Posts written by ·»Beja«·

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    Seline HorovintsRazza: Umana Classe: Cavaliere Arco Numero Stanza: 122 Smeraldo Fama: 0 Adoro gli animali in generale, anche se i cavalli sono qualcosa che mi interessano particolarmente, piuttosto mi sarei informata con quel giovane ben vestito se sapeva dove trovare le stalle. Domanda troppo importuna? Sospirai cercando di assumere un aspetto più elegante e meno imbarazzato. Il gatto titubante mi guardava con sospetto e io gli sorrisi per poi tornare a guardare il giovane. Il suo linguaggio tradiva il suo aspetto. Sembrava essere uscito da una fiaba quasi come un principe e per un attimo mi chiesi se quella era la scuola giusta. Sospirai tirandomi su una postura più composta.

    Adoro gli animali, anche se prediligo i cavalli. Ma non significa che altri animali non mi piacciano. Anzi i felini sono proprio quelli che mi attirano particolarmente.

    Dichiarai sorridendo con gentilezza. Ancora una volta mi chiesi se il mio vestiario era poco appropriato per quella scuola visto la gente sofisticata che vi risiedeva. Alla fine mi ero ritrovata a fissarlo, arrossendo ed alla sua affermazione sbattei le palpebre quasi violentemente. Sapevo che il mondo non fosse popolato solo dai noi umani, ma esiste anche qualcuno che non conosce i sentimenti, o qualcuno che non riesce a trarre le sensazioni e le emozioni di qualcuno. Sorrisi appena, forse era meglio così abbassai la testa appena.

    Certo andiamo sotto quell'albero.

    Dissi avviandomi dove mi ero nascosta poco prima. Poggiai la schiena contro il tronco e sospirai. Continuai ad osservarlo, era davvero bello, oltre all'evidente eleganza che aveva il giovane è quasi ne ebbi timore. Sapevo quante razze popolavano quel posto è per un attimo mi chiesi di quale ne facesse parte lui. Un umana, una classica umana ma con potenzialità oltre le credenze umane. Che storia.

    Chiedo venia, perdonate il mio essere maldestra, non mi sono nemmeno presentata. Io sono Seline, piacere di conoscervi signore.

    Non riuscivo a dimenticare le parole che mi erano state sputate in faccia per anni ed anni. "Eleganza Seline, educazione ed un linguaggio che chiunque, debba farne dono prezioso oltre cheinvidia, qualsiasi ceto sociale ti si presenterà davanti." Mia Madre era sempre stata severa su questo argomento vista la fama della nostra locanda, desiderava che la gente mi trattasse come una principessa. Sospirai e tornai a guardare il gatto dal manto nero.

    E tu bel micione? Avrai anche tu un bel nome

    Dissi sorridendo.
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    Seline HorovintsRazza: Umana Classe: Cavaliere Arco Numero Stanza: 122 Smeraldo Fama: 0 quel giorno faceva piuttosto caldo e dovevo ammetterlo, avevo fatto bene a raggiungere il giardino, si stava così bene e poi finché non c'era nessuno potevo allenarmi nel canto, una volta tanto non avrebbe fatto male a nessuno e sopratutto non avrebbe recato disturbo a qualcuno. Si chiedeva però se il suo abbigliamento non avrebbe potuto scioccare chi di quel posto , invece, si preoccupava facendo rispettare regole e quant'altro. Lei odiava gli abiti lunghi e accollati, odiava nascondere le sue gambe, anche in inverno sentiva un caldo assurdo e probabilmente presto, avrebbe anche optato per indossare abbigliamento più maschile, magari utilizzando dei pantaloni più attillati, chissà cosa ne sarebbe venuto fuori. Stava sorridendo quando un micio nero le passò davanti facendola scattare sulle ginocchia. Subito vi segui un ragazzo dall'argentea chioma che vedendola si soffermò inchinandosi e scusandosi per quel teatrino. Sorrise divertita e si issò in piedi. Quando i due si furono fermati, gli si avvicinò lentamente. Aveva voglia di accarezzare quel Micetto nero.

    Chiedo.. Chiedo venia! Avete un magnifico gatto signore..

    I suoi occhi si illuminarono imbarazzati mentre lentamente gli si poneva davanti avvicinò la mano al muso del gatto e si bloccò tornando a guardare il ragazzo. Si sorprese ad annegare in due meravigliosi occhi argentati. Arrossì di brutto.

    Po..posso accarezzarlo?

