo lo sguardo su di lui e feci un leggero sorriso, felice che stesse bene. Non ebbi il tempo di rispondergli, però, che riprese lui la parola.
-Come ti chiami? Ah! No, aspetta! Sono un maleducato! Prima dovrei presentarmi io! Ehm... mi chiamo Chrono, scusa per il disturbo che ti ho recato poco fa, per colpa mia hai dovuto interrompere i tuoi studi...-
Io lo guardai con un'espressione mista tra l'intenerimento e la preoccupazione; quel ragazzo sembrava davvero molto agitato e preoccupato per avermi disturbata, e questo lo rendeva molto dolce ai miei occhi. Comunque feci in modo di chiarire subito il malinteso.
-Mannò mannò - feci io agitando le mani facendoli segno di non preoccuparsi - nessun disturbo, davvero, infondo non stavo facendo nulla di che- aggiunsi poi, aggiustandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Un silenzio tombale, però, ripiombò su di noi, mandandomi in panico, e tra sguardi furtivi e grattini dietro la testa, cercai di intavolare un nuovo discorso.
-Ah! E comunque io sono Selene, piacere- dissi poi, quasi esclamandolo e facendo un mezzo inchino, mia vecchia e incrollabile abitudine da nobile.

Per fortuna non l'avevo disturbata come pensavo e infatti mi disse che non stava facendo nulla di che. Tirai un sospiro di sollievo, ma poco dopo ci fu un silenzio tombale, la ragazza per evitare che quel silenzio si dilungasse troppo si presentò -Ah! E comunque io sono Selene, piacere- fece anche un mezzo inchino. Mi uscì spontaneo un grande sorriso -Selene? E' davvero un bel nome! Il piacere è mio.- le risposi facendo l'inchino principesco. Fin da piccolo mi avevano messo in testa di fare inchini così quando ci si presentava e quando mi accorsi di averlo fatto spontaneamente cominciai a sentirmi un po' ridicolo, non ero più abituato a quel tipo di formalità. Di colpo mi ricordai il motivo per cui ero entrato in biblioteca, rivolsi lo sguardo allo scaffale più in alto, con aria angosciata. "Maledizione... come ci arrivo fin lassù?" Dissi fra me e me. Poi guardai Selene. Forse lei era stata in quella biblioteca più di me, quindi chiederle se per caso sapeva come arrivarci non mi costava niente -Per caso... sai se c'è qualche scala qui in biblioteca? Sai, stavo cercando di prendere quel libro lassù- indicai il libro -Ma nonostante la mia altezza, non ci arrivo proprio! ... Ora so come si sente il professor Lavi!- Lo dissi ad alta voce. Il professor Lavi era temutissimo in accademia e se mi avesse sentito sarei stato espulso senza se e senza ma, odiava quando si metteva in evidenza la sua... bassezza. Mi guardai intorno assicurandomi che non fosse nei paraggi. -Forse dovrei badare di più a quel che dico... mio fratello me lo dice sempre.-

Chrono sembrava preoccupato per qualcosa, infatti distolse un attimo lo sguardo per dirigerlo alle mie spalle, in un punto in alto a giudicare da come aveva allungato il collo per poter vedere meglio.
Rimasi ad osservarlo in silenzio, cercando di capire cosa stesse cercando, finché non mi diede lui stesso la risposta.
-Per caso... sai se c'è qualche scala qui in biblioteca? Sai, stavo cercando di prendere quel libro lassù- disse indicandomi il libro Ma nonostante la mia altezza, non ci arrivo proprio! ... Ora so come si sente il professor Lavi!- prima ancora di potergli rispondere scoppiai in una fragorosa risata, il che non mi capitava spesso (diciamo pure mai), tanto che dovetti tapparli la bocca con le mani per non disturbare gli altri studenti. Calmatami un pò e mortificata, portai le mani dietro la schiena e rivolsi di nuovo lo sguardo a Chrono.
-Perdonami..forse sono stata troppo...rumorosa- dissi poi arrossendo un pò, per poi girarmi in direzione del libro indicatomi in precedenza. Si trovava nell'estremità est del reparto strategia, davvero difficile da raggiungere senza una scala o qualcosa di simile, così feci mente locale se ne avevo viste in giro. Ci pensai un attimo su e ripensai alla piccola scala pieghevole che avevo visto dietro uno scaffale nel reparto magia.
-Credo che ho qualcosa che fa al caso nostro- dissi mentre mi si illuminavano gli occhi -però dobbiamo tornare un attimo nel reparto di magia, è lì che si trova una scala facile da trasportare e abbastanza alta per quel libro- dissi poi indicando le mie spalle con il pollice, senza distogliere lo sguardo da Chrono.

