Missione nel regno dei kowka

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    Era una mattina come tante; o forse, non lo era, dato che la prova di mattina non consisteva nello partecipare a una lezione ordinaria, o studiare nuovamente quelle dannate pagine di Mostrologia. No, era una cosa molto più importante: e proprio per quell'evento, quella notte i pensieri non mi avevano quasi fatto chiudere occhio. Quella mattina si sarebbe tenuta la mia missione, fuori dalle mura dell'Accademia, alle quali ormai mi ero abituata: sarei stata via per qualche giorno, e per di più, ero anche in compagnia di uno studente che non avevo neanche mai visto. Non era certo la prima volta che mi trovavo a dover contare sulle mie sole forze, ma... L'idea mi rendeva egualmente nervosa. La missione, in sè, non era difficile: in fondo ero arrivata da poco, e di certo non avrebbero affidato missioni importanti a semplici studenti. Si trattava soltanto di recarsi al villaggio Nran, e verificare le voci che narravano di un ladro estremamente agile, che rubava le cose ma poi le restituiva. Comportamento strano da parte di un ladro; forse era per quello che aveva suscitato la preoccupazione dei professori dell'Accademia. Non era niente di che, ma sembrava che fossero insorti più mostri e truffatori lungo il cammino... Ero più preoccupata per il viaggio che per la missione in sè. Sospirai, mentre mi alzavo dal letto e cominciavo a prepararmi: era ancora piuttosto presto, ma tanto non riuscivo più a dormire: e forse, un po' di aria fresca mi avrebbe fatto bene. Non sapevo ancora con chi ero stata mandata in missione: avevo soltanto un nome, "Hikaru Nakasawa", ma non avevo mai incontrato quello studente di persona. - Spero almeno di non causargli problemi con la mia goffaggine... - pensai, mentre indossavo la mia armatura e prendevo il mio arco. Allacciai il mantello sopra i vestiti: anche se ormai era primavera inoltrata faceva ancora piuttosto presto, e stando al foglio che mi era stato consegnato qualche giorno fa, dovevo partire prima che sorgesse l'alba. Il viaggio era lungo, e il tempo breve; se la nostra squadra non fosse rientrata entro una settimana, avrebbero mandati degli altri studenti a cercarci. Quindi, prima partivamo, meglio era. - Magari sono anche in ritardo... - pensai, mentre legavo i capelli in una coda di cavallo e afferravo un marsupio, nel quale misi il minimo indispensabile: i pochi soldi che avevo racimolato rubando in qualche villaggio, il foglio contenente i dati della missione, Aren, che da quando mi aveva bruciato non avevo più avuto il coraggio di indossare, e... - Dannazione, me ne scordo tutte le volte! - pensai, mentre realizzavo che non avevo più il mio fazzoletto dietro. L'avevo dimenticato quando avevo incontrato il ragazzo dai capelli blu: era già passata più di una settimana da quell'incontro, e da allora, non avevo più avuto modo di rincontrare il demone. - Mi sa che ormai il fazzoletto me lo posso scordare... - pensai, mentre giravo intorno alla stanza, controllando i miei pochi effetti, così da cercare di evitare di dimenticarmi qualcosa. - Direi che posso andare... - pensai, mentre mi gettavo l'arco a tracolla e allacciavo il marsupio in vita. Dopodichè mi diressi verso la stanza, aprendola con la chiave che mi avevano consegnato; poi la richiusi, e infilai la chiave nel marsupio, insieme alle altre. Lessi nuovamente il foglio: lì diceva che prima di partire dovevo dirigermi nella stalla dell'Accademia, così da poter recuperare il cavallo assegnatomi per le missioni durante la mia permanenza all'Accademia. Non avevo avuto modo di ispezionare per bene tutta l'Accademia: ma avevo almeno una vaga idea di dove si trovasse la stalla, quindi riuscii a raggiungerla facilmente. Vi trovai appostata una guardia, che si era addormentata con la schiena poggiata a un palo: in fondo era comprensibile, data l'ora a cui mi presentavo. - Ehm... Mi scusi... - dissi, scuotendo la guardia per una spalla: quella si svegliò bruscamente, e a stento riuscì a trattenere un urlo di paura. Mi guardò con sguardo assonnato, per poi chiedermi, con la voce un po' impastata dal sonno, cosa diamine ci facessi a quell'ora. Dopo che gli ebbi spiegato la situazione, la guardia mi condusse a una delle aree in cui si trovavano i cavalli: dopo aver camminato per un po', finalmente la guardia si fermò davanti a un Salernitano, un cavallo dall'aria energica e il pelo nero come la pece, ma una macchia bianca sulla fronte, che mi ricordava un po' rombo. - Ecco, questo è il tuo cavallo. Adesso prendilo e sparisci. Mah, disturbare la brava gente così, nel sonno, dico io! Ho una certa età, un giorno di questi mi prendo un infarto.... -borbottò la guardia, aprendo il cancello al cavallo e allontanandosi, evidentemente irritato. Non seppi se doverlo ringraziarlo o scusarmi: ma ormai quel che avevo fatto era andato, e con le briglie del mio cavallo sottomano, mi allontanai dalla stalla e uscii dall'Accademia, fermandomi vicino a un albero poco lontano, così da poter aspettare il mio compagno. Accarezzai il cavallo sul muso, che già scalpitava per partire: evidentemente avrebbe resistito bene alle miglia che dovevamo percorrere, e la cosa non faceva che rassicurarmi. Forse era proprio il cavallo che cercava di farmi sentire a mio agio... - Tu non hai un nome? - dissi, guardando il cavallo. Sapevo che non poteva rispondermi, ma in quel modo sembrò comprendermi: il cavallo abbassò la testa e mosse uno zoccolo, come a farmi intuire che il nome dovevo sceglierlo io. - Eh... Non sono brava a dare nomi! Il mio l'ho preso da un anello... Forse allora potrei chiamarti come mia sorella, Xaphya. Che ne dici? - dissi poi, ma il cavallo sbruffò la testa, quasi fosse infastidito; poi scalpitò di nuovo, come a farmi capire che il nome non era di suo gradimento. - Ma come, non ti pia... Ah, ma certo! Tu sei un maschio, e Xaphya è un nome da femmina! Beh allora... Penso che ti chiamerò Firnen, allora. Era il nome di mio padre... - mormorai poi, accarezzando un'ultma volta il cavallo, e perdendomi a guardare il cielo, mentre la notte scorreva via, e i minuti passavano inesorabili.



