Capitolo 6: La prima missione!

Scritto da Zalya

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  1. Zalya
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    Trascorsero alcuni giorni, Selene dopo l'incontro con il fratello restava tutti i giorni a fissare nel vuoto e a domandarsi cosa fosse successo a Endymion, senza trovare una possibile spiegazione. Anche Anhylia era piuttosto scioccata, da quando ritornò dopo averlo cercato si comportava in modo strano ma non voleva spiegare il perchè. Tutto quel che poteva fare Zalya era star vicina alle sue due amiche cercando di confortare Selene il più possibile e senza ossessionare troppo Anhylia per sapere che le fosse successo.
    Una mattina, uscendo dalla propria stanza Zalya si ritrovò davanti uno strano gatto nero vestito da postino, che era appena comparso dopo una piccola esplosione con una nuvola di fumo. Era un animaletto piuttosto buffo, probabilmente era il servizio postale magico della scuola.

    -Mh? E tu chi sei?-

    Chiese interrogativa la ragazza, ancora mezza assonnata.

    -C'è posta per te! Miaaaoooo!-

    Disse semplicemente il gatto consegnando la lettera alla ragazza.

    -Consegna effettuata, miaaaaaaao!-

    Aggiunse poi appena la ragazza prese in mano la lettera. Subito dopo ci fu un'altra piccola esplosione e lo strano micio sparì nella nuvola di fumo che si formò subito dopo.

    -Wow... quest'accademia non finisce mai di stupirmi...-

    Disse la maga mentre apriva la lettera:

    <<la informiamo che la sua prima missione per l'accademia avrà luogo oggi dopo l'ora di pranzo. L'appuntamento è fissato nel cortile della scuola, dove avrà maggiori dettagli dal professor Lavi Ravainne.
    Cordiali saluti, la presidenza.>>


    -OH NO! Di nuovo quel professore!!! Sigh... ho l'impressione che ci avrò a che fare per tutta la vita... mondo crudele!-

    Sbuffò esasperata mentre metteva via la lettera.
    La sua prima missione... non avrebbe mai pensato che avrebbe partecipato a una missione così presto. Ovviamente non sarebbe dovuta essere sola, di certo avrebbe avuto dei compagni. Però non aveva molto tempo per pensarci: a breve sarebbe iniziata la lezione di magia nera e doveva sbrigarsi se non voleva arrivare tardi. Probabilmente Selene e Anhylia erano già alle lezioni delle loro rispettive classi e quindi non le avrebbe viste fino all'ora di pranzo.
    Corse più che poteva e proprio quando stava per arrivare alla porta della classe, una voce da dietro la salutò.

    -Niah ah ah! Ciao Zalya! Anche tu in ritardo?-

    Era Enri, il ragazzo che aveva incontrato nella prima notte all'accademia. Era pure lui nella classe dei maghi neri e spesso si metteva a chiaccherare con lei. O almeno, lui cercava di chiaccherare, Zalya il più delle volte faceva finta di ascoltarlo visto che non aveva proprio interesse nello stringere qualche legame con i suoi compagni di classe. E poi quel ragazzo non faceva altro che esaltarsi e ridacchiare per le maledizioni, non sembrava uno tanto a posto. Inoltre si portava sempre dei corvi dietro e per questo gli insegnanti lo riprendevano spesso.

    -Sì, sono in ritardo pure io, sbrighiamoci! Non vorrei essere trovata ancora nei corridoi... se chi-so-io mi becca, sono nei guai!-

    Disse la maga in modo sbrigativo. Enri la raggiunse, ridendosela.

    -Chi? La bidella Lella o il professor Ravainne? Niah ah!-

    -O-Ora che ci penso sarebbe un male incontrare sia lui che lei! ARGH! DEVO SBRIGARMI!-


    gridò la ragazza entrando in fretta e furia in classe. Enri restò un attimo fermo.

    -Beh, dai... Lella è simpatica! Niah ah ah ah!-

    Poi entrò pure lui.
    Zalya aveva già preso posto, la professoressa non era ancora arrivata, per fortuna.
    In quella classe la ragazza non aveva fatto nessuna amicizia, conosceva solo Enri, che tra l'altro non gli stava poi tanto simpatico e cercava in tutti i modi di tenerlo alla larga. Non lo considerava un amico. Infatti, dal giorno della disgrazia la ragazza decise di non fare più amicizie quindi stava ben attenta a non legarsi ad altre persone oltre che a Selene e Anhylia.
    Però, sin dalla prima volta che era entrata in quella classe aveva sentito sempre una strana presenza dietro di sè, come se fosse osservata per tutto il tempo soprattutto quando era dentro quella classe, che fosse una maledizione? Decise di girarsi e vide... una ragazza.
    Era una fanciulla circa della sua stessa età, aveva dei lunghi capelli neri adornati da una coroncina d'oro e dei codini ai lati. Gli occhi erano azzurri chiarissimi, inquietanti e glaciali. Appena notò che Zalya si era girata fece un ghigno simile a un sorriso, una cosa talmente inquietante che Zalya si rigirò subito. Quella ragazza non l'aveva MAI notata in classe... forse perchè l'aveva sempre avuta dietro al banco? Fatto stava che ora non si sentiva per niente tranquilla.
    Finalmente arrivò la professoressa in classe, era una donna piuttosto anziana con gli occhi spiritati, i capelli grigi e la pelle che andava sul verdognolo.