La mia "battuta" inconsapevole sul professor Lavi aveva fatto scoppiare Selene in una risata cristallina, quando rideva sembrava ancora più carina. Dopo essersi calmata si scusò per il rumore che aveva fatto. Effettivamente la sua risata si sentì in tutta la biblioteca e notai alcuni studenti alzare la testa dai libri guardando male entrambi, ma lei non sembrò accorgersene. Meglio così, perchè sembrava piuttosto timida, ma quella timidezza la trovavo molto adorabile. Si girò dunque a guardare il libro sullo scaffale e poco dopo tornò a guardarmi -Credo che ho qualcosa che fa al caso nostro- cominciò -però dobbiamo tornare un attimo nel reparto di magia, è lì che si trova una scala facile da trasportare e abbastanza alta per quel libro- La notizia mi sollevò molto dalla preoccupazione che avevo prima, il mio viso si illuminò in un sorriso e non potei fare a meno di ringraziarla -Ahahah Magnifico! Grazie mille, mi stai... salvando di nuovo!- Così andammo al reparto magia. Ero sempre stato curioso riguardo le magie e gli incantesimi, così mentre cercavamo la scala ogni tanto afferravo qualche libro dandoci qualche occhiata. Erano davvero affascinanti e molti avevano impressi simboli di una lingua che non conoscevo, probabilmente solo i maghi più abili riuscivano a comprenderli. Nel frattempo Selene camminava con le braccia dietro la schiena. Però notai che per terra c'era un libro e lei non lo aveva notato, anche perchè stava per inciamparci sopra. Temevo potesse cadere per terra! -Ah! Stai attenta Selene!- La avvertii, sperando non fosse troppo tardi.

Notai che alle mie parole il viso di Chrono si illuminò improvvisamente, come se si fosse tranquillizzato, e me ne compiacqui.
-Ahahah Magnifico! Grazie mille, mi stai... salvando di nuovo!- disse poi, mentre ci avviammo verso il reparto magia. Mi sentivo stranamente bene e felice, contenta di aver fatto una nuova amicizia e non vedevo l'ora di presentarlo
a Zalya e ad Anhylia, sicura che l'avrebbero accolto calorosamente. Era strano perchè non mi capitava da anni ormai di agitarmi tanto per qualcuno, anzi, a parte le mie due care amiche di infanzia e i miei fratelli, non avevo mai avuto molti contatti con gli altri, per questo mi sembrava tutto così nuovo e bello, quasi magico; ero elettrizzata come una bambina. Per questo mi diressi quasi saltellando con le mani dietro la schiena attraverso gli scaffali di magia, mentre Chrono ne sfogliava una paio alle mia spalle. Persa nei miei pensieri e fantasie, non mi accorsi minimamente di un libro lasciato lì per terra da qualcuno e, ovviamente, ci finii sopra e facendolo così guizzare via proprio sotto i miei piedi. Riuscii solo a sentire un vago -Ah! Stai attenta Selene!- da parte di Chrono, prima di cadere all'indietro come una pera cotta.
Preparata psicologicamente alla botta che avrei subito una volta toccata terra, fui inaspettatamente bloccata da qualcosa di più "morbido"; ero andata a sbattere contro il torace di Chrono che si era avvicinato per avvertirmi, e ciò frenò la mia caduta.
Non appena me ne resi conto, mi scostai rapidamente da lui, portando una mano sul petto, imbarazzatissima.
-Oh cavolo che sbadata...non volevo finirti addosso...- dissi a sguardo basso, mentre diventavo paonazza, come al solito.

Fortunatamente avvicinandomi per avvertirla riuscii a impedirle la caduta. Si scontrò con il mio petto, ma era così leggera che non mi fece niente. Quel contatto però mi fece stranamente arrossire. Lei diventò anche più rossa di me e si scostò piuttosto velocemente da me -Oh cavolo che sbadata...non volevo finirti addosso...- mi disse a sguardo basso. Io scossi la testa per poi sorriderle -Hey, non preoccuparti! A dire il vero speravo di riuscire a impedirti la caduta, sono contento che non ti sei fatta male!- E in effetti lo ero davvero, mi sarebbe dispiaciuto se fosse caduta facendosi male, sarebbe stata solo colpa mia dato che le avevo chiesto io dov'era la scala. E proprio in quel momento vidi proprio la scala, che era a qualche metro da noi. -Oh! Ecco la scala! L'abbiamo trovata, Selene!- Dissi contento dirigendomi verso di essa.