    Armatura Ahrën:


    Edited by «Anhÿlia; - 24/5/2014, 18:14
     
    Top
    .
  2. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 5 Affinità: 15 (Ahrën)

    Ruolata
    Mi dovetti svegliare piuttosto presto per la mia prima missione. Cosa che mi rese non poco nervoso. Mi svegliai ancora morto di sonno, stropicciandomi gli occhi. -Mhhnn... questi sono pazzi, farmi svegliare a quest'ora... li ucciderei!- Mi dissi piuttosto irritato. Mi alzai a malavoglia dal letto, cominciando a prepararmi. Una cosa positiva è che finalmente non dovevo per forza indossare la solita divisa. Mi vestii con gli abiti che normalmente usavo per vagabondare per il mondo. Dei vestiti dallo stile gotico. Mi misi a tracolla la cintura per la spada e altro per prepararmi, dopodichè uscii dalla mia stanza, per andare dalla stalla a prendere il cavallo. Pensandoci, non ne avevo mai cavalcato uno, speravo di non fare figuracce, non ne avevo proprio voglia! Dell'altro mio compagno, anzi, compagna di viaggio non sapevo nulla tranne il nome: "Ahrën Wolfrun". Mai sentita nè incontrata. stavo per chiudere la porta della stanza ma mi fermai, guardando dentro, sul comò. C'era poggiato il fazzoletto che mi aveva lasciato distrattamente l'angelo di una settimana prima. Qualcosa diceva di portarmelo dietro. Certo, ben poche persone sarebbero state sveglie a quell'ora, ma non potevo perdere l'occasione di ridarglielo, in modo che poi non avrei più avuto scocciature. Finalmente andai dalla stalla. Trovai la guardia dormire beatamente poggiato contro un muro. Se ero sveglio io, dovevano esserlo pure gli altri, così suonai forte la campanella che era poco distante da lui, facendolo svegliare di soprassalto, completamente spaventato.
    -COSA DIAVOLO?! MA INSOMMA, CHE MODI SONO?!?!?!? ALLUCINANTE, NON MI LASCIANO DORMIRE, OGGI. Dannato ragazzino!- Mi disse infuriato. Lo guardai freddamente, quello notando che ero un demone deglutì terrorizzato, tornando composto.
    -Eeehhmmmm... ahahahah scusaaa! Devi essere il compagno di squadra della ragazza di prima... Vieni, ti dò il tuo cavallo!- disse portandomi da un cavallo col pelo color marrone chiaro e la criniera nera. -Ora... emhhhh... mi levo dai piedi, ahahhaha!-
    disse poi andandosene via. "Tsk... quanto sono fifoni, certi umani." pensai tra me e me. Uscii dalla stalla col cavallo, guardandomi intorno, in cerca della mia compagna di viaggio. Però non riuscivo a vederla. "E' partita senza di me?" Subito dopo, però, notai una chioma rossa raccolta in una coda di cavallo vicina a un albero poco lontano da me. Quella ragazza mi sembrò familiare, ma non riuscivo a capire il perchè, quindi restai un secondo fermo ad osservarla da lontano. Dopo qualche minuto la riconobbi: era l'angelo che avevo incontrato in mensa. Finalmente avrei potuto restituirle il fazzoletto e chiudere la faccenda. Mi avvicinai in silenzio e una volta arrivato la salutai brevemente. -Oi.- Certo, non sembrava un vero e proprio saluto ma in quelle cose ero proprio negato. Ma poco mi importava.

     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    Rimasi incantata a fissare il paesaggio: nonostante nella mia vita ne avessi avuti anche in abbondanza di natura, essa cambiava in ogni istante, e anche se già conoscevo quei luoghi, sembrava comunque di vedere qualcosa di diverso. La notte regnava sovrana, anche se già sembrava che il sole stesse rischiarendo le cose; ma ancora la luce non faceva capolino, segno che probabilmente era ancora molto presto. Chiusi gli occhi, cercando di sentirmi in sintonia con la natura; il momento in cui la notte copriva anche il minimo rumore con il suo manto era passato da un pezzo, e i primi suoni della vita cominciavano a farsi sentire. Grilli che frinivano, volatili che sbattevano le ali e l'erba che veniva smossa delicatamente dal vento; sembrava strano quanto quelle piccole cose riuscivano a farmi ritrovare la calma, eppure era così. Bastava semplicemente immergermi un po' più a fondo nella natura, per dimenticarmi perfino della mia identità. Forse fu per quello che non percepii subito l'arrivo di qualcuno: ma quando mi accorsi che non ero più sola, ormai quel "qualcuno" era così vicino da potermi persino parlare. -Oi.- disse, e in quel momento mi accorsi di aver già sentito quella voce prima; così mi girai, e il mio sguardo incontrò quello del demone che avevo incontrato qualche giorno prima e che, a giudicare dalle briglie del cavallo che teneva in mano e i vestiti che indossava, era anche il mio compagno di viaggio. Non riuscii a non trattenere la sorpresa: di tutti gli studenti che frequentavano l'Accademia, mai avrei immaginato che sarei finita in squadra proprio con lui. - Oh, ciao... Hikaru, giusto? - chiesi, alzandomi dal terreno dove mi ero seduta e sistemandomi meglio il mantello sulle spalle. Poi controllai le briglie di Firnen, capendoci però ben poco: non avevo preso lezioni di equitazioni regolari, quando ero bambina, e sapevo a malapena cavalcare. - In effetti la mia razza conta di più sul volo... - pensai, accarezzando il cavallo sulla fronte. - Io mi chiamo Ahrën, ma penso tu lo sappia già. - dissi poi al ragazzo, mentre guidavo Firnen verso uno spazio più aperto e salivo sul suo dorso. Erano anni che non cavalcavo, ma mi resi conto che comunque riuscivo ancora a ricordarmi almeno come si saliva: ciò aiutò un po' la mia autostima, e mi sentii un poco più calma di prima. Nonostante ciò, non riuscii a fare a meno di impugnare il mio arco in legno; era sempre stata la mia arma da quando avevo cominciato a esercitarmi a combattere, ma non era per i ricordi che costudiva che mi sentivo più al sicuro se lo avevo con me: era per il semplice fatto di poter impugnare un'arma che conoscevo come me stessa, e su cui potevo fare affidamento per la salvezza della mia vita o delle persone a me care. Anche se non ero riuscita a proteggere nessuno, quando l'occasione di combattere era arrivata, forse anche troppo inaspettata. - Dovremmo andare, il tempo stringe... - dissi a Hikaru, gettandogli un'occhiata da sopra la spalla. Mentre aspettavo che anche lui salisse a cavallo, così che potessimo partire, tirai fuori la mappa di Evesaje: l'avevo già studiata a fondo la notte prima, ma non volevo rischiare che la stanchezza mi avesse fatto vedere delle strade sbagliate; un passo falso, e non solo la mia vita era messa a repentaglio, ma anche quella del demone che viaggiava con me. Forse, a pensarci bene, era quell la mia paura più grande... Il dover farmi carico di una vita altrui. Ero riuscita, forse per un miracolo, a salvare la mia; non mi sentivo pronta a dovermi preoccupare di qualcun altro.

     
    Top
    .
  4. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 5 Affinità: 15 (Ahrën)

    Ruolata
    A quanto pare Ahrën Wolfrun era proprio quella ragazza che incontrai in mensa una settimana prima. Chi si sarebbe mai immaginato che la mia compagna di squadra fosse stata proprio lei. - Oh, ciao... Hikaru, giusto? - Mi disse mentre si alzava da terra. Per rispondere annuii, senza dir niente. Socializzare non era il mio punto forte e certamente non mi interessava. Volevo solo finire al più presto quella missione. - Io mi chiamo Ahrën, ma penso tu lo sappia già. - Mi disse poco dopo. -Mh.- Mi limitai a rispondere mentre cominciavo a preparare il cavallo in silenzio. Dopo che fu salita sul cavallo mi disse che dovevamo andare e che il tempo stringeva. Non le dissi niente e, mentre stavo per salire sul cavallo, mi ricordai del fazzoletto. Allora prima di salire mi avvicinai a lei estraendo il fazzoletto dalla tasca e porgendoglielo. -Toh.- Una volta che le restituii il fazzoletto tornai dal mio cavallo, salendoci sopra e accarezzandogli lievemente la criniera. Con gli animali o i mostri benigni andavo molto più d'accordo e mi trovavo più a mio agio. Almeno loro non mi giudicavano. Ahren tirò fuori la mappa cominciando ad osservarla. Mi avvicinai col cavallo, sbirciando la mappa. Poi guardai l'espressione della ragazza, sembrava tesa, quasi come se avesse avuto paura di qualcosa. "Non è che non sa leggere la mappa? Se non lo sa siamo spacciati. Che lo dica subito, così ci penso io."