    -KYE KYE KYE!-

    Rise la professoressa. Zalya era esasperata. Non solo i suoi compagni di classe erano strani, pure la professoressa lo era!

    "Non è che tutti i maghi neri sono strani di natura? Mi sembra di essere in un manicomio!"

    Pensò tra sè e sè mentre la professoressa si sedeva... sulla cattedra.

    -Ci siamo tutti? Bene... possiamo cominciare! Oggi parleremo di come lanciare una maledizione facile facile! Chi cadrà vittima di questo maleficio vedrà con orrore uscirgli il sangue dal...-

    La lezione procedette senza intoppi, con Zalya che continuava a domandarsi in che razza di classe fosse finita.
    Quella classe era PIENA di gente stramba. A cominciare da Enri e dalla tizia dai capelli neri. Perfino la professoressa non era sana di mente!
    La povera ragazza temeva che alla fine ne sarebbe uscita fuori di testa pure lei.
    Suonò la campanella, finalmente poteva lasciare quel posto tremendo e andare a pranzare insieme alle sue amiche in mensa.
    Una volta entrata si guardò in giro per vedere se trovava le proprie amiche, quando...

    -ME SPIACE, RAGAZZI'!-

    Tuonò una voce dal bancone della mensa

    -I PANINI CA' A MORTAZZA SO' FINITI, AHO'! NUN INSISTE! DACCE 'N TAJO!-

    Continuò quella voce squillante mentre rimproverava uno studente biondo con uno strano tatuaggio nero alla destra della faccia.
    Quella donna era Lella Iosa, la bidella della scuola e anche donna della mensa. Era... sì, era una tizia strana pure lei. A quanto pare la classe dei maghi neri non era la sola ad avere elementi strani... tutta la scuola era piena di pazzoidi!
    Lella Iosa era, però, la più strana di tutti. Era una donna dall'età indefinita, molto grassa e con un seno enorme. I suoi capelli erano castani, raccolti in stile afro. Come vestito portava un abito rosa con ciabatte dello stesso colore e un grembiule bianco. Nessuno sapeva di che colore fossero gli occhi, dato che portava sempre degli occhiali da sole; però nell'accademia girava voce che aveva delle sopracciglia da paura e che dai suoi occhi uscissero fiamme. Considerando quanto era strana l'accademia nessuno sapeva spiegarsi se fossero solo voci messe in giro tanto per fare oppure no.
    Zalya finalmente trovò Selene e Anhylia e le raggiunse, sedendosi con loro dopo averle salutate.

    -Oh, eccovi! Ciao ragazze!-

    Disse sedendosi. Selene la salutò, per poi guardare dietro di lei.

    -Ehm... Zalya... sai, non vorrei allarmarti ma...-

    -Mh? Che c'è?-

    -E' da un po' di tempo che io e Anh abbiamo notato una cosa alquanto preoccupante...-

    -E sarebbe?-


    Anhylia puntò col dito dietro di lei, senza farsi notare troppo.

    -Beh, quella strana ragazza non fa altro che seguirti tutti i giorni... non te ne sei accorta?-

    -C-Co...-


    Zalya si voltò e notò che nel tavolo dietro di lei, sulla sedia che era rivolta verso di lei c'era di nuovo quella ragazza coi capelli neri, che le sorrise di nuovo in maniera inquietante. Si rigirò subito, pietrificata dalla paura.

    -O-Ok... Aggiungo quella ragazza alla mia lista di cose che mi fanno paura...-

    -Ma chi è?-


    Domandò Selene. Zalya scosse la testa, sospirando affranta.

    -Il suo nome non lo so ma a quanto pare è una mia compagna di classe di magia nera... Mi sa tanto che la mia strana sensazione di essere sempre osservata proviene da lei...-

    -Forse... vuole solo fare amicizia.-


    Sentenziò Anh, provando a pensare perchè quella ragazza continuava a pedinare la sua amica.

    -Magari prova a parlarle!-

    Aggiunse Selene sorridendo. Zalya sospirò muovendo la testa in segno di negazione.

    -No, ora non c'è tempo! Le parlerò un'altra volta... forse. Ho una cosa importante da dirvi!-

    -Oh, a dire il vero anche noi!-


    Disse subito Anh tirando fuori una lettera, Selene fece lo stesso.

    -Ci hanno dato la nostra prima missione! A quanto pare saremo insieme! Che peccato... avremmo voluto pure te...-

    Disse dispiaciuta la ragazza dai capelli blu. Zalya le fissò un momento, per poi scoppiare a ridere.

    -Eh? P-Perchè ridi, Zal?!-

    Domandò Anhylia un tantino preoccupata. L'amica tirò fuori la propria lettera. In quel momento il viso delle sue due compagne s'illuminò di gioia.

    -Ci sei anche tu!! Ma è stupendo!!-

    -Non potevamo chiedere di meglio per la nostra prima missione!-


    Disse poi Selene. A quel punto le ragazze si chiesero: ci sarebbero state solo loro nella missione? O ci sarebbe stato anche qualcun'altro?