    Chiese dolcemente balbettando appena.
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    tesoro perdona il ritardo ma sono in un periodo piuttosto nero, siccome avevo bisogno di dolcezza.. Perdona anche la pulciosita di Sel xD
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    Seline HorovintsRazza: Umana Classe: Cavaliere Arco Numero Stanza: 122 Smeraldo Fama: 0 Era una giornata a dir poco meravigliosa per sprecarla standosene chiusi in camera, e cogliere l'invito di metter giù due parole le sembrava un ottima idea. Dal primo giorno era stata guardata male per il suo abbigliamento che dava troppo nell'occhio ma lei era abituata a questo, le era stato permesso da farlo, perciò.. Al diavolo che qualcuno potesse guardarle le gambe semi scoperte dal vestitino. Aveva preso a cantare su una danzano su cui ci lavorava da tempo, non riuscendo a prendere o più che altro a trovare la nota esatta che il testo richiedeva. Si era messa a sbuffare quando.. Una palla di pelo nera le passo veloce davanti gli occhi inseguendo una farfalla. Sorrise sgargiante mettendosi di scatto a carponi chiamando il gattino.

    Hey tu.. Micetto vieni qui.. Hey cucciolo..

    Disse sorridendo come una bambina lasciando che per età le solleticasse le gambe. Subito dopo segui il gattino un giovane, lunghi capelli argentei, è la pelle bianca come il latte, un albino pensò, e si chiese se non era stata una cattiva idea starsene fuori a giocare con quel sole che picchiava quel giorno. Lo osservò e sorrise, scosse la testa sospirando per poi rilassarsi rimanendo seduta sulle ginocchia attendendo che la pallina di pelo, potesse tornare a passare dalle sue parti.
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    Seline HorovintsRazza: Umana Classe: Cavaliere Arco Numero Stanza: 122 Smeraldo Fama: 0 Da quando era entrata in quel posto non aveva fatto altro che starsene chiusa in camera, in realtà un po' l'annoiava ma non aveva amici, non aveva nessun amico, o amica e questo era in parte colpa sua, doveva sinceramente ammetterlo. Aveva passato il tempo a studiare, a cercare di trovare un cavallo per allenarsi anche nell'equitazione, solo una cosa aveva abbandonato, quasi dimenticandosene come una sciocca, era stata la sua più assurda passione, fino ad entrare in accademia. Il canto. Quando ci pensò fu sul punto di piangere ma si trattenne, decisa a riprendere la sua voce e a migliorare anche quella. Indossando un solito vestitino color verde smeraldo che lei aveva categoricamente modificato rendendolo corto fino al ginocchio, visto che quegli abiti lunghi li odiava quasi fossero peste, era per questo che ogni vestito acquistato o fatto dalla sarta era stato modificato a suo piacimento. Alla fine era scesa di sotto uscendo dal dormitorio femminile per raggiungere il giardino. I lunghi capelli biondi erano stati lasciati sciolti e piccoli riccioli le ricadevano dalle spalle incorniciando un volto dolce con un sorriso appena accennato. Si era seduta sotto un albero fra il fresco ed i deboli raggi del sole. Aveva iniziato a metter su alcune parole canticchiando alcune strofe di una canzone che stava cercando di scrivere lei, cosi poggiandosi al tronco dell’albero, lasciandosi scaldare dal sole, chiuse gli occhi e si lasciò cullare da quell'attimo che sperava fosse eterno.
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    Alexander BlancaRazza: Mazzo sangue. Classe: Mago Rosso Numero Stanza: 121 Ametista Fama: 0 Più di una volta aveva pensato di ritornarsene nella sua meravigliosa dimora per mandare al diavolo i suoi insegnamenti. Ma dover tornare dai suoi genitori sarebbe significato deluderli e lui non voleva, non poteva, non quando intere generazioni avevano affrontato quella scuola con gran successo. Alla fine si era concesso di riprovarci e di cercare di cambiare le sue giornate, ma a modo suo, prima di tutto doveva iniziare a cercarsi il divertimento per poi tornare ad avere la sua amata reputazione. Ma prima che i suoi pensieri potessero essere riformulati qualcosa attirò la sua attenzione come una falena con la luce, non aveva perso tempo a volare via per scoprire cosa o chi era stato e le risposte arrivato presto. Cielo che meravigliosa visione distesa in un letto cui colore sembrava far risplendere ancora di più bla sua figura. La sua coda e le sue orecchie avevano fatto si che potesse darle un momiglio senza nemmeno conoscerla. Michetta. Aveva sentito l'acquolina in bocca e qualcosa dentro di lui ribolliva cercando di capire meglio quella figura. Alla fine la ragazza sembro accorgersi della sua presenza tanto che scattò a sedere, la coda danzante è quel viso, che fece si che il sorriso sulle labbra del biondo sparisse per lasciare la sorpresa. Meravigliosa, bellissima ed incantevole, dannazione. Poteva esistere creatura tanto bella??? I suoi occhi la scutarono, anche quando si accorse della porta spalancata. Era scattata tirando su la gonna cercando di non inciampare cosa che però fece, ma alla fine riuscì nel suo intento. Aveva tirato via la chiave chiudendo la porta per poi poggiarsi con le spalle contro di essa. Si era goduto lo spettacolo ridendo quasi divertito, che tipo. Ed eccola quella voglia che gli bruciava l'anima quella voglia di scoprire più di quella deliziosa michetta dalla voce incantevole, perché si, finalmente si era decisa a rispondergli. Rabbrividì e socchiuse gli occhi ascoltandola. Era tornato ad inchiodarla con lo sguardo rimanendo nella sua posizione iniziale.