Ci scostammo velocemente e mentre con una mano mi reggevo la testa che ancora mi girava un po', Chrono mi rassicuro' che non c'era nulla da preoccuparsi e che non si era fatto niente. Gli sorrisi rallegrata dalla notizia e mi sistemai la gonna, stropicciata per la caduta, così come la mia fascia per capelli, che dovetti raddrizzare.
-Oh! Ecco la scala! L'abbiamo trovata, Selene!- esulto' ad un certo punto dirigendosi verso il luogo indicato. Ci avvicinammo alla scala e io la chiusi in modo tale da renderla trasportabile. La presi con tutta la forza che avevo in corpo (che non era assai) e mi avviai verso il reparto di Strategia senza lasciare a Chrono il tempo di aiutarmi; volevo rimediare alla figuraccia di prima e non essergli di nuovo di peso, così decisi di fare tutto da sola, anche se, una parte di me, era come se volesse...mettersi in mostra.
Il problema era che la scala pesava parecchio e la mia andatura oscillava spesso da destra a sinistra e viceversa, non rendendomi affatto la vita facile.
-Forza Selene, non puoi essere tanto incapace!- mi rimproverai dopo essere andata a sbattere contro un tavolo, facendo saltare sulla sedia gli studenti li' presenti. Ma non demordetti e continuai a dirigermi verso il reparto, sperando con tutta me stessa che Chrono non stesse ridendo alle mie spalle.

Non feci in tempo a prendere la scala che subito la prese Selene, decisa a volerla trasportare da sola. Per un po' la guardai barcollare a destra e a sinistra dato che era molto, molto pesante. Poco dopo la vidi scontrarsi contro un tavolo. Trovavo adorabile quella esile figura cercare di trasportare un oggetto così pesante. Ma non me la sentivo proprio di lasciarla sforzarsi così. Mi avvicinai gentilmente, mettendo una mano sulla sua. -Hey... non potrei mai perdonarmi se una fanciulla come te si potesse far male per colpa di questa scala, lascia che ti dia una mano!- le dissi mostrando uno dei miei migliori sorrisi. Poco dopo afferrai la scala, ma sentii un enorme strappo. Girai con orrore la testa, notando che la manica sinistra della giacca e della camicia scolastica si era rotta. DI NUOVO. La mia solita sfortuna di distruggere qualsiasi cosa colpiva ancora. Vestiti strappati, porte scardinate, buchi nei muri... ormai avevo perso il conto di tutte le cose che avevo rotto durante la mia vita. Non era goffaggine: era una maledizione. Ne ero sempre più convinto.
-Oh no, non di nuovo!- Dissi sconsolato guardando la manica completamente strappata. Chissà cosa avrebbe pensato di me Selene!

Come mi aspettavo, Chrono si appresto' subito a soccorrermi, visto che io ero totalmente incapace di portare una semplice scala da una stanza ad un'altra, così non potei fare altro che scostarmi aggiustandomi una ciocca di capelli timidamente.
-Hey... non potrei mai perdonarmi se una fanciulla come te si potesse far male per colpa di questa scala, lascia che ti dia una mano!- disse poi facendomi avvampare violentemente; il suo modo di fare da principe gentiluomo mi rassicurava e mi mandava in visibilio allo stesso tempo, tanto che mi baleno' in testa perfino l'idea che fosse realmente un principe.
-Ma che dico!? I principi studiano per conto loro nei castelli e sicuramente non rivolgerebbero la parola ad un'imbranata come me...- mi dissi poi mentre cercai di tornare con i piedi per terra.
Chrono prese la scala, ma nello stesso istante si sentii un rumore sinistro, come di uno strappo e prima che potessi indagare al riguardo, lo sentii lamentarsi della sua manica strappata.
Mi scappo' una risatina; anche lui aveva difetti infondo, e questo mi rassicuro' ancora di piu', infondo un principe perfetto sarebbe stato troppo imbarazzante, molto meglio un ragazzo impacciato e "spaccatutto". Cotninuai quindi a fantasticare in modo quasi infantile prima di riprendermi a forza cercando di non passare ulteriormente per una cretina.
-Non preoccuparti, Chrono, appena arriviamo davanti allo scaffale con il libro cercherò di aggiustarti la manica- gli sorrisi mentre mi avvicinavo als uo braccio sinistro per controllare il danno -purtroppo la mia magia questa volta non avrà effetto, dovro' usare ago e filo, che posso recuperare facilmente- dissi poi toccandolo dove si era strappato per determinare quanto filo fosse necessario.

