Votes taken by »toey

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    Ciaaaao!! Passo anche io per darti il benvenuto! Io sono Milena e... ho una fissazione per i tre puntini sospensivi. Quindi se un giorno ti toccherà ruolare con me... beh... hai capito. (Pubblicità: Entra anche tu a far parte del club dei puntini sospensivi!!).

    Aaaaa prestoooo!!
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    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 5 Erano già passate alcune settimane da quando avevo conosciuto Mark e per tutto il tempo avevo seguito le lezioni impegnandomi al massimo e dimostrando interesse, non solo per le lezioni pratiche ma anche per quelle teoriche, che, al contrario di alcuni miei compagni di corso, mi interessavano particolarmente. A causa di questo, passavo la maggior parte delle mie giornate chiusa in biblioteca, a leggere libri di mostrologia e storia di Evesaje. Oggi, avrei avuto l'occasione di mettere in pratica quello che avevo imparato. Infatti, questa volta, il compito della settimana consisteva nel compiere una missione fuori dalle mura dell'accademia. Nei giorni precedenti, avevamo pescato da due scatole differenti, il tipo di missione da svolgere e il nome del nostro compagno di viaggio. Di quest'ultimo conoscevo ben poco, se non il suo nome e la collocazione della sua stanza. In ogni caso la missione consisteva nel recarsi nel sottoregno dei Kowka, più precisamente nel villaggio di Nran e cercare di svelare il mistero che si celava dietro l'improvvisa scomparsa di alcuni abitanti. La missione richiedeva certamente un bel po' di tempo, ma la cosa potreva farmi solo bene; anche se erano passati solo pochi mesi il mio spirito aveva bisogno di uscire e sentirsi si nuovo libero. Comunque, ora era il momento di andare a fare una visitina al mio compagno d'avventura.
    Sistemai ad una ad una tutte le cinture che cingevano il mio corpo e indossai il mio vecchio mantello nero. Afferrai la spada che mio padre mi aveva lasciato in eredità e uscii dalla stanza portando con me anche una borsa con all'interno i viveri e un cambio d'abiti.
    "Devo trovare quel tizio... vediamo, qui dice che la sua stanza è nella Sala Ametista... Dov'è che era?".pensai, leggendo il biglietto con il suo "indirizzo".
    Nonostante, vivessi già da un po' in quel dormitorio, non avevo ancora imparato dove si trovavano le altre Sale. Fortunatamente all'ingresso di ogni Sala , c'era una mappa, quindi una volta fuori, presi ad analizzarla per capire da che parte andare.
    "Non è molto lontana... devo proseguire dritto verso destra e imbucarmi nel primo arco a sinistra..." pensai.
    Seguii le istruzioni e una volta nel dormitorio maschile, ripresi il foglietto per vedere quale fosse il numero della sua stanza. C'era scritto: Stanza n°109. Mi avvicinai e bussai con forza, mentre ripetevo nella mia mente: "Dio solo sa', quanto odio i ricconi scansafatiche. Ti prego fa' che non debba passare tutto il tempo del viaggio con un odioso incapace.".

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  3. .