     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    Continuai a fissare la mappa, ma non sembrava esserci niente che non andasse in essa: la strada era più che visibile, e quella era anche una mappa piuttosto recente, quindi non c'erano problemi. Sapevo come si leggeva: più di una volta avevo dovuto avere a che fare con le mappe, e ormai avevo superato da un pezzo il periodo in cui sbagliavo strada a ogni incrocio. E allora perchè non riuscivo semplicemente a tirare le briglia di Firnen e incamminarmi sulla strada tracciata nel foglio? -Toh.- la voce di Hikaru mi distrasse dal grattacapo della mappa: inizialmente non riuscii a capire cosa volesse, e rimasi lì a fissarlo come una scema; solo dopo mi resi che mi stavo porgendo il mio fazzoletto, e allora mi affrettai a riprenderlo. - Grazie... - dissi, cercando di sorridergli; ma la tensione era troppa, e così mi limitai a infilare il fazzoletto nel marsupio, insieme agli altri miei averi. Notai che subito che quel pezzo di stoffa aveva un profumo diverso da quello che ero solita portare: che fosse quello del demone? - Prima non lo aveva, in effetti... pensai, per poi ricominciare a scrutare la mappa. Dovevo decidermi ad andare: non avevamo tutto il giorno, e prima ci incamminavano meglio era. Ma non riuscivo a decidermi a lasciar stare quel dannato foglio e a tracciare la rotta: mille dubbi e ipotesi mi assalivano, convincendomi sempre di più che forse era meglio lasciare quel ruolo al mio compagno. E infatti, Hikaru si era già appostato al mio fianco, scrutando prima la mappa e poi me; neanche sembrava essere sicuro che io sapessi leggere la mappa, e per un momento pensai seriamente di passargliela: poi però mi intestardii, e decisi che potevo farcela anche con le mie forze. Avevo vissuto più di cinque anni da sola; non ero mai incappata in problemi "gravi", quindi, non ero propriamente inesperta. - Stando alla mappa, Nran è a più o meno due giorni da qui. Proporrei di seguire la foresta fino a Ranelia, e di aggirare la città passando dalle montagne che si trovano al suo sud-est. Poi, se seguiamo il confine tra il Regno dei Kowka e il Regno Iylissiano, raggiungeremo Nran più facilmente. - spiegai brevemente, mostrando la mappa al ragazzo e tracciando il percorso con l'indice. Mentre aspettavo una risposta - o magari un cenno, dato che il demone non era di molte parole -, piegai la mappa e la riposi nel marsupio. Mi voltai un'ultima volta, fissando l'Accademia; forse avevo già nostalgia di quel luogo, che ormai per me era diventato come una seconda casa. Non avevo avuto molte occasioni di riposarmi senza il timore di non risvegliarmi più, dopo essere fuggita dal villaggio; quindi, ormai l'Accademia era diventato per me un posto nel quale mi sentivo al sicuro. Poi strusciai i fianchi di Firnen con i talloni, facendolo partire prima a passo, poi a trotto; il tempo di assicurarmi che Hikaru mi seguisse, e incitai il cavallo a un galoppo sfrenato. Mi sentivo quasi oppressa: prima raggiungevamo il Regno dei Kowka, meglio era.
    Cavalcammo per delle ore; non seppi dire quante, dato che non avevo molto tempo nè ero nella situazione più adatta per perdere tempo a fissare le nuvole. Ogni tanto contollavo la mappa, e correggevo l'andatura di Firnen se notavo che stavo per sbagliare direzione; i primi minuti furono traumatici, dato che era tanto che non salivo su un cavallo, ma a poco a poco cominciai a ricordarmi delle lezioni di equitazioni, e per una volta ringraziai che la mia famiglia fosse stata ricca abbastanza da avermi potuto permettere quelle lezioni. Quando vedevo che l'andatura di Firnen si faceva più lenta, lo lasciavo riposare tirando le briglie e tornando a trotto; ma non feci fare mai una pausa ai cavalli, nè mi permisi di riposarmi un singolo minuto. D'altro canto, non credevo che Hikaru si sarebbe stancato facilmente; quindi cercai di percorrere quante più leghe potevo in quella ingola mattinata, prima che Firnen si stancasse troppo e anche io cominciai a sentire le gambe indolenzite, dal tanto cavalcare. Quando mi fermai, in una radura vicino al confine della foresta, era ormai passato da poco il mezzogiorno; Ranelia era ancora piuttosto lontana, ma se continuavamo a cavalcare a quella velocità anche il pomeriggio, entro la sera avremmo già potuto avvistare la città. L'unica cosa che non andava, era la totale assenza di mostri o nemici; il che mi sembrava decisamente troppo strano, e forse, mi spaventava anche un po'. - Direi di fermarci per un po'. I cavalli sono stremati ed è ora di pranzo... - dissi a Hikaru, mentre scendevo da cavallo e legavo Firnen al tronco di un albero lì vicino. Poi passai a osservare la zona; era una radura tranquilla, ma non abbandonai per un secondo il mio arco; non si poteva mai sapere, e anzi, di lì a poco mi sarebbe servito per recuperare il pasto, dato che non avevo provviste con me.

     
    Top
    .
  6. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 5 Affinità: 15 (Ahrën)

    Ruolata
    Viaggiammo a lungo senza fare nemmeno una sosta, all'ora di pranzo ci fermammo ai confini della foresta. Sembrava tutto abbastanza tranquillo. Chi non era tranquilla, era la mia compagna di viaggio. Notai che era parecchio tesa e non mollava un secondo il suo arco di legno. - Direi di fermarci per un po'. I cavalli sono stremati ed è ora di pranzo... - Mi disse mentre legava all'albero il suo cavallo. Io scesi dal mio senza legarlo, non avevo voglia di doverlo slegare di nuovo tra poco e poi quel cavallo non sembrava volesse fuggire. Lanciai uno sguardo verso Ahren, mentre mi sedevo su una roccia per riposarmi. -Senti. Non c'è bisogno di essere così tesi. Vedi di tranquillizzarti. Non avere la mente lucida potrebbe costarti la vita.- Le dissi mentre tenevo le braccia incrociate. Era la prima volta che le parlavo così tanto, ma se falliva la missione la fallivo pure io, quindi era meglio mettere subito le cose in chiaro. -Tra l'altro cosa vuoi che sia un tizio che ruba le cose e poi le restituisce? Andiamo, sarà solo un coglione che si diverte a dar grane.- Mi ero riposato abbastanza, mi alzai dalla roccia dirigendomi verso la foresta per andare a procacciarmi del cibo senza dir altro, avevo già parlato fin troppo. Stranamente dopo aver camminato un po' ancora non vidi nessun animale. "Strano... molto, molto strano... Forse faremmo meglio ad andarcene il più in fretta possibile..." Dissi tra me e me mentre pensavo. D'improvviso sentii un rumore lontano. Un rumore per niente piacevole. Senza pensarci due volte, tornai subito indietro. -Sali sul tuo cavallo, presto! E non fare domande!!- Le dissi incontrandola a metà strada e trascinandola via per un braccio fin dove avevamo lasciato i cavalli. Salì in fretta e furia sul mio, aspettando di vedere cosa facesse la mia compagna di squadra.

