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Zalya
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Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 0Arrivņ finalmente il giorno in cui dovetti trasferirmi in quella famosa Aninthea Academy. Ero altamente stufo di girovagare per il mondo, fare per un po' la vita da sedentario credevo mi avrebbe fatto un po' bene. Certo, l'idea di studiare mi stava gią facendo venire la nausea, ma ero sicuro che mi avrebbe giovato migliorare le mie abilitą di mago rosso. Camminando per l'accademia, ebbi una sensazione mai provata prima: nessuno si curava della mia presenza. Essendo un demone, la maggior parte delle volte quando venivo visto da delle persone esse scappavano o cominciavano a disprezzarmi. Lą invece sembrava proprio che a nessuno importassi di cosa fosse e questo non faceva altro che tranquillizarmi. Comunque sia non ero andato lģ per fare amicizia, dunque se avrebbero continuato a ignorarmi facendo finta che non esistessi mi avrebbero fatto solo un enorme favore. Tanto non ero per niente bravo a socializzare e francamente non me ne importava affatto. Arrivato dai dormitori, mi assegnarono alla stanza 109 della Sala Ametista. Salii le scale arrivando fino ad essa. Le pareti e i pavimenti erano tutte di un piacevole color viola. Giunto alla mia stanza, appoggiai al letto il mio marsupio da viaggiatore, l'unica cosa che avevo con me. Ma non era poco. Era un oggetto speciale che poteva contenere una moltitudine di cose, infatti era inondata di una magia che la rendeva praticamente senza fondo. Dentro ci tenevo le pił svariate cose, tra cui armi e oggetti utili che avevo raccolto in tutti gli anni che avevo trascorso a viaggiare per il mondo. Mi limitai ad estrarre solo i miei vestiti, ponendoli con ordine nell'armadio della mia stanza. Finito di sistemare i vestiti, mi affacciai alla finestra, osservando per un po' il paesaggio che si poteva vedere attraverso le finestre. Poco dopo mi spogliai per poi indossare la divisa, per poi uscire in tutta calma dalla mia camera, intenzionato a fare una delle cose che ero pił abile a fare: Esplorare. Quell'accademia era enorme, non mi sarei per niente annoiato.
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Stanza 109 Hikaru NakasawaDormitorio maschile |