    Ho notato mia cara.. Non vorrei immaginarvi se avreste avuto di più

    Qualcosa dentro di lui gli fece capire che lei era diversa, lei non sembrava appartenere alla categorie di gallinelle presenti dentro quella scuola. Lei aveva qualcosa di diverso. Aveva cercato di non pensarci, e ci riuscì quando la ragazza aveva sorriso leggermente imbarazzata. Wow. La sua coda tornò a dondolarsi e nello stesso istante arrivò una domanda che lo lasciò stupito, più che per la domanda fu per la sua tenera ingenuità. Scosse appena la testa per poi scendere dalla finestra poggiando i piedi sul pavimento, le braccia piegate al torace continuando a rimanere poggiato alla finestra.

    Diciamo che rischiamo entrambi.. Non so ancora bene come funzionano le cose in questo posto, ma se avranno diviso i dormitori un motivo ci sarà, non credete anche voi?

    La sua domanda era arrivata seguita da un sorriso divertito oltre che uno di quelli dei suoi soliti. Aveva continuato ad osservarla, probabilmente l'avrebbe mangiata con gli occhi se gli fosse stato possibile. Si era limitato a tornare ad inchiodare i suoi occhi, ad osservare il leggero rossore delle sue guance, la pelle candida e quelle labbra.. Sperava che il cielo lo aiutasse a riprendere prima di rischiare di combinare danni. Era per questo motivo che si era limitato a starsene alla finestra, era per questo motivo che le stava lontano. Dopo qualche istante di silenzio decise a parlare.

    In ogni caso, io sono Alexander, piacere di fare la vostra conoscenza.