    Dopo pranzo le ragazze si divisero un momento per andare a prepararsi. Zalya stranamente ci mise poco. A dire il vero le scocciava un bel po', di solito dopo pranzo si faceva un bel pisolino.
    Per l'occasione indossò la sua armatura da maga nera.
    Consisteva in un vestito lungo nero con apertura davanti e dei voulant dalla scollatura. La base dell'abito era a forma di V rovesciata con sotto una gonna rossa più lunga dietro. Le maniche erano lunghe e ampie. Alle mani portava sei guanti senza dita, sempre neri con i polsini decorati con strane decorazioni d'oro. Ovviamente non mancava il suo solito pendente rosso che portava sempre al collo. In vita portava della stoffa rossa a mo' di cintura. Ai piedi calzava degli stivali neri con delle decorazioni rosse nell'apertura dei lacci e delle calze di un rosso più scuro che arrivavano fino alle cosce.

    Arrivò nel giardino dell'accademia in fretta, ma ancora non era arrivato nessuno. Rimase alquanto stupita.

    -Wow, sono in anticipo, non ci credo!-

    Disse incredula. Poi fece spallucce avvicinandosi a un albero e sedendosi alla sua base, incrociando le braccia dietro la testa.

    -Obbeh, vorrà dire che schiaccerò un pisolino fino a che non arriveranno gli altri... yaaawwwnnn!-

    Sbadigliò, per poi chiudere gli occhi. In quel momento sentì uno strano fruscio tra le foglie, ma non ci diede troppo peso. Subito dopo però sentì una voce, una voce MOLTO vicina.

    -Hey, ciao!!! Devi essere una mia compagna di missione!! ... Hey, ma dormi? Ahahah! Che pigrona che seiiiiii!-

    Zalya aprì di scatto gli occhi e per poco non le venne un infarto. Davanti a lei c'era un ragazzino appeso a testa in giù, era praticamente a pochi centimetri dal suo volto. Sembrava molto giovane, sui 15- 16 anni. I suoi capelli erano molto lunghi, marroni scuri tendenti al rosso, mentre i suoi occhi vispi erano verde-acqua, chiarissimi.
    Indossava una maglia sul marrone a maniche tirate su, con i lati dei fianchi che avevano delle cuciture con della stoffa di marrone più scuro: quello era lo stesso colore dei pantaloni, che erano lunghi fin sotto le ginocchia. Su una gamba c'erano delle cinture, probabilmente per decorazione. Sotto la prima maglia a quanto pare c'era un'altra maglia, di un marrone molto più scuro di cui una manica arrivava fino alla mano sinistra e l'altra era molto più corta dell'altra, ma abbastanza da spuntare fuori dalla maglia sopra. Sul quel braccio portava uno scaldamuscoli della stessa stoffa della maglia sotto, che era fissato al polso con un polsino molto simile a una cintura. Ma non erano le uniche cinture che il ragazzo portava addosso, ne aveva altre due in vita, di cui una molto sottile e anche sugli stivali, sempre di colore marrone, ma di tonalità diversa.
    Il tutto era contornato da un mantello color beige.
    Ma ci fu una cosa strana, che la ragazza notò solo poco dopo...
    In testa quel ragazzino portava delle orecchie da gatto nere, probabilmente era un accessorio. Era strano vedere una cosa del genere su un ragazzo. Il tipetto sorrise vedendola sveglia e scese dall'albero, porgendole una mano.

    -Su, alzati! Se il professore ti vedesse oziare così ti beccheresti una bella ramanzina!-

    In quell'istante Zalya rimase ancora più perplessa. Dietro il ragazzo vedeva muoversi qualcosa di nero... e peloso... una coda? Era una coda! La ragazza si alzò di scatto, guardandolo con gli occhi sgranati.

    -Ma che... ma quella coda è finta? ... No perchè l'ho vista muoversi!-

    -Eh? Finta?-


    Il ragazzino inclinò la testa con un espressione curiosa e le orecchie si mossero proprio come se fossero di un gatto vero, poi ridacchiò.

    -Ahahah! Ho capito! Non hai mai visto un kowka!-

    -Ko... Kowka?-

    -Sì, kowka!-


    Disse lui entusiasto.

    -Siamo degli umani, con orecchie e coda da gatto! In più sappiamo trasformarci in gatti graaaaandi così!-

    Spiegò lui allargando le braccia il più che poteva. Zalya era un bel po' stranita, però quel ragazzino era così buffo e simpatico che le fece scappare una risatina. In quel momento arrivarono pure Selene e Anhylia.

    -Oh! Sei già qui, Zalya! Oh? Ma chi è questo ragazzino?-

    Disse Selene indicando il ragazzo gatto.
    Anche Selene e Anhylia avevano la loro armatura.
    Selene indossava un body bianco con decorazioni oro a forma di conchiglia sopra il seno; dei pezzi di tessuto nero trasparente le pendevano dalle spalle, tenuti da delle spalliere metalliche color oro. In vita aveva una cintura sempre in metallo colorato d'oro. Da essa partivano delle specie di pantaloni trasparenti neri, molto larghi, che arrivati alla caviglia si restringevano e venivano fermati da delle decorazioni metallo oro alle caviglie. Erano dei tipici pantaloni persiani. Ai piedi calzava dei sandali sempre color oro. Più che una maga bianca sembrava una danzatrice, ma quell'abito era stupendo e chiunque la guardasse ne rimaneva incantato, passando qualche secondo a fissarla.
    Anhylia aveva optato per una corazza blu scuro che le arrivava fino al seno, e una maglia sotto di un grigio particolare fino alla vita, dove si trovava la cintura con appeso il fodero di Arivind, la sua fedele spada. Portava una specie di gonna azzurra a bordi blu con delle spaccature ai lati; dietro la gonna era più lunga e divisa in due, sembravano le ali di una farfalla. Ovviamente non indossava solo la gonna, sotto portava dei pantaloni dello stesso grigio della maglia, a metà ginocchio erano però rossi con delle strisce sempre grigie. Ai piedi portava dei lunghi stivali marroni. Sulle braccia aveva dei lunghissimi guanti blu, che però non erano collegati alla maglia; infatti, le lasciavano scoperte le spalle. Dall'avambraccio in poi aveva delle specie di scaldamuscoli marroni dello stesso materiale degli stivali, fungevano da protezione. Infine portava un mantello molto corto - le arrivava solo fino alla vita - di un colore rosso scuro. Ovviamente non mancava la sua immancabile coroncina dorata. Quel vestito le dava un aspetto fiero e maestoso, da vera guerriera.
    Il ragazzino gatto si avvicinò alle due saltellando felice e allegro.