     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    Stavo già per avviarmi verso la foresta, ma le parole del mio compagno di viaggio mi fermarono. -Senti. Non c'è bisogno di essere così tesi. Vedi di tranquillizzarti. Non avere la mente lucida potrebbe costarti la vita.- mi disse, e dovetti riconoscere che ogni singola parola di quel discorso era veritera: alla fin fine, se non riuscivo a concentrarmi per via del mio stato d'animo, quella che ci rimetteva sarei stata sicuramente io. E dato che eravamo in squadra, non potevo agire senza rendermi conto dei danni che causavo agli altri; se la missione fosse fallita, la colpa non sarebbe ricaduta soltanto su di me, ma anche su di Hikaru. - Hai ragione. E'solo... - provai a spiegarmi; ma non riuscivo nemmeno io a spiegare a cos'era dovuta realmente quell'ansia continua, se fosse stata soltanto semplice preoccupazione verso chi mi stava accanto... O se invece avevo paura per me stessa. - ... Niente. Non permetterò che per causa mia questa missione fallisca. - dissi poi, allentando un po' la presa con l'arco e aspettando che il ragazzo si alzasse dalla roccia; nonostante sapessi che era probabilmente al fine della missione, sembrava essersi preoccupato per me; e ciò mi metteva decisamente in imbarazzo...
    Però, sembrava esserci qualcosa di veramente strano in quella radura; dai ramoscelli spezzati, sembrava essere il covo di qualcosa... - Forse qualche altro umano è già passato da qui... - mi dissi, ma sapevo che non era così; quello era quasi sicuramente il covo di qualche animale, e io che avevo fatto? Avevo avuto la bella idea di accamparci proprio in quel luogo! Il mio quinto senso e mezzo mi diceva che l'animale - o gli animali, non si poteva sapere - che abitavano lì non erano per niente amichevoli; dimentica del pranzo slegai immediatamente il mio cavallo dall'albero e mi inoltrai nella foresta, cercando Hikaru da ogni parte. Ma il demone sembrava essere sparito. Proprio quando ormai stavo per pensare che per colpa della mia idiozia fosse morto, il ragazzo spuntò dalla direzione che portava nel cuore della foresta, e quando mi incrociò mi afferrò per un braccio, portandomi nella sua stessa direzione. -Sali sul tuo cavallo, presto! E non fare domande!!- gridò, mentre dalla foresta sbucavamo nuovamente nella radura e il demone si dirigeva verso il suo cavallo. Montai velocemente su Firnen, incespicando un po' con le briglie; non sapevo se afferrare prima una freccia o far partire il cavallo, ma poi decisi che era più importante scappare che aspettare di vedere quali tipi di creature ci aspettavano in quel posto. Feci partire il cavallo subito al galoppo, mentre prendevo una freccia dalla faretra che avevo sulla schiena e mi voltavo; Hikaru era in salvo, ma dietro di lui... A una velocità disumana, tre Ahuizotl ci stavano raggiungendo. Sbarrai gli occhi, il cuore in gola; dopo i giorni passati a studiare Mostrologia, quella situazione sembrava fin troppo irreale. Come se la paura mi avesse rischiarato la mente, ricordai tutti i dati che erano scritti su quelle creature; simili a delle lontre, amavano molto la carne umana, cosa che li spingeva a catturare le prede che cercavano di fuggirgli, anche se queste si allontanavano di molto dal loro territorio. - Dannazione! - pensai, mentre incoccavo la freccia e la puntavo sull'Ahuizotl; aspettai che fosse un po' più vicino, in modo che i miei attacchi avessero più effetto, e poi scoccai la freccia in direzione del mostro, beccandolo al ventre. Incoccai altre due frecce, e mentre il mostro emetteva un grido di dolore, gli scoccai i dardi tutti insieme; poi però dovetti rigirarmi sulla sella e cambiare la rotta, dato che avevo lasciato che Firnen scegliesse la direzione. Riuscivo ancora a vedere la radura; segno che non ci eravamo allontanati di molto. Ma non era quella la questione più importante al momento; se uno era stato tramortizzato dalle mie frecce, restavano comunque altri due Ahuizotl. Il secondo sembrava ancora più veloce del secondo; Firnen non ce l'avrebbe fatta... - Come posso fare, come!? - pensai, in preda al panico, finchè la soluzione mi venne in mente così facilmente che mi sembrò quasi ovvia: se avessi liberato i miei poteri, probabilmente le ali mi avrebbero permesso di muovermi più velocemente del mostro. - Devo fare veloce però... Non ho molto tempo. - pensai, mentre mi giravo nuovamente e aprivo il marsupio: cercai di svuotare la mente, e quando ci riuscii, i miei gesti erano più fluidi e netti; riuscii a recuperare l'anello senza perdere tempo, e nel momento stesso in cui lo infilavo al dito, sentii come se un "tappo" venisse rimosso da dentro la mia anima. Un calore che poche volte avevo provato prima si impadronì di me, e poi, delle piume bianche offuscarono la mia vita. Sentii le mie ali come estensione della braccia, e percepii lo squarcio che si apriva su quella destra; lì mancava un pezzo d'ala, ed era appunto per quel motivo che avevo poco tempo. Sbattei le ali rapidamente, staccandomi da Firnen e librandomi in cielo; ma non potevo perdere tempo. Avevo già provveduto a incoccare due frecce: le scagliai sul nemico, e ancor prima di accertarmi che l'attacco fosse andato a buon fine, mi spostai alla sua destra, incoccando un'altra freccia e trafiggendo il nemico al cranio. Poi, non ebbi più tempo di fare niente; il mio volo cominciò a farsi più sconnesso e confuso, e ricaddi a terra; le ali attutirono un po' la caduta, ma quando mi alzai, notai che ormai Firnen era troppo lontano perchè riuscissi nuovamente a salirgli sopra. Si, ero riuscita a tramortizzare ben due nemici; non sapevo se erano morti, ma le ferite che gli avevo inflitto erano troppo gravi perchè si potessero muovere rapidamente come prima. Ma il terzo era ancora in gran forma; non sapevo dire se si dirigeva verso me o verso Hikaru, ma in ogni caso, dovevo comunque fare qualcosa. Ormai era troppo vicino perchè potessi attaccarlo con le frecce. Così impugnai l'arco come se fosse stata una spada, sfruttando le estremità appuntite dell'arma: me la cavavo anche nel combattimento ravvicinato, e speravo almeno di guadagnare un po' di tempo.