    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Ascoltò attentamente la sua storia che più andava avanti più diventava interessante. Ophelia si abbandono alla voce profonda del ragazzo e alzando una mano al cielo, cominciò a girarla nell'aria e a fare strane forme con le dita. Le sue dita nascondevano il sole e alcuni raggi che sfuggivano alla sua mano arrivavano dritti negli occhi della ragazza. Quando Mark finì il suo racconto, tutto le parve più chiaro. Non poteva capire il tipo di sofferenza che aveva Mark nel suo cuore e non voleva nemmeno sforzarsi di capirla, perchè sarebbe stato inutile. I suoi genitori le avevano sempre dato tutto l'amore del mondo. E anche se suo padre la faceva cadere ogni giorno, era sempre lui a fasciare le sue ferite. Per questo il suo sogno, il suo più grande desiderio era ed è tutt'ora quello di rendere onore alla sua famiglia. Far vedere di che pasta è fatta e diventare sempre più forte!
    «Non ho idea di cosa si provi ad essere ignorati dai propri genitori e non voglio saperlo. Non cercherò di consolarti, perchè so' che è inutile e che nessuna parola potrà guarire il dolore che porti nel cuore. Ma di dolore, forse ne so' qualcosa anche se il mio di sicuro non è grande come il tuo.» dissi. Poi girai il collo verso di lui.
    «Sai perchè non voglio essere chiamata in questo modo? È esattamente il tuo motivo. Mi fa' schifo. Mi fa' schifo perchè le ragazze nobili vestono abiti costosi, non sanno cosa sia il sacrificio, non sanno cosa sia essere forte e devono sempre essere protette. Sono altezzose e arroganti. Le odio. Nel mio paese era pieno di queste ragazze, che mi guardavano sempre dall'alto in basso solo perchè non vestivo con gonne pompose, ma ero sempre coperta di stracci neri e cinture ovunque. Esattamente come ora. Ma sai cosa? Ho sempre camminato a testa alta, fiera di essere quello che sono, fiera di saper muovere una spada ed essere capace di uccidere.» disse tirando fuori tutta la rabbia che aveva in corpo e che teneva dentro da davvero troppo tempo. Era una bella sensazione, parlare finalmente con qualcuno senza avere paura di essere giudicati. Serrò i pugni e cerco di respirare lentamente per calmarsi un po'. Il ragazzo si girò poi a guardarla negl' occhi e Ophelia ne sospettò anche il perchè. La conferma arrivo poco dopo.
    «Tsk... quindi ci sei cascato anche tu?» disse cercando di trattenere una risata. «Sai ancora non l'ho visto un uomo, che non è attratto dai miei occhi! Comunque grazie!»
    Concluse infine. Poi ricordò quando camminando tra le strade del suo paese tutti i ragazzi quando la vedevano prendevano a fissarla. La fissavano ma non si avvicinavano perchè portava sempre la spada in una sacca che aveva sulla schiena e perchè lei li guardava con uno sguardo freddo, tipico di quelli che non amano parlare e stare con nessuno. Scacciò quei pensieri dalla sua mente e si ricordò del'odore di fumo che aveva sentito poco prima.
    «Ho notato che hai l'odore del fumo. Fumi vero? Dovresti smettere altrimenti le conseguenze saranno pagate dal tuo corpo. Anche mio padre fuma, infatti negli ultimi mesi era sempre il primo a stancarsi.» disse, cambiando discorso. Attese per un po' la sua reazione poi fece una domanda, che forse poteva sembrare invadente ma che ora come ora, che sapevano molto l'uno dell'altro, valeva meno di zero.
    «Se non sono troppo invadente, volevo chiederti, perchè sei venuto il questa scuola??»


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    Scusami il ritardo, ma ho avuto un po' di problemi! Scusa ancora!


    Edited by «Misaki» - 13/8/2014, 14:38
  4. .

