Stanza 108, Eris Raventille

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  1. Selëne
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    Nome & Cognome
    Classe: Maga Nera Razza: Demone Corvo Numero Stanza: 108Fama: 0

    Ruolata
    Era una giornata fredda e umida, l'aria era rarefatta e a volte risultava persino fastidioso respirare. Ogni soffio caldo a conttatto con l'aria gelida diventava vapore, facendo apparire tutti come draghi in procinto di sputare fiamme. Io varcai le soglie del cancello dell'accademia in silenzio, con Noir sulla mia spalla destra e lo sguardo basso. Non feci caso a gli sguardi curiosi dei passanti, ci ero abituata ormai, e non mi soffermai nemmeno più di tanto ad osservare i dintiorni, poco mi importava; volevo solo registrarmi al più presto e andarmene in stanza, spossata dal lungo viaggio-Me la immaginavo molto meno sfarzosa, kya-mi disse Noir non appena ci fummo avvicinati alla segreteria. Io, ovviamente, non risposi. Noir era sempre solito a scherzare inopportunatamente e a fare battuta sarcastiche, e avevo smesso di farci caso da tempo, tanto che a volte non lo sentivo nemmeno parlare -Il mio nome è Eris Raventille, sono qui per ritirare la mia stanza- dissi poi alla vecchia donna dietro al bancone che aveva inizato a scrutare me e Noir da quando eravamo entrati -Signorina Raventille, la sua stanza è la 108 della Sala Ametista, però..- disse prima di essere fulminata da un mio sguardo. Infono ero stata chiara, volevo solo la mia stanza, qualsiasi altro affare era solo una gran scocciatura - .però gli animali non sono ammessi in dormitorio, può sempre mettere il suo corvo nella voliera fuori in cortile- aggiunse poi, quasi balbuziente. Quella proposta era stata bocciata ancor prima che mi si foste presentata, Noir non era un semplice corvo, era diventato parte di me, come se fosse un'altra testa o un altro bracci. Certo non potevo sperare che una insignificante umana, magari persino strega, potesse capirlo, così mi limitai a firmare il registro con il mio nome e a ritirare la chiave, per poi avviarmi come se nulla fosse nel mio dormitorio -S..Signorina sto dicendo sul serio! Dovrò chiamare la preside!- continuava titubante la segretaria. A quelle parole mi voltai, inchiodandola di nuovo con lo sguardo -Se Noir mi venisse portato via in qualsiasi modo o maniera, farò strage di voi fino a quando il mio spirito non si sarà placato ed inizierò proprio da lei, signorina- la vecchia strabuzzò gli occhi e si diresse a gran passi all'interno della porta alle sue spalle, forse proprio per chiamare la preside. Io, invece, continuai verso il dormitorio considerando questa faccenda come già conclusa e superata. Forse ero stata troppo dura e diretta, ma se c'è una cosa che non tollero da molti anni orsono è l'insolenza umana che deve applicare leggi ovunque mette piede, complicando la vita ad ogni altro essere vivente.

    Aprii la serratura con uno scatto deciso della mano ed entrai senza alcuna esitazione. La stanza era abbastanza larga e permetteva anche l'uso di un piccolo bagno, il letto pareva comodo e il camino suggeriva che fosse attrezzato a fronteggiare le temperature più austere. Certo non era una suite, ma io non ne avevo mai vista una e sicuramente era meglio dei giacigli in pietra delle mie notti all'aperto, pertanto mi diressi verso il camino, tirai fuori dalla mia borsa solo il piedistallo a forma d i ramo per Noir e lo poggiai sul cornicione del camino -Ehy, non vorrai mica farmi arrosto, kya? E comunque se fossi andato nela voliera avrei potuto banchettare con tutti quegli amabili volatii, kya- disse mentre volava dalla mia spalla al suo piedistallo -Sta un pò zitto e farmi dormire..- dissi poi mentre mi abbandonavo sul letto, lasciandomi cullare dalla morbidezza del materasso e del cuscino.

     
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