     
    Top
    .
  8. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 5 Affinità: 15 (Ahrën)

    Ruolata
    La situazione era degenerata in pochissimo tempo. Quei mostri non avevano intenzione di lasciarci andar via vivi. Vidi la mia compagna librarsi in aria, ne aveva già fatti fuori due ma dopo cadde a terra. Probabilmente non poteva volare a lungo. L'ultimo mostro rimasto si stava avvicinando velocemente verso di lei, che impugnò l'arco pronta a difendersi. -Tsk, che seccatura!- Fermai il cavallo tirando le redini facendogli cambiare velocemente la rotta mentre cominciavo a creare una palla di fuoco nella mia mano sinistra. Quando il mostro fu a pochi metri da lei, la mia palla di fuoco era pronta e la scagliai dritta dritta in testa al nemico. Approfittando del nemico a terra riuscii a raggiungerla, porgendole una mano mentre ero ancora sul mio cavallo. Il suo ormai era disperso chissà dove e non avevamo tempo di cercarlo. Dovevamo fuggire il prima possibile. -Vieni, presto! Abbiamo i minuti contati, presto ne arriveranno altri! Sbrigati, donna!- Come sempre ero stato sgarbato, ma non avevo tempo di fare il cortese. Eravamo sotto attacco ed ogni minuto era prezioso per riuscire a salvarsi la pelle. Non le chiesi nemmeno come stava. Probabilmente già pensava che fossi un ragazzo senza cuore, ma a me andava bene così. Non volevo fare amicizie, non ci tenevo proprio.

     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    In effetti, non avevo avuto una bella idea; era evidente che quei mostri erano più forti nell'attacco diretto, e probabilmente avrei fatto meglio a restarmene su Firnen e a cercare di combattere con le frecce, invece di provare quella folle manovra; ma era la prima cosa che mi era venuta in mente, e non ero riuscita a pensare a altro in quel momento. Forse la mia razza contava decisamente troppo sul volo.... Anche la certezza di poter combattere contro il mostro stava sparendo rapidamente. Ma prima ancora che riuscissi a evitare l'assalto del nemico di fronte a me, una palla di fuoco intercettò l'Ahuizotl, salvandomi da quello che era un attacco mirato alla giugulare, e che molto probabilmente sarebbe andato a buon fine. Mi allontanai dal corpo tramortito del nemico; non sapevo se fosse morto, ma era meglio che mi allontanassi un po', in modo da avere più tempo se mai quello si fosse rialzato; poi mi voltai verso la direzione da cui era venuto l'attacco, soltanto per vedere Hikaru venirmi incontro e tendermi una mano, gridandomi di muovermi. Senza pensarci due volte la afferrai e mi issai sul suo cavallo, avvolgendogli un braccio intorno alla vita per non cadere di sella. - Grazie... - mormorai, rendendomi conto che se non fosse stato per il ragazzo a quell'ora forse sarei morta; ero in debito con lui, e quantomeno garantire la salvezza di entrambi era mia dovere. Così impugnai l'arco, mentre vedevo che dalla radura si riversavano fuori altri mostri; cominciai a scagliare frecce a ogni Ahuizotl che si avvicinava più del dovuto, rallentando i nemici più che potevo, mentre Hikaru si allontanava da quell'area. Mi sentivo in colpa; era stata colpa mia se adesso quei mostri ci inseguivano, e sempre per colpa mia la situazione era degenerata; dovevo almeno garantire la salvezza di entrambi. Avrei desiderato che le mie frecce fossero più efficaci: nonostante gli anni passati a esercitarmi, se non tiravo più frecce contro il nemico non riuscivo ad abbatterne neanche mezzo. Però i miei sforzi sembrarono funzionare; non seppi dire quanto tempo passò, ma a poco a poco i mostri si ritirarono, e quando ne restò soltanto uno a inseguirci, riuscii a eliminarlo rapidamente con due successioni di frecce. Appena in tempo; nella faretra, ormai, mi rimanevano quattro frecce. - Devo farne altre al più presto... - pensai, mentre sospiravo di sollievo e tornavo a sorreggermi a Hikaru, per evitare che un'eventuale caduta rovinasse quella "salvezza" che ci eravamo guadagnati; infatti, non ero sicura che tutti i mostri fossero effettivamente morti. - Non ci inseguono più... - dissi al ragazzo, cercando di vedere allo stesso tempo dove fosse finito il mio cavallo; non era più nei paraggi, e speravo che almeno si fosse salvato.

     
    Top
    .
  10. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 5 Affinità: 15 (Ahrën)

    Ruolata
    Appena Ahren salì sul cavallo, cominciò la nostra fuga. Mentre io cavalcavo il cavallo lei cercava di far fuori i nemici, ne sbucavano sempre di più e io cercavo in ogni modo di seminarli, invano. Alla fine rimase solo un nemico, che Ahren eliminò con efficacia. Una volta che il pericolo sembrò passato, feci fermare il cavallo. -Avresti potuto morire, te ne rendi conto? Che ti ha detto il cervello, in quel momento?! Non sai quanto sono pericolosi quei mostri?!- le dissi rimproverandola senza nemmeno girarmi a guardarla. Ma perchè le dicevo quelle cose? Dopotutto cosa mi importava? -Tsk. Cerchiamo quel dannato cavallo.- Dissi poi incitando il cavallo a galoppare. Ci fu un breve periodo di silenzio, che interruppi io, dicendo una cosa a getto. -Comunque sia non ti azzardare più a fare una cosa del genere. Non in mia presenza. Non ho intenzione di recuperare i tuoi resti in giro. Chiaro?- Mi stavo preoccupando? In fondo non ero una persona così cattiva, l'idea di dover raccogliere in giro i pezzetti di un compagno di squadra non mi allettava poi molto. Ma ero diventato fin troppo loquace, rischiavo d farci amicizia. Si, "rischiavo". Non volevo distrazioni. O forse avevo paura di non essere accettato dagli altri, chi lo sa? Girammo a lungo in cerca dell'altro cavallo, ma non ne trovammo nemmeno una traccia. Mi guardai in giro un'ultima volta. -Niente. Quel cavallo è come sparito. Deve essersi preso un bello spavento... Sarà tornato all'accademia, sono stati addestrati in modo che se vengono abbandonati per la strada devono tornarci.- Sbuffai sonoramente. Avrei dovuto tenermi dietro quella ragazza per tutto il viaggio. Solo dopo un bel po' mi accorsi che la ragazza per fare in modo di non cadere teneva un braccio intorno a me. Fissai il braccio a testa bassa, con un'espressione tra la seccata e l'inbarazzata. Per fortuna essendo dietro di me non poteva vederla. Tolsi il braccio. -Adesso il cavallo non corre forte, puoi benissimo non tenerti!-