A Selene scappò una piccola risatina vedendo la mia manica strappata poi mi disse che avrebbe pensato lei alla mia manica strappata, usando ago e filo. Il suo modo di parlare, i suoi modi di fare... sembrava tanto una persona nobile. Ma lei era molto meglio di quelle persone, si vedeva che si comportava in quel modo con cuore e sincerità. O forse ero io che avevo una visione distorta dei nobili visto che con me si comportavano si e no bene mentre a mio fratello lo trattavano come un appestato. Le sorrisi felice. -Grazie mille! Sono un po' sbadato, ahahahah!- Finalmente arrivammo dallo scaffale. Posammo la scala nel posto più opportuno e, nonostante la mia paura di romperla, ci salii sopra, cercando il tanto sospirato libro. Controllai una volta, due volte, tre... ma del libro nemmeno l'ombra! Eppure fino a pochi minuti prima era là, si era volatilizzato?! Con faccia a dir poco confusa diedi un'occhiata giù a Selene, che aspettava trovassi il libro. Allora, tutto imbarazzato balbettai -Non... non so come dirtelo... il libro non... non c'è p-più! Ero così mortificato... tutta quella fatica per niente! Mi chiedevo dove potesse essere finito in un lasso di tempo così corto.

Una volta arrivati davanti lo scaffale, Chrono si adopero' per cercare il fantomatico libro, ma ci mise più tempo del previsto e quando finalmente scese dalla scala era a mani vuote.
-Non... non so come dirtelo... il libro non... non c'è p-più!- balbetto' mortificato con un espressione, quasi da cane bastonato, che mi intenerì moltissimo. Mi avvicinai a lui sorridendogli e dandoli una leggere pacca sulla spalla.
-Lascia stare, vuol dire che l'ha preso qualcun'altro! Bastera' chiedere informazioni alla bibliotecaria e vedrai che si risolvera' tutto- cercai di rassicurarlo.
-Intanto pero', fatti aggiustare la manica, su, siediti sulla scala, io vado a prendere ago e filo dalla mia cartella, torno subito- dissi poi mentre mi avviavo al tavolo in cui mi ero sistemata a studiare.
Chiusi il libro di magia, per poi riporlo nella cartella mentre lasciai sul tavolo quello preso in prestito dalla biblioteca.
Afferrai la cartella e tornai velocemente da Chrono, mentre cercavo con una mano il mio fidato kit di cucito.

Per fortuna Selene non la prese male e anzi, mi rassicurò, dicendomi che avremmo chiesto alla bibliotecaria e che sarebbe andato tutto bene. Mi sedetti sulla scala mentre aspettavo prendesse il kit di cucito. Ci mise poco infatti tornò subito dopo. La vidi concentrarsi a mettere il filo nel buco dell'ago per poi cominciare a cucire la parte strappata. Io rimanevo a fissare quel che faceva, ma poco dopo cominciai a osservarle le mani, così piccole e delicate... poi la mia attenzione si spostò sul suo viso. La sua carnagione chiara e i suoi capelli argentei facevano in modo che i suoi due occhi dorati spiccassero come due gemme e io ne rimasi totalmente affascinato. Perso nel mio mondo non mi accorsi che a forza di guardarla mi ero avvicinata al suo viso più del dovuto, così, visibilmente imbarazzato e sperando non se ne fosse accorta, tornai alla posizione originale, fissando il basso. Non avrei mai voluto dare l'impressione sbagliata visto che la conoscevo da pochissimo. Ormai non ero più abituato a stare in mezzo ad altre persone, era stato appurato. Però il mio cuore batteva più che mai, mi chiedevo se fosse l'agitazione o... ad altro. Optai per la prima, come avrei potuto invaghirmi di una ragazza appena conosciuta? Mentre la mia mente veniva affollata da quei pensieri, sospirai affranto.