    -Ooohhh! Sono arrivati altri compagni, eh?! Piacere!!-

    -Oh, piac...-


    Selene fissò per qualche secondo il fanciullo, per poi avvicinarsi incantata e accarezzargli le orecchie. Al tatto erano delicate e morbide, proprio come quelle di un gatto vero. Era sempre stata incantata dai gatti quindi appena vide quelle orecchie non resistette a toccarle.

    -Ahahah! Sembrano vere!-

    -Beh... ma SONO vere! Eheheh-h!-


    Disse lui sempre contento. Anhylia lo guardava parecchio stranita; pensando poi che era davvero carino si avvicinò pure lei, per toccargli le orecchie e vedere se in effetti erano vere. Non ebbe difficoltà ad arrivare alla sua testa, dato che più o meno erano della stessa altezza. Anzi, lei era qualche centimetro più alta di lui.

    -Ooooh... sono... così soffici!-

    Disse poi. Il ragazzetto cominciò un po' ad imbarazzarsi ma non oppose resistenza, in fondo non gli dispiaceva affatto che delle ragazze gli toccassero le orecchie. A un certo punto gli venne in mente una cosa.

    -Giusto! Che maleducato che sono! Non mi sono ancora presentato!!-

    Fece un inchino, muovendo velocemente le orecchie e sinuosamente la coda da gatto.

    -Piacere, io sono Kida Fujiwara! Sono di razza kowka, e a dire il vero sono anche il loro principe, uno dei tanti! Ho ben quattro fratelli di cui una è femmina, io sono il più piccolo di tutti! Sono di classe ladro... Piacere di conoscervi!-

    Disse infine facendo un sorriso estremamente dolce. Le tre ragazze stettero un secondo a fissarlo a bocca aperta, leggermente arrossite pensando all'unisono:

    "Quant'è carino!"

    Poi però Zalya tornò in sè, non si permetteva di incantarsi in quel modo.

    -Principe? Classe ladro? E' la prima volta che vedo un principe di classe ladro!-

    Kida ridacchiò.

    -Ahahha, beh in effetti normalmente i principi hanno classi più raffinate, ma la razza kowka padroneggia soprattutto quella ladro, dato la nostra agilità fuori dal normale!-

    -Oh, capisco... In effetti la classe ladro richiede un'agilità fuori dagli schemi...-


    Ragionò lei. Il ragazzo gatto si guardò intorno, poi aggrottò la fronte, penserioso.

    -Mhhh... chissà se siamo al competo...-

    Chiese il Kowka. A quel punto intervenne Anhylia, che sull'argomento si era informata un bel po', prima di presentarsi in cortile.

    -Poco fa ho letto che di solito il numero minimo di partecipanti a una missione dell'accademia è di 6 persone, quindi ne mancano ancora due...-

    Zalya fece spallucce per poi poggiarsi con la schiena all'albero di prima, facendo una faccia menefreghista e annoiata allo stesso tempo.

    -Beh se non arrivano in tempo peggio per loro! Si beccheranno una bella strigliata di capo dal professor Ravainne... Non vorrei essere al loro posto!-

    Non restava che aspettare. Qualche minuto dopo...