     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    Speravo che ormai la situazione pericolosa fosse passata; ma invece il peggio sembrava ancora dover venire, dato che non avevo fatto i conti con le conseguenze che la mia azione poteva causare; il mio cavallo sembrava essere sparito, e anche se eravamo riusciti a eliminare i mostri, Hikaru si era irritato non poco. -Avresti potuto morire, te ne rendi conto? Che ti ha detto il cervello, in quel momento?! Non sai quanto sono pericolosi quei mostri?!- disse, mentre continuava a guardare il paesaggio davanti a noi. Non risposi alle sue parole; aveva ragione su tutto, e anche se l'avevo fatto per salvarci entrambi, non avevo modo di controbattere. Se fossi morta a cosa sarebbbe servito? Forse però, in realtà avevo voluto soltanto "riparare" al danno che avevo fatto; per colpa delle mie scarse conoscenze, ancora una volta mettevo in pericolo la mia vita e come se non bastasse, anche quella di qualcun altro. - Se non avessi scelto proprio quella radura sarebbe stato meglio... - pensai, mentre tentavo d'impegnarmi e cercavo il mio cavallo; ma quello sembrava sparito, e più il tempo passava, più il silenzio che era caduto tra me e il ragazzo diventava insostenibile. Silenzio che venne interrotto, con mia sorpresa, da Hikaru stesso; con un'altra ramanzina, che forse di rimprovero aveva ben poco. -Comunque sia non ti azzardare più a fare una cosa del genere. Non in mia presenza. Non ho intenzione di recuperare i tuoi resti in giro. Chiaro?- disse, e neanche quella volta gli risposi; non sapevo se si stesse preoccupando per me, o se fosse soltanto per evitare di far fallire la missione. - Ho fatto la prima cosa che mi era venuta in mente.. Ma non sono mai stata un asso in strategia. - dissi, per tentare di giustificarmi: più che altro erano parole di rassegnazione, dato che sapevo che avevo fatto la scelta sbagliata. Ma non avevo avuto tempo per pensare; forse, se avessi sprecato un attimo in più, in quel momento non avremmo avuto la possibiltà di "chiaccherarne" così "tranquillamente".
    -Adesso il cavallo non corre forte, puoi benissimo non tenerti!- ancora una volta la voce seccata di Hikaru mi fece capire che avevo sbagliato nuovamente qualcosa, ma la ragione questa volta era semplice: non mi ero accorta di aver continuato a stringermi al ragazzo anche quando ormai non ce n'era più bisogno, e prima ancora che potessi rimediare, Hikaru ci aveva già pensato. - Perchè diamine non riesco a sembrare altro che un'idiota in sua presenza!? - pensai, imbarazzata, mentre incrociavo le braccia sul petto e mi concentravo sul paesaggio. Era evidente che non c'erano più speranze di ritrovare Firnen; e non potevo nemmeno viaggiare volando, dato che non ne avevo le possibilità. Sperai vivamente che l'animale fosse riuscito a tornare in Accademia; era stato comunque un compagno fedele in quelle poche ore, e mi sarebbe dispiaciuto se gli fosse successo qualcosa per causa mia. Il viaggio continuò senza più intoppi; ogni tanto sentivo una fitta alla caviglia sinistra, quando il cavallo incontrava qualche buca, ma quella storta era dovuta alla caduta di poco prima; niente che non sarebbe guarito nel giro di qualche ora, comunque. O almeno così speravo...
    Le ore sembrarono interminabili; senza dovermi curare del percorso, a poco a poco persi coscienze di cosa c'era intorno a me, finchè il paesaggio non cominciò ad oscurarsi; i fruscii degli animali notturni che si risvegliavano si mischiavano al rumore degli zoccoli del cavallo sul terreno, e una brezza leggera cominciò a soffiare sul tratto di strada che stavamo percorrendo; ormai la città di Ranelia era davanti a noi, ciò significava che eravamo più o meno a metà strada. - Avremmo anche percorso più strada, se non fosse stato per via degli Ahuizotl... - pensai, ma ormai quel che avevo fatto era fatto; era inutile piangerci sopra, perchè tanto non avevmo modo di riportare indietro il tempo. Non accennai minimamente a un posto dove fermarci; se con la luce del sole riuscivo a scovare una tana di mostri mangia-uomini, senza quella quasi sicuramente ci avrei guidati a un dirupo. Ormai riuscivo a vedere la città in tutta la sua maestosità; non mi ero mai fermata a Ranelia, ma avevo sentito parlare: era una città ricca e ben voluta, piena di gente colta e importante. Ovviamente, come da tutte le parti, non mancavano i malfattori; e i prezzi di quella città erano decisamente più alti che dalle altre parti. Avevo un po' di soldi con me, ma non sarebbero bastati a pagare una stanza a una qualche locanda.

     
    Top
    .
  12. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 5 Affinità: 15 (Ahrën)

    Ruolata
    La notte stava cominciando a inghiottire tutto ma ormai eravamo arrivati a Ranelia. Eravamo già a metà percorso. Ora il problema era: dove ci saremmo fermati per la notte? Le locande di quelle città erano fin troppo costose, non saremmo sicuramente riusciti a prenderci delle stanze. Fermai il cavallo una volta che fummo davanti alle porte della città. -E adesso? Ci accampiamo fuori o vediamo se c'è una locanda con dei prezzi per gente normale? Sia chiaro, non disprezzo dormire all'aperto. Ci sono stato... per anni.- Dissi mentre scendevo dal cavallo. Tutto quel tempo a galoppare mi aveva sfinito. Mi massaggiai una spalla sgranchendomi il collo. Dopo porsi una mano ad Ahren per aiutarla a scendere. Guardai le alte porte sistemandomi un ciuffo della frangia. In quel momento mi venne un'idea. -Se proprio non vuoi dormire fuori potremmo prenotare una stanza insieme unendo i soldi di entrambi, magari ci arriviamo.- Mi resi conto di aver detto una cosa non molto... conveniente. Assunsi un'aria seccata. -E non farti strane idee, tanto dormirei per terra!-
    In fondo forse l'idea di dormire fuori non era proprio una cattiva idea, a questo punto!

     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    Quando arrivammo davanti alle porte della città di Ranelia, Hikaru fece fermare il cavallo; mentre scendeva mi chiese se preferivo dormire in una locanda o accamparci all'aperto, ma fu l'affermazione di poco dopo a sorprendermi; che avesse passato anche lui anni a vagabondare, proprio come avevo fatto io? - Anche se le nostre razze si odiano, in fondo siamo simili... - pensai, osservando il ragazzo; ancora una volta mi chiesi com'era cominciato quell'odio inconcepibile tra angeli e demoni, e mi resi conto anche di quanto ero stata stupida, in passato, a odiare tutti i demoni e a temerli, cosa che mi era stata insegnata sin da quando ero bambina e che avevo appreso solo dopo la distruzione del mio villaggio. Eppure, era stata la paura a costringermi a migliorare; ma ormai non aveva più senso continuare a mantenere una convizione sbagliata, quando ormai la verità dissipava le convizioni che la mia gente aveva continuato a sostenere fino alla morte. -Se proprio non vuoi dormire fuori potremmo prenotare una stanza insieme unendo i soldi di entrambi, magari ci arriviamo.- disse il ragazzo, porgendomi una mano per aiutarmi a scendere dal cavallo; mi feci aiutare a rimettere in piedi in terra, e per poco non rovinavo a terra; la caviglia malsana mi aveva tradito, e se non ci fosse stato Hikaru probabilmente sarei caduta. -Scusa.. - mormorai, staccandomi e allontanandomi un po'; guardai nuovamente verso la città, ma più la guardavo e più mi convincevo che quando saremmo riusciti trovare una locanda a basso costo, la notte avrebbe già ceduto il posto alla mattina. - Meglio non spendere più del dovuto... Quei soldi saranno di sicuro più utili per qualche arma o pozione al mercatino dell'Accademia.. - dissi, senza staccare gli occhi dalle mura della città. - Anche io sono abituata a dormire all'aperto, quindi per me non ci sono problemi. - aggiunsi poi, tornando a fissare Hikaru. Ormai anche i toni delicati del tramonto stavano lasciando spazio alle ombre della notte; si cominciava a gelare, e orai la stanchezza stava prendendo il sopravvento su ogni altra mia necessità. - Però devo entrare comunque nella città... - cominciai a dire - ... Meglio prendere dei viveri per i prossimi giorni, dopo quel che è successo oggi. -. Mi sistemai meglio il mantello, nascondendo l'arco sotto di esso - mi sembrava controproducente entrare armata -, e controllando il sacchetto con le monete che portavo dentro al marsupio; sarebbero bastate e avanzate, dato che comunque il viaggio era corto e non avevo intenzione di prendere più provviste del dovuto. Forse il problema principale era l'acqua; stando alla mappa, la fonte più vicina era il fiume nel territorio dei Kowka, che avremmo raggiunto, forse, sul tardo pomeriggio della giornata seguente. Gettai una rapida occhiata al cavallo, notando gli otri e le bisacce che si portava appresso; forse allora, non sarebbe statoun problema trasportare i viveri. Battei la caviglia sinistra sul terreno, cercando di stabilire la gravità della lesione; riuscivo ancora a poggiare il peso del corpo anche su quella gamba, ma più andavo avanti, più la ferita peggiorava. - Ci penserò dopo... - sbuffai, recuperando il cappuccio del mio mantello e calcandomelo in testa; ormai ero abituata a coprirmi il volto quando entravo nelle città, per evitare incontri spiacevoli; mio padre era conosciuto anche al di fuori dell'Iylisse, e probabilmente le sue crociate contro i demoni erano ancora oggetto di odio verso tutti i componenti della mia famiglia.