    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Sfortunatamente il suo calcio non andò completamente a segno. Infatti Mark, questo era il suo nome, aveva innalzato una guardia, ma nonostante questo non era riuscito a fermarlo e la punta del piede di Ophelia toccò il suo visto abbastanza da farlo sanguinare. Nonostante avesse raggiunto il suo obbiettivo non era soddisfatta, ma per il momento andava bene così. In quel momento di pausa guardo il suo braccio, per controllare le sue condizioni. Era uscito un livido, ma il dolore ora era quasi impercettibile. Quando alzò lo sguardo per guardare il suo avversario, con sua grande sorpresa, lo vide sedersi sul prato e concedermi la vittoria. Si stava arrendendo?? Lo guardai, prima sorpresa poi arrabbiata e avvicinandomi gli dissi: "Che? Ti arrendi? Che significa che ho vinto? Stai scherzando vero? Come fai ad essere già stanco?"Era davvero sconcertata, perchè non si aspettava che si arrendesse così facilmente! Ma poi lo guardò per bene e vedendo quel viso affaticato che cercava di riprendere aria, ricordò ancora una volta, la lei di una volta. "Va bene, va bene, fermiamoci qui, ma io non ho vinto, mi sentirei una vigliacca a vincere in questo modo!" disse alla fine cercando di smaltire la rabbia. Si accorse che sia dalla sua che dalla bocca del ragazzo scorreva ancora un po' di sangue, così infilò la mano nella sacca destra della sua tunica nera da combattimento e tirò fuori due piccoli rettangoli di tessuto bianco. Si avvicinò al ragazzo e si sedette di fianco a lui. Prese uno dei rettangoli e gliene mise uno in mano. Mentre puliva quelle poche gocce di sangue che sgorgavano dall'angolo destro della bocca, si ricordò della domanda che le aveva fatto Mark, su chi le aveva insegnato a combattere. "Mio padre" rispose secca, "e tu? Non mi sembri un tipo da spada, più che altro combatti a mani nude vero? Se me l'avessi detto prima, avrei combattuto a mani nude" disse. "Comunque grazie per aver combattuto con me, era un po' che non mi divertivo così!" dissi infine. Era un rito quello, ogni volta che combatteva con qualcuno diceva sempre grazie, sia in caso di perdita che di vincita. Attese le sue risposte e nel frattempo si stese sul prato e prese a guardare il cielo azzurro. Appoggiò le mani sull'addome e chiuse gli occhi per qualche secondo.

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  5. .

    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Quando sentì la punta della spada toccare il punto preciso in cui risiedeva il nervo che si trovava tra il ginocchio e la coscia, Ophelia provò un brivido di piacere e di divertimento vedendo il volto del giovane ragazzo contorcersi dal dolore. Eppure provò anche compassione pensando a tutto il dolore che causava quella mossa. Per un momento tutte le sofferenze che la pesante spada di suo padre le avevano dato in tutti quegl' anni, le apparsero come in una visione e questo le causò una distrazione che era assolutamente proibita durante un combattimento. Ma quando si accorse di quello che stava succedendo era ormai troppo tardi. Il ragazzo dai capelli dorati, stava tentando di colpirla sul braccio che impugnava la spada. Anche se il suo corpo tentò d'istinto di schivare il colpo, il tentativo fallì e il bastone del ragazzo, che nel frattempo aveva anche cambiato il tipo d'impugnatura, la colpì violentemente poco più di 10 centimetri dal polso. Era doloroso, estremamente doloroso, ma quello era niente in confronto a tutto il dolore che aveva provato il suo cuore. Non era niente in confronto alle taglienti urla di suo padre che la colpivano violentemente, ogni volte che cadeva e non riusciva a rialzarsi. Strinse i denti, cercando di reprimere il dolore, e una goccia di sangue le uscì dalla bocca. "Accidenti!"pensò. A causa della troppa pressione che aveva esercitato sui denti e sulle gengive, qualche vecchia ferita doveva essersi riaperta. Girò la testa di scatto, e guardo intensamente gli occhi del suo avversario, mentre asciugava il poco sangue che usciva dall'angolo destro della bocca. Sorrise e disse piano: "Beene! Mi hai sorpreso! Ma mi stavo chiedendo, come mai sono l'unica ad aver detto il suo nome???" quelle parole dovevano servire a sdrammatizzare e a caricare l'energia per tentare il prossimo attacco. Assunse una posizione classica da scherma, e chiuse gli occhi per tre secondi per entrare nella concentrazione più profonda. Quando li aprì, non esitò e attaccò il ragazzo ad entrambi i lati del collo e infine con uno scatto fulmineo si girò e gli tirò un calcio diretto alla sua guancia sinistra. Ritornò infine in una posizione eretta e disse ridendo sadicamente: "Questo è per il mio braccio!!"