    -Fiù, siamo arrivati in tempo!-

    Disse una voce poco lontana. Selene, Anhylia, Zalya e Kida voltarono la testa in direzione della voce: erano Chrono e Mharf. A quanto pareva erano loro due, i membri della squadra che dovevano ancora presentarsi. Anche loro vestivano le loro armature per la missione.
    Chrono indossava una tunica blu con colletto alto, la manica sinistra lunga fino al polsino del guanto, mentre la manica destra era inesistente. Anche la mano destra aveva un guanto, uguale a quello della mano sinistra. Dalla parte destra del petto partiva una cintura che si diramava in quattro cinture più piccole. Sulle spalle, in basso a sinistra, unendosi con la cintura che teneva il fodero della spada, una cintura passava da sotto l'ascella destra per poi unirsi dietro la schiena con le due cinture che passavano sulle spalle. Sulla parte sinistra del corpo aveva una grossa protezione per la spalla in ferro color argento, che gli copriva gran parte del braccio. Aveva anche un mantello bianco le cui estremità erano rovinate. ma lui non sembrava dargli molta importanza. Il mantello era tenuto fermo da una catenella con una spilla argentea all'estremità destra. I pantaloni erano rigorosamente blu con decorazioni in oro infilati sotto gli stivali, lo stivale destro era blu, molto attillato alla gamba mentre quello sinistro era uguale all'altro, solo ricoperto da del tessuto grigio.
    Mharf era decisamente più ordinato ed elegante.
    Indossava una tunica azzurra con colletto alto e maniche corte, con decorazioni in oro; invece, i bordi delle maniche erano di un azzurro un poco più chiaro. In vita aveva una cintura marrone con una gemma di colore marrone scuro al centro, a cui era fissato il fodero della spada. Sulle spalle portava delle protezioni blu con bordi oro che coprivano anche il petto. Sopra queste protezioni aveva un mantello blu, con la parte interna rossa e un simbolo decorativo al centro, di un blu più chiaro. Una spilla a forma di gemma rossa rotonda era incastonata in una decorazione color oro, e fermava il mantello del giovane. Portava anche dei guanti senza dita blu scuri, lunghi quasi fino al gomito. I pantaloni erano blu scuro mentre gli stivali di una tonalità diversa di blu, con i risvolti grigi.
    Entrambi, con quelle armature avevano un aspetto molto principesco, sembravano usciti dai libri di avventura che giravano di solito a quell'epoca.
    Selene, appena vide Chrono, arrossì come un pomodoro e si nascose dietro un cespuglio vicino al sentiero del cortile. Zalya la notò e si chiese come mai ogni volta che vedeva Chrono si nascondeva in quel modo. A lei quei due non fecero nè caldo nè freddo, non le interessavano molto i ragazzi dato che aveva deciso che in vita sua non avrebbe mai avuto quel genere di relazioni.
    Una volta che Mharf e Chrono ebbero raggiunto il gruppo, salutarono tutti. Chrono cominciò a guardarsi intorno perplesso.

    -Strano... mi era sembrato di aver visto Selene! Era qui fino a un attimo fa...-

    Zalya vide il cespuglio sussultare e fece un sorrisetto fissando quell'ammasso di foglie.

    -Beh... è andata al bagno, le scappava urg...-

    -AHH! UNA LUCERTOLA!!-

    Urlò Selene, uscendo di colpo e scappando dietro a Anhylia. Zalya scosse la testa sospirando. Chrono vedendo la ragazza tornare le fece un cenno di saluto con la mano, sorridendo.

    -Hey, ciao Selene! E' da un po' che non ci si vede!-

    Ora la squadra era al completo, fino a che non fosse arrivato il professor Ravainne per i dettagli della missione erano liberi di parlare per conoscersi un po' meglio. Le uniche a non socializzare un granchè erano Anhylia e Zalya che preferivano starsene in disparte. Una a leggere, l'altra a dormire.
    Zalya però non sembrava molto la tipa da stare in disparte. Di solito la si vedeva raccogliere al volo le sfide fatte da altri studenti e cose del genere. Questo comportamento non passò inosservato a Mharf, che cominciò a chiedersi del perchè Zalya si comportasse così. Siccome non aveva ancora avuto occasione di parlarle allora le si avvicinò. In fondo gli avrebbe fatto bene conoscere un po' meglio le amiche della propria cugina.

    -Hey, ciao! Tu sei... mmhh... Zalya, giusto?-

    Disse lui con tono amichevole. La ragazza aprì un occhio svogliata. Lo fissò un attimo e poi richiuse l'occhio.

    -Mh, sì. Tu devi essere Mharf, piacere.-

    Continuò poi riaprendo gli occhi e porgendo la mano in segno di presentazione. Il ragazzo strinse la mano per poi sorridere. Forse si era sbagliato e in realtà Zalya era una ragazza molto socievole. Cercò un attimo un argomento valido per continuare la conversazione ma in quel momento era quasi come se non trovasse niente di buono da dire: cominciava a sentirsi uno stupido.

    -Oh... ehm... Ah! Sei una maga nera, vero?-

    Zalya sospirò, mettendosi seduta con la schiena contro l'albero.

    -Già... Maga nera.-

    -Non ne sembri molto entusiasta...-

    -Certo che non lo sono! Io volevo essere solo una maga! La classe dei maghi neri... ARGH! Non ti immagini com'è quella classe! E' piena di gente stramba!-

    -Ahahah! Beh, almeno non ci si annoia, no?-

    -Bah... Avrei preferito una classe noiosa, credimi...-


    Intervenne Kida, che si sedette in mezzo a loro due mettendo le braccia dietro il collo di entrambi.

    -AHAHAHAH! Meglio le classi rumorose! Già già!!-

    Kida e Mharf risero, mentre Zalya prese il braccio di Kida per toglierselo dal collo, quasi come se fosse infastidita. Kida ci rimase un po' male.

    -Uh? Ti ho forse dato noia? S-Scusa Zalya!-

    Lei tornò a comportarsi normalmente, come se non fosse successo niente.

    -Eh? Scusa? No, no tranquillo! Ahahahah!-

    Quello strano comportamento fece tornare i dubbi di Mharf, ma non potè indagare oltre dato che il professore stava arrivando.
    Chi era seduto si alzò in piedi e chi lo era già si mise in fila ordinata.
    Ravainne si mise davanti a loro, con la sua solita aria seccata.

    -Allora, ci siete tutti?-

    Controllò il foglio che aveva in mano guardando a intervalli la squadra e il foglio. Poi annuì.