     
    Top
    .
  14. Zalya
        +1   -1
     
    .

    User deleted





    Hikaru Nakasawa
    Classe: Mago Rosso Razza: Demone Numero Stanza: 109 Fama: 5 Affinità: 15 (Ahrën)

    Ruolata
    Era deciso: avremmo dormito all'aperto. Notai però una cosa... Ahren scendendo dal cavallo stava quasi per cascare per terra, la presi al volo per fortuna. Parlammo sul da farsi e notai che probabilmente si era fatta male alla caviglia. Disse anche che sarebbe andata a comprare delle provviste per il viaggio.
    ...
    La mia coscienza non mi permetteva di far andare una ragazza a comprare provviste con una caviglia danneggiata. La fermai poggiandole una mano sulla spalla. -... No. Tu resti qui con Jean. E' il cavallo. L'ho chiamato così. Fagli compagnia, io vado a prendere le provviste. Appena torno decideremo un punto strategico su dove accamparci. Ciao.- Così senza nemmeno aspettare la sua risposta mi incappucciai ed entrai in città. Essendo un demone rischiavo di spaventare qualcuno, non siamo mai stati visti bene. Così ogni volta che mi trovavo a girovagare per una città, indossavo il cappuccio della mia giacca. Non dovetti cercare molto, trovai una bancarella che vendeva dei viveri a poco (cosa molto strana in una città del genere, ma che importanza aveva?). Comprai solo lo stretto necessario e mi incamminai verso l'uscita della città, ma...
    -Uuuuhhhhhuuuuuu! Ragazze guardate che bocconcinoooo! Hey tesoruccio... sei tutto solo? Ma che sprecooooo!-
    Delle tizie in abiti succinti mi bloccarono la strada. Odiose. -Devo passare. Spostati.- risposi con un tono decisamente molto gelido. -Oooohhhh! Ma non fare il noioso, daaaaiiii! Vieni a divertirti con noi!- replicò una di loro ridacchiando insieme alle altre. "Santa pazienza... ma che vogliono queste cretine?!" Più cercavo di sbarazzarmi di quelle oche, più non volevano lasciarmi andare. E pensare che la libertà era a pochi passi da me, quanto desideravo essere già fuori da quella città...

     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    she/her

    Group
    Preside~
    Posts
    709
    Popolarità
    +68
    Location
    Le Terre Proibite

    Status
    Offline



    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: +5 Affinità: +15 (Hikaru)