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    Edited by «Misaki» - 11/8/2014, 10:49
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    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Alle sue parole, il volto di lui cambiò espressione. Per tutto il tempo aveva avuto un viso freddo e distaccato che emanava aria di sfida da tutti i pori. E non c'era niente di strano, dato che anche Ophelia aveva lo stesso identico sguardo. Ma quando lo vide sorridere, sforzandosi di sembrare il più gentile possibile, il suo cuore sussultò. Ma non era niente di strano, lei conosceva quella sensazione, che era piacevole e dolorosa allo stesso tempo e per un attimo quel sorriso le ricordo il volto biondo di quello che era stato il suo primo amore e questo le fece quasi cadere la spada dalle mani. Era quasi pietrificata ma non si lascio sconfiggere e si riprese all'istante svuotando la mente da ogni sentimento. Al suo grazie rispose con un: "E di cosa?". Dopo quel ringraziamento tornò il ragazzo distaccato di prima e dopo un teatrale "Ora stai in guardia!", finalmente si lanciò all'attacco. Impugnò la spada in un modo insolito che era più difficile da difendere, ma questo non spaventò Ophelia, che si era allenata per anni e che con suo padre aveva imparato a difendersi usando qualsiasi mezzo e sopratutto da qualsiasi mezzo. Cercò di colpirla ma lei si scansò con uno scatto fulmineo e arrivata al suo fianco destro cerco di colpirlo dietro all'attaccatura tra coscia e ginocchio. In questo modo avrebbe messo fuori combattimento le sue gambe per qualche secondo.

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    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Dopo il suo attacco, la distanza tra di loro era diventata sempre più piccola. Per Ophelia non era fonte di disagio. Suo padre le aveva insegnato che durante un combattimento i sentimenti dovevano essere messi da parte. Tutte le sensazioni che venivano fuori da qualsiasi contatto con l'avversario dovevano essere cancellate, perchè non avevano importanza. L'unica cosa che contava era dare il meglio di se stessi e combattere come se stessimo partecipando alla nostra ultima battaglia, perchè quando un guerriero impugna la sua spada, non esistono amici e non esistono nemici. Esiste solo la nostra forza di volontà e la nostra voglia di vincere.
    Anche se con la spada non era molto abile, aveva degli ottimi riflessi e sapeva destreggiarsi nei suoi veloci attacchi. Ben presto però lei si accorse che lui non aveva ancora attaccato e che per tutto il tempo si stava difendendo. E mentre indietreggiava, le chiese il perchè della sua avversione nei confronti dell'appellativo "signorina". "Non sono una nobile, e non voglio esserlo, e poi "signorina" non è nel mio stile. Se proprio vuoi chiamarmi, allora Ophelia va bene, comunque, perchè non mi attacchi? Hai paura di farmi male?" rispose lei prontamente, nascondendo una fragorosa risata.

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  8. .