    -Bene. Oggi per voi ha inizio la vostra prima missione per l'accademia. Siccome siete ancora dei novellini vi affideremo una missione semplice, non troppo pericolosa. Dovrete andare a villa Joyce, una villa isolata poco fuori città, a nord-ovest sulla collina Kmir. La figlia dei nobili che abitano la villa è stata rapita. Conoscono già i colpevoli dato che sono stati beccati mentre la portavano via. Per ora non hanno chiesto nessun riscatto. C'è persino il pericolo che la uccidano. Quindi entrate in gioco voi. Non ci hanno voluto dire i colpevoli è per questo che per i dettagli maggiori dovrete andare direttamente alla villa. Ora vi fornirò una mappa, in passato è successo che qualche testa di cazzo novellina si fosse persa con un nonnulla, quindi forniamo sempre delle mappe per non farli perdere.-

    Detto questo, consegnò la mappa al primo che gli capitò a tiro: Chrono.

    -Beh, buona fortuna e tornate tutti interi.-

    E se ne andò senza aggiungere altro. Mharf guardava disperato la mappa in mano a suo fratello, sembrava sudare freddo. Si avvicinò lentamente a lui, con fare gentile.

    -Ehm... meglio che la tenga io la mappa, eh?-

    -Cosa? Perchè, fratello?-


    Mharf gli tolse di mano la mappa, facendo un risolino esasperato.

    -Tu sei il più incline a rompere le cose, se rompi anche la mappa sono guai...-

    A quelle parole Zalya si fece avanti ridacchiando.

    -Ahahah! Ecco perchè ha la tunica senza una manica, l'ha rotta!-

    Chrono la guardò sbalordito.

    -Come fai a saperlo?!-

    -...-


    Tutti misero una mano sulla propria fronte in segno di esasperazione.
    Arrivò il momento di partire, la collina Kmir era poco lontana però ci sarebbe voluto parecchio per arrivarci.
    Passò un'ora e finalmente arrivarono ai piedi della collina. In cima si riusciva a scorgere la villa e il sentiero per arrivarci era uno solo: delle scale molto ripide, larghe e scoscese.
    La squadra guardò un attimo quel sentiero chiedendosi se sarebbero mai arrivati vivi fino in cima.
    Camminarono per ore e ore, arrivati a metà strada, Zalya era quella più indietro di tutti, era completamente sfinita.
    Mharf lo notò e siccome non poteva far finta di niente vedendo una ragazza in difficoltà la raggiunse per vedere se stava bene.

    -Hey sei stravolta, Zalya! Ce la fai ancora a camminare?-

    La ragazza era così stanca e col fiatone che per un po' non riuscì manco a rispondergli, poi però riuscì un attimo a calmarsi.

    -Ce... ce la faccio. A-Andate avanti... senza... di me...-

    Disse in tono drammatico. Mharf scosse la testa ridendo per poi avvicinarsi.

    -Se vuoi ti porto sulle spalle.-

    Disse con tono gentile, subito arrivò Kida completamente entusiasto e pieno di energie.

    -LA PORTO IOOOOOO!!!-

    Kida prese subito sulle spalle Zalya senza prima chiederle se le andava bene e fece qualche passo tutto tremolante. Ma non era abbastanza forte da riuscire a portarla e quindi pochi passi dopo cadde rovinosamente a terra di faccia, Zalya si tolse in tempo prima di cadere insieme a lui. Kida si alzò con gli occhi chiusi dal dolore, le mani sulla faccia e le orecchie abbassate.

    -WHAAAA!!!! DOLOOOOOOREEEEEEEEE!!-

    Alla fine Zalya decise di proseguire senza aiuto. Camminarono ancora per molto ma finalmente arrivarono davanti alla villa, mentre stava facendo sera.
    Quel palazzo, più che una villa, sembrava un castello gotico in piena regola, completamente immerso in mezzo al verde, con tutti intorno degli alberi giganteschi.
    Prima di arrivare veramente alla villa però c'era un grosso muro sempre in stile gotico con in mezzo un grosso cancello. Ai fianchi di esso c'erano due guardie che appena videro la squadra si misero sull'attenti.

    -ALTOLA', CHI VA LA'!?-

    Si fece avanti Mharf con il suo solito tono gentile.

    -Salve signori! Vedete, noi veniamo dall'accademia Aninthea, i vostri signori ci hanno convocati per darci maggiori dettagli della missione che ci hanno affidato. Possiamo dunque entrare?-

    -Ah sì, ci avevano avvertiti che sareste arrivati. Prego, entrate pure.-


    Disse uno dei due mentre l'altro apriva i cancelli. Zalya sussurrò sottovoce a tutti.

    -Ora capisco come hanno fatto a rapire la figlia di questi tizi nonostante tutte le guardie che ci sono in giro... non ci hanno nemmeno chiesto di provare la nostra identità!-

    -Come scusa?-


    Disse una guardia che sentì sussurrare qualcosa. Zalya fece finta di niente.

    -Mh? Che? Non ho detto niente, signore! Eh eh eh!-

    Finalmente entrarono dentro la villa. All'entrata c'era un enorme tappeto rosso che si estendeva fino alla cima di una grossa scala maestosa che portava al primo piano. La servitù andò a informare i signori che la squadra era arrivata. Mentre aspettavano, Kida cominciò a lamentarsi sonoramente.