    Ruolata
    Mi stavo già incamminando verso la città, quando mi sentii prender per una spalla; era Hikaru, che mi stava dicendo che sarebbe andato lui a prendere le provviste, e che io dovevo rimanere con il suo cavallo, Jean. Non ebbi neanche il tempo di replicare; il ragazzo si incappucciò e si diresse verso Ranelia, proprio come avevo fatto io prima. - Beh, allora dire che non devo far altro che aspettare... - pensai, mentre mi dirigevo verso Jean e mi sedevo sull'erba accanto a lui; poi rivolsi il cielo alle stelle, compagne da tempo immemore. Era tanto che non mi sentivo così; senza volerlo la vita all'Accademia mi aveva portato via quei momenti che per gli altri avevano poco significato, ma che però ormai erano diventati fondamentali per me. -In fondo non è brutto dormire su un comodo letto... Ma anche qui si sta bene. - pensai, sbadigliando e portando nuovamente lo sguardo davanti a me; di Hikaru non c'era ancora nessuna traccia, ma in fondo era da poco che era andato via. Provai a rimettermi in piedi, ma una fitta, ormai familiare, alla caviglia me lo aveva impedito; così mi sfilai lo stivale, verificando l'entità del danno.
    Ero stata anche fin troppo fortunata; la gamba era un po' gonfia, ma quello era il minimo che potessi farmi, cadendo da un'altezza come quella; forse, se non fosse stato per grazia della dea bendata, avrei anche potuto rompermi tutte le ossa. Però non sembrava esserci molto da fare; così tamponai un po' la ferita con il mio fazzoletto, per poi avvolgerlo intorno alla gamba e rimettermi la scarpa. Se non altro, avrei evitato qualche piaga derivata dallo strusciare dello stivale contro la parte lesa. Fissai nuovamente il cielo; poi però mi venne in mente che dovevo farmi delle frecce, e ciò significava addentrarsi nel boschetto che delimitava Ranelia; non c'erano molti alberi, ma quei pochi che crescevano lì sarebbero bastati e avanzati a ciò che avevo in mente. - Dovrei prendere anche della legna per il fuoco... - pensai, mentre mi alzavo e prendevo le briglie di Jean; l'avrei portato con me, dato che non mi fidavo a lasciarlo da solo lì... E se Jean avesse fatto la stessa fine di Firnen, io e Hikaru saremmo stati spacciati.
    Ci misi poco più di mezz'ora a racogliere i legni necessari: cercai di scegliere quelli più asciutti possibile; non era necessario, dato che anche se quella serata era fredda non sembrava esserci umidità nelll'aria, ma probabilmente l'umidità influenzava l'efficacia dei rami, e avevo bisogno di frecce potenti. Tornai verso la città, e ancora una volta, di Hikaru non c'era traccia: sembrava essere sparito, o forse gli era capitato qualcosa. - Mannò, cosa vado a pensare? Probabilmente c'è troppa gente... - pensai, sedendomi a terra e estraendo il mio coltello da caccia; l'avevo costruito con una pietra qualche anno addietro, e lo usavo solitamente per pulirmi la cena e creare le frecce che avevo usato durante gli anni in cui avevo vissuto da sola. Cercai di pulire al meglio sedici rametti; il resto lo accatastai da una parte, dato che accendere il fuoco lì sarebbe stato soltanto uno spreco. Li appuntai in cima e li allargai in fondo, saggiandone la punta con un dito; poi sorrisi soddisfata del risultato, dato che quei legni adesso erano così appuntiti da fare invidia alle punte di freccia vere e proprie. - Dovrò comunque comprarne delle altre, in Accademia... - pensai, riponendo il coltello nel marsupio e le frecce nella faretra; sommate alle quattro di prima adesso avevo venti frecce, che speravo mi fossero bastate per tutta la missione. Cominciai a mettere in ordine i rametti, gettando di tanto in tanto un'occhiata alle porte della città; ma più i minuti passavano, più sentivo crescere una strana inquietudine dentro di me, e più diventavo nervosa nei movimenti. Ormai il tramonto era scomparso del tutto; cominciavo a dubitare ormai che ci fosse di mezzo un'eventuale ritardo, e tutte le ipotesi peggiori cominciarono a prendere forma nella mia mente; ma perchè mi stavo preoccupando così tanto poi? - Basta, vado a vedere che succede! - pensai, mentre legavo Firnen all'albero subito fuori da Ranelia e gli spiegavo la situazione - sperando vivamente che l'animale avesse capito che doveva restare legato lì - e nascondendo la legna vicino a lui. Poi mi incappucciai nuovamente, nascondendo l'arco sotto il mantello ma tenendo stretta la mano attorno al coltello da caccia; per fortuna era abbastanza piccolo da non essere notato, e se qualcuno mi avesse infastidito, avrei avuto almeno il tempo di fuggire. Le strade di Ranelia erano praticamente vuote; soltanto i mendicanti e i malviventi ormai si aggiravano per la città a quell'ora, dato che probabilmente la gente che viveva nel lusso si era già rinchiusa nelle loro case ricoperte d'oro. Dovetti ammettere che avevo un po' di paura; era tanto che non mi capitava di muovermi furtivamente una città, e quando lo facevo, molto spesso era per rubare qualche soldo o racimolare qualcosa da mangiare. Era la prima volta che cercavo qualcun altro; forse parte della mia ansia era dovuta anche alla sorte di Hikaru. Camminavo a testa bassa, muovendomi negli angoli più bui della città; cercavo di farmi vedere il meno possibile, e grazie alla mia agilità, ormai mi risultava parecchio facile. Setacciai la città da cima a fondo; non era molto grande, ma avevo evitato qualche cunicolo per risparmiare tempo. Fu mentre tornavo verso l'uscita per fare un altro giro, quando sentii delle risate provenire da una stradina ampiamente illuminata e piena di bancarelle; era una delle vie che avevo saltato la prima volta, e qualcosa mi diceva che dovevo andare in quella direzione. Così feci, e per una volta il mio intuito si dimostrò efficiente; un gruppo di ragazze - veramente poco vestite - stava importunando una figura incapucciata, che però riuscivo a vedere soltanto di spalle; mi ci volle qualche secondo e un'occhiata ai suoi vestiti, però, per capire che si trattava di Hikaru. - Ma cosa sta facendo? - pensai, arrampicandomi sul tetto di una casa per vedere meglio la scena e tirando lentamente fuori l'arco. - Mah, almeno sta bene... - mi ritrovai a pensare, mentre dal tetto scivolavo sul terrazzo della stessa casa, così da avere un visuale più completa. - Suuuu non fare l'antipatico! Per caso non ti piacciamo? - disse una delle ragazze in tono malizioso, avvicinandosi a Hikaru e facendo per togliergli il cappuccio. Le altre tizie continuavano a ridacchiare a più non posso, bloccando ogni via di fuga al demone; allora capii che probabilmente si era ritrovato in quella situazione contro la sua volontà, e ora non poteva più uscirne. Come se fosse stata una cosa normale, incoccai una freccia e la puntai sulla biondina che stava importunando Hikaru, mirando sopra la sua testa; lasciai andare la freccia poco prima che la tipa riuscisse a toccare il ragazzo, che sorvolò la testa della ragazza di un soffio, portandosi via una ciocca dei suoi capelli e scontrandosi contro il muro. - No, il legno non è molto efficace... - sospirai, continuando a spiare la scena dalla mia posizione. Le conseguenze che ebbe il mio ingresso furono esattamente quelle che mi ero aspettata; la ragazza cominciò a gridare dalla paura, e le sue amiche si guardavano intorno, cercando di capire da dove fosse venuta la freccia. Avrei potuto cavarmela così; avevo distratto le ragazze quel tanto che bastava a Hikaru di fuggire, e sarei riuscita anche a dileguarmi in fretta, se non fosse stato per una delle amiche dell'ochetta, che indicò proprio il terrazzo sul quale mi trovavo. - L... La freccia proveniva da lì, l'ho vista benissimo! E'stato il tipo lassù! - disse, puntandomi il dito contro. - Dannazione... Mai che riesca a fare una cosa bene.... - pensai, mentre le ragazze si asspievano sotto la mia postazione.
    - Hey tu, scendi subito da lì! -
    - Dovrai fare i conti con me adesso! -
    - Magari è carino pure lui e voleva soltanto attenzioni! -
    Mi misi una mano sulla faccia; quella situazione era davvero esasperante. Impugnai ancora l'arco, mentre scavalcavo il terrazzo e, aiutandomi con una delle tende che arrivava fino a terra, scivolavo fino al terreno. Atterrai sulla caviglia malata, ma non avevo tempo per lamentarmi in quel momento; poi squadrai le ragazze una a una, lasciando andare la tenda e battendo un po'la caviglia sul terreno. - Sono una donna, e non ho la minima intenzione di starvi a sentire! - dissi, brandendo nuovamente l'arco. Tutte le ragazze indietraggiorno, tranne quella a cui avevo mirato poco prima; non avevo avuto intenzione di farle del male, ma soltanto di spaventarla un po'. E sembravo esserci riuscita. - M.. M-ma tu sei pazza! Potevi uccidermi! Si può sapere chi diamine sei e da dove spunti fuori, tu!? P.. Pussa via! - disse, pungolandomi con l'indice. Aggrottai un sopracciglio, mettendo in mostra la spilla dell'Accademia che portavo appuntata sul mantello. - Non che non ti uccidevo; avevo preso bene la mira. Siamo entrambi studenti dell'Accademia Aninthea. E non abbiamo proprio tempo da perdere qui. Adesso se volete scusarci... - replicai, afferrando Hikaru per una manica e trascinandomelo dietro. Le ragazze mi fecero passare, ma la bionda non sembrava essersi data per vinta; la sua testardaggine vinceva sul timore che aveva di me, e mi si parò davanti a braccia spalancate, per non farmi passare. - Non che non ti scusiamo! Lui era la nostra preda! - sbraitò, indicando Hikaru. Poi però la sua espressione si fece maliziosa, e stranamente, si fece da parte per lasciarci passare. - Aaaaaahhhh ora capisco! Siamo gelose del fidanzatino, eh? - shignazzò la ragazza. Sgranai gli occhi, arrossendo rapidamente; ma non sapevo come replicare, e non potevo neanche contare sul mio arco, dato che il bersaglio si trovava davanti a me. La ragazza, dal canto suo, continuò a ridere senza controllo, finchè una delle sue compagne non l'afferrò per un braccio e non la portò via. - Forza Dazel, andiamo via! Quella ci infilza tutte con l'arco!!! - disse, portandola dall'altra parte della strada. Non appena il gruppetto fu sparito, lasciai andare Hikaru e incrociai le braccia, senza trovare il coraggio di guardarlo negli occhi. - Hai finito qui? - chiesi soltanto, continuando a fissare l'uscita della città, che si trovava proprio davanti a noi.

     
    Top
    .
36 replies since 23/5/2014, 23:06   257 views
  Share  
.