    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Dopo quella lunga dormita si era svegliata con una voglia matta di allenarsi. Ormai erano due giorni che non combatteva davvero. Quindi uscì dal dormitorio. L'aria era fresca ed era una giornata perfetta per combattere. Si recò nel cortile nella speranza di incontrare un compagno di battaglia. Non c'erano tante persone ma c'era un ragazzo che le stava già puntando la spada contro. Aveva i capelli biondi come Lui, ma aveva uno sguardo completamente diverso. Era inquietante e attraente nello stesso tempo. Sfoggiava un sorriso beffardo che sembrava prendersi gioco di lei. Era un invito a combattere, "E un invito non si rifiuta mai, vero papà?" pensò. Si guardò intorno e vide che vicino ad un muro c'erano delle spade di legno. Con suo padre usava sempre quelle, quindi non era un problema. Ne afferrò una e si mise di fronte al suo avversario. Dal suo modo così goffo di tenere la spada non sembrava esperto, ma aveva una determinazione negli occhi che non poteva essere sottovalutata. Ophelia, cercò di prendere familiarità con la spada. Cominciò a farla girare più volte nelle mani. Valutò la robustezza, la lunghezza, il peso, perchè prima di combattere, l'arma deve diventare una parte del lottatore. Quando sentì che conosceva l'arma quanto bastava, prese a guardarsi intorno, per valutare lo spazio del combattimento e infine guardò bene il suo avversario. Sembrava sicuro di se' e quella sicurezza l'avrebbe strappata e calpestata, come aveva sempre fatto con chiunque avesse osato sfidarla. Fece un sorriso freddo e completamente inespressivo pensando a quella chioma bionda e a quegl' occhi dorati chiedere pietà sotto il peso della sua spada. A quei pensieri non seppe trattenersi e si lanciò dicendo a bassa voce "Per favore, non chiamarmi signorina". Aveva molti punti scoperti, quindi decise di far finta di attaccare lì, per poi cambiare improvvisamente direzione nel momento in cui si sarebbe mosso per proteggere quello che aveva lasciato scoperto.

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    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Il viaggio per arrivare all'Aninthea era stato lungo e stancante, ma per fortuna la scuola mi aveva accolto molto cortesemente e mi aveva subito dato la chiave della mia stanza. Ad accogliermi c'era una donna vestita in una divisa da combattimento. Non sapevo chi era ma molto probabilmente era una delle professoresse dell'accademia. Mi avviai nel dormitorio, mentre camminavo vedevo le porte di tutte le sale presenti nella scuola. La sala Perla, la sala Smeraldo e... la mia, la sala Amber. Entrai ed andai subito in cerca della mia stanza. Salii le scale che portavano al dormitorio femminile e appena vidi la stanza con il mio numero, aprii la porta. Un profumo di rose mi invase, sussultai a quell'odore così travolgente. Le mie spalle tremarono e sentii un formicolio percorrermi tutta la schiena. Era come se quell'odore avesse richiamato il tatuaggio che avevo sulla schiena. I colori della stanza erano tutti molto scuri. Il nero prevaleva e non c'era traccia di bianco. I mobili erano fatti tutti di legno e sopra di essi vedevo piccole candele accese. Aveva tutto un odore familiare. "Sono sicura che starò bene qui" pensai tra me e me. Presi la mia vecchia borsa e la appoggiai vicino ad un piccolo divanetto che si trovava al centro della stanza. Poco lontano da lì, vedi un letto. Mi avvicinai e mi stesi. Per 2 minuti che sembrarono infiniti fissai il vuoto. Poi prima di cadere in un profondo sonno, pensai: "Grazie padre, grazie madre, per avermi dato questa splendida occasione"

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    Grazie mille per il benvenuto!! :eccomi:

    Okay questa è la mia nuova fissazione: :dance1:
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    Salve a tutti!! Io sono Misaki (ma potete chiamarmi anche Min, dato che ho scoperto che il mio nome in coreano è Min Min Min :senzaparole: , grazie ad un fantastico generatore di nomi coreani!), però il mio vero nome è Milena. Ho 14 anni e da 3 anni sono un anime/manga dipendente!! Poi un anno fa' sono diventata anche drama/coreani dipendente. Sono una grande fan del Giappone e il mio sogno è quello di fare il giro del mondo, per conoscere e visitare più culture possibili. Ho da poco riscoperto una passione per i Gdr... e dato che ero alla disperata ricerca di qualcosa di scolastico mi sono imbattuta un voi.
    Non ho idea di cosa sia la sanità mentale(ma credo che siano in pochi coloro che la possiedono), e... boh... cos'altro dire? Odio le zanzare!!!!! :rabbia2: :limite:

    Vabbè, spero di trovarmi bene nella vostra famigliola, quindi prendetevi cura di me!!! *si inchina alla giapponese*

    P.s. Io amo le faccine di questo forum!!! :dance1:
11 replies since 16/7/2012
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