    -Uffa... ho una fame tremendaaaaa!!-

    -Uff, a chi lo dici...-


    Gli rispose Selene.

    -E' da mezzogiorno che non tocchiamo cibo... non ci vedo più dalla fame!-

    In fondo i due non avevano torto, tutti quanti avevano una fame da lupi. Arrivò una signora dall'aria molto snob che squadrò tutti dall'alto in basso. Probabilmente era una dei signori che avevano chiesto aiuto.

    -Dunque siete finalmente giunti fin qui, finalmente. Mi dispiaquo molto di tutta la strada che avete dovuto percorrere, ma arrivare fin qui con qualche mezzo di trasporto terreno è a dir poco impossibile... Come certamemte avrete notato, giovini. Ebbene non mi dilungherò troppo miei cari... Vedete... Mia figlia è stata rapita un giorno fa da degli scellerati poco eleganti! Sono stati dei fanciulli della nostra famiglia nobile rivale! Hanno rapito la mia figliuola la scorsa notte e ora chissà dove sono! Mio marito è completamente disperato, tanto che non ha mangiato tutto il giorno e giace nel letto in un oceano di lacrime, pover'uomo! Ve ne prego giovini fanciulli, salvate la mia figliola da quei bruti! Di certo non saranno andati molto lontani!-

    -Certo signora, non si preoccupi, l'aiuteremo!-


    Disse deciso Chrono. Poi intervenne Kida, con un'aria da gatto bastonato.

    -Però ci può dare da mangiare, signora? Ho una fameeeeee!-

    -KIDA!!-


    Gli urlarono tutti contro. La donna si mise a ridacchiare.

    -Ma certo miei cari! Vi ospiteremo per la notte, abbiamo tante camere per gli ospiti al secondo piano del palazzo! Fate come se foste a casa vostra! Dunque vi farò cenare, dopodichè potrete soggiornare nel salotto fino all'ora di coricarsi, ohohoh! Spero vi troviate bene.-

    Nonostante l'aspetto da snob in fondo quella donna era davvero gentile!
    La servitù preparò un banchetto con i fiocchi. Una volta finito di mangiare andarono tutti al soggiorno, dove per intrattenersi si misero a giocare a rubamazzetto. O almeno, Zalya, Kida e Mharf giocavano, mentre Anhylia si era messa in disparte a leggere un libro, preso in prestito dalla liberia che era in quello stesso soggiorno. Chrono invece era andato al piano di sopra, probabilmente a prepararsi per andare a dormire dato che era uno dei più stanchi oltre a Zalya. Selene stava invece salendo le scale per andarsi a fare una doccia, prima di mettersi sotto le coperte.
    Mentre saliva le scale fu assalita di nuovo dai suoi pensieri, quando rimaneva sola pensava ininterrottamente al fratello; sperava di reincontrarlo il più presto possibile per chiarire le cose una volta per tutte. Triste e immersa nei suoi pensieri aprì la porta di uno dei bagni, e stranamente sentì del vapore caldo inondarla appena entrò.
    Appena i suoi occhi si abituarono a quel vapore...

    -AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!!!!-

    In quel bagno c'era già Chrono che stava facendo la doccia, l'urlo della ragazza fu così forte che si sentì fino al piano terra. Appena tutti sentirono quell'urlo sgranarono gli occhi increduli: perchè Selene urlava a quel modo?!
    Anhylia e Zalya si guardarono dopodichè si alzò solo Anhylia per vedere cosa stesse succedendo. Zalya rimase a giocare a carte con Mharf e Kida dato che stava vincendo e Anhylia sarebbe riuscita a gestire la situazione meglio di lei, qualunque situazione fosse stata. Probabilmente era qualche ragno. Quelli facevano paura a Zalya, ma non si sa mai. Preferiva non vederli. Ormai erano gli ultimi turni della partita di rubamazzetto e Zalya aveva ormai la vittoria in pugno.

    -Eh eh eh... mi spiace per voi ragazzi, ma sono un asso a rubamazzetto!-

    Disse lei vantandosi un poco. Arrivò il turno di Mharf, che cominciò a fissarla sorridendo carinamente. La ragazza rimase un tantino perplessa arrossendo un poco. Il ragazzo prese una carta.

    -Rubamazzetto!-

    -C... COSAAAA?!-


    Mharf era di colpo passato in vantaggio, rubando il mazzo della ragazza. Zalya rimase incredula: gli stava soffiando la vittoria di mano!
    Fu subito il suo turno e guardando l'ultima carta che aveva in mano le apparve un sorrisetto vendicativo in faccia. Mharf e Kida la guardarono incuriositi. Zalya mostrò la carta orgogliosa.

    -Rubamazzetto! AHAHA! Ti ho fregato!!-

    -Ahahahha, astuta, eh?-


    Disse Mharf ridacchiando, Kida invece applause buttando la sua ultima carta sul tavolo, mentre Mharf rimaneva ancora con la propria carta in mano.

    -Eheheh...-

    Sorrideva divertito mentre Zalya sgranò gli occhi, quasi come se avesse capito che stava per succedere.

    -N-no... non dirmi che...-

    -Rubamazzetto!-


    Mharf si riprese il mazzo e siccome era l'ultimo turno, vinse la partita all'ultimo secondo. Zalya sospirò sconfitta, era la prima volta che qualcuno la batteva a rubamazzetto. Spesso ci giocava insieme a Selene e Anhylia, probabilmente vinceva sempre lei perchè giocava sempre con le stesse persone.

    -Dannazione, mi hai fregata...-

    Kida prese le carte per rimetterle in ordine.

    -La sfida sarebbe stata ancora più emozionante se avessimo scommesso qualcosa, non credete?-

    Zalya pensò qualche secondo per poi alzarsi dal tavolo.

    -Mmmhhh, ho un'idea! Solo che ormai è troppo tardi... uhmmm... farò domani mattina!-

    -Ooohhh! Cosa vuoi fare?? Ho perso pure io, se vuoi ti darò una mano!-


    Disse Kida.

    -Mhh, va bene mi farai da aiutante! Domattina svegliati presto, eh!-

    -Roger!-


    Si alzò in piedi pure Mharf.

    -E-Ehy Zalya, non ce n'è bisogno! In fondo non avevamo scommesso niente!-

    -Hey, mi hai battuta a rubamazzetto! Non ci era mai riuscito nessuno fin'ora quindi meriti un premio.-


    Disse lei insistendo. Mharf si arrese e acconsentì.

    Si fece tardi e tutti andarono a dormire.
    L'incubo riccorrente svegliò di nuovo Zalya nel cuore della notte. Dalla prima notte dell'accademia faceva quell'incubo sempre più spesso, non ce la faceva più. Non aveva detto niente a Selene e Anhylia per non farle preoccupare inutilmente. Restò seduta sul letto, fissando tristemente il vuoto. Quell'incubo le metteva addosso una tristezza e una malinconia inaudite. Si alzò dal letto, decisa di andare su una terrazza a prendersi una boccata d'aria e rinfrescarsi un po' le idee.
    Addosso non aveva il suo solito pigiama dato che non pensava che la missione sarebbe durata tanto. Aveva una vestaglia bianca come il latte e i capelli sciolti. Se qualcuno l'avesse vista vagare a quell'ora l'avrebbero scambiata per un fantasma. L'atmosfera nei corridoi di quella villa fortunamente non erano inquietanti come quelli dell'accademia, anzi... Davano un senso di assoluta tranquillità.
    Arrivò alla porta finestra di una terrazza e la aprì piano piano, in modo da non svegliare qualcuno.
    Si mise a braccia conserte poggiata sulle colonne che delimitavano la terrazza in modo da non far cadere qualcuno e poi poggiò la testa sulle braccia, guardando il panorama.
    Davanti a lei si spandeva un fitto bosco, così grande che non si riusciva a vederne la fine. Mentre osservava quel luogo vedeva alcune creature della notte vagare tra quella vegetazione. I più erano piccoli animali notturni, molto innoqui.
    Cominciò a perdersi nei propri pensieri.
    Vagò lontano con la mente, pensando ai momenti felici che aveva passato insieme alle sue amiche prima di quella terribile catastrofe che le strappò dalle loro case.
    Ripensò dunque a quel giorno funesto in cui quella maledetta banda di sicari cominciarono a uccidere tutti, uno a uno. Tutti tranne le donne, ovviamente. Il suo viso si fece cupo e affondò la faccia in mezzo alle braccia. Non piangeva, erano anni che non piangeva. Non avrebbe mai più pianto, ma pensando a quel giorno una tristezza assurda le invadeva tutto il corpo.
    Restò così per molto tempo, quando una voce familiare le interruppe lo scorrere dei pensieri.

    -Zalya? Sei tu? Che ci fai ancora sveglia a quest'ora? Non riesci a dormire?-

    Era Mharf, che alzatosi per andare a prendersi un bicchiere d'acqua aveva notato la terrazza aperta e deciso di vedere chi c'era. La giovane tornò composta e guardò il ragazzo, che si era messo affianco a lei tenendo le mani sulle colonne del terrazzo. Aveva sempre un'aria così dolce e gentile quel ragazzo, anche in quel momento.

    -Beh, potrei chiederti la stessa cosa, no?-

    -Ahahah! Già...-


    Al giovane tornarono in mente le domande a cui pensava quel giorno e dato che finalmente aveva occasione di parlarne si decise a chiedere chiarimenti.

    -Ehm... senti, Zalya...-

    -Mh? Che c'è?-


    -Sai, ho notato qualcosa... può darsi anche che mi sbaglio ma... A volte tu ti comporti normalmente ma... Ci sono momenti in cui sembri completamente distaccata da tutto e tutti... Tutti, tranne che da Selene e Anhylia. Sembra quasi che... che tu non voglia costruire legami con nessuno.-

    -Ed è così. Io... non voglio altre amicizie oltre che quella delle mie amiche. Non voglio nè amicizie nè altri legami.-


    Disse lei senza molti giri di parole, senza nemmeno guardarlo in faccia. Al ragazzo sembrò una cosa davvero strana, quindi osò.

    -E... perchè?-

    Lei lo guardò con uno sguardo estremamente freddo e impassibile, per poi rispondergli.

    -Non ti serve saperlo.-

    Si diresse verso l'entrata della terrazza, per tornarsene in camera propria.

    -Beh, buonanotte capelli blu!-

    Disse poi andandosene Il ragazzo si voltò, facendo qualche passo verso di lei.

    -E-Ehy aspetta, Zalya! Hey! Niente, è andata... che... che ragazza... strana...-

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    Scritto da Zalya

    Edited by «Anhÿlia; - 24/7/2014, 13:42
     
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