    Disse infine facendo un leggero inchino con la testa lasciando che il sorriso tornasse ad incurvargli le labbra, ed i suoi occhi tornarono a scrutare quella splendida fanciulla cui nome ancora sconosciuto. Di una cosa era certo, aveva trovato il suo passatempo migliore è la cosa lo rendeva euforico finto copra i capelli.
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    Alexander BlancaRazza: Mazzo sangue. Classe: Mago Rosso Numero Stanza: 121 Ametista Fama: 0 Nulla. Il buio totale, se mai avrebbe dovuto raccontare di quella sua permanenza all'Aninthea, avrebbe solo detto di quanto noioso era quel posto, nascondendo il fatto che alla fine era lui quello che in realtà, passava giorno e notte chiuso nella sua camera. Ma per fortuna nessuno gli avrebbe mai chiesto di quella sua strana esperienza. Magari di tanto in tanto si sarebbe dato alla ricerca di qualcosa di produttivo, o al massimo si sarebbe cercato un nuovo passatempo dalle lunghe gambe e dalla voce sensuale. Si quella era una buona idea, lo sarebbe stato, se i dormitori non fossero stati divisi in due, anzi precisamente in due diversi stabilimenti, uno di fronte l'altro, si ma pur sempre divisi. Beh si sarebbe dovuto procurare una dolce fanciulla lavorando più sulla sicurezza di quel posto e su nascondigli lontani da occhi indiscreti, ma prima doveva far cadere ai suoi piedi una fanciulla innocente, usarla per divertirsi per poi ignorarla il giorno seguente, in due o tre giorni al massimo si sarebbe fatta la nomina di un perfetto don Giovanni. Sorrideva fra se e se mentre indossava il gilet di cuoi ben definito e di alta sartoria, la camicia che aveva richiesto ben aderente e i pantaloni anch'essi stretti lungo le sue gambe ed un cinturino dello stesso cuoio del gilet. I soliti capelli spettinati gli davano l'aria di uno scapestrato ma i modi di fare, facevano cambiare idea a chiunque. Sapeva cone giocarsi la gente, saperci fare con tutti era una dote che pochi avevano. Alla fine aveva optato per un giro nel giardino, giusto per farsi un idea di che posto era quello. Sì sarebbe studiato ogni scappatoia, ogni scorciatoia e qualsiasi cosa potesse portarlo via dalla monotonia che quel posto aveva, dimenticavo, possiamo anche dire che il bel biondo e da soli pochi giorni nella scuola ma per lui e come se fosse più o meno passata una vita. Non vi era anima viva nel cortile, e nemmeno in giro per i corridoi, o almeno nessuno di interessante che avrebbe potuto cogliere la sua raffinata attenzione. Figlio di papà era stato chiamato, oh beh non aveva mai risposto a quella provocazione, sapeva essere ben più cattivo di come appariva, ma se doveva rispondere ogni volta che qualcuno lo chiamava in quel modo, solo per i suoi atteggiamenti da duro, beh sarebbe finito nei guai ogni qualvolta. Aveva deciso di camminare lungo tutto il rettilineo del dormitori che aveva creduto essere quello maschile. Mani nelle tasche ed un filo d'erba fra le labbra. Gli occhi ben aperti mentre i deboli raggi del sole lo raggiungevano facendogli brillare i capelli di un biondo chiaro dai riflessi dorati. Era visibilmente annoiato si poteva ben capire dagli atteggiamenti e dal continuare a sbuffare senza sosta, a sbadigliare distrattamente. Sentì il rumore di una finestra aprirsi e nello stesso istante alzo la testa nella stessa direzione da cui provenire un rumore e.. i suoi occhi si sgranarono. Una voce, una dannata voce femminile prorucque il silenzio di quell'inutile giornata. Si era sbagliato, come uno sciocco aveva sbagliato ma come nulla fosse la fortuna era tornato a baciarlo. Fu colto dall'improvviso desiderio, beh improvviso si fa per dire, di sapere da quale dolce angelo e povera malcapitata arrivava quella voce. Si guardò intorno deciso di entrare in quello che poteva essere territorio minato, in realtà lo era, sopratutto in quel momento dove una decina di ragazze si erano unite a gruppo davanti l’entrata. le aveva maledette. C’era una sola cosa di cui lui era capace, e se per quanto rischioso, doveva provarci, voleva vedere chi era “lei”, la curiosità in realtà gli rosicava anima e corpo. Aggirò l’edificio e quando fu abbastanza coperto dalla vegetazione, lasciò che le sue ali potessero spuntare dalle sue spalle come per magia, di tanto in tanto in realtà, poteva percepire un leggero ma fastidioso bruciore al centro della schiena. Per fortuna stava cercando di abituarsi a quello. Non era momento di pensare a cosa era buono o meno, la sua nuova curiosità, attendeva oltre quella finestra. Le ali cominciarono a muoversi, spazzando via qualsiasi cosa vi fosse nelle vicinanze. Cominciò a sollevarsi dal suo per poi spiccare il volo, veloce cercando di nascondersi da occhi indiscreti, non sapeva ancora qual’erano le leggi sul poter stare o meno a contatto con una ragazza o comunque intrufolarsi nella sua camera. Pensò a sua madre, sarebbe andata su tutte le furie. Sorrise mentre si avvicinava alla camera della ragazza dell’urlo, in realtà non sapeva cosa aspettarsi, e già sapeva che erano guai, non era tipo da inseguire o spiare qualcuno, ma la curiosità era troppa, e quella chioma platino aveva colto la sua attenzione più del dovuto. Vi si avvicinò cauto, lentamente quasi con innocenza, Al diavolo le leggi, a chi voleva prendere in giro lui non aveva mai seguito nemmeno quelle di casa sua, figuriamoci quelle di una scuola. Si affacciò alla finestra come se fosse quella della sua camera e ciò che vine fece quasi brillare la sua ametista posta alla fine della treccia dei suoi capelli. I suoi occhi scrutarono quell figura femminile come un leone fissa la sua preda, assaporandola, sentendo già in bocca il sapore della sua carne, del suo sangue. deglutì faticosamente per poi sedersi sul davanzale della finestra come nulla fosse. Le ali sparirono dandogli la possibilità di appoggiarsi contro lo stipite. Una gamba lasciata verso il vuoto mentre quella più interna piegata a far da poggiamano. Alla fine decise di incrociare le braccia al torace. I suoi occhi non lasciarono nemmeno un secondo quella meravigliosa figura sdraiata su un piumino azzurro cielo. Come si poteva essere così felici per qualcosa di così stupido? i suoi occhi notarono qualcosa di insolito. Sorrise appena notando una coda bianca e candida muoversi fra le lenzuola, mentre due orecchie dalle sfumature argentee spiccavano fra lunghi capelli del medesimo colore. La pelle chiara, sembrava un angelo. Ma lei era in realtà.. una meravigliosa micetta, era così che l’aveva ribattezzata, ed avrebbe ignorato il suo vero nome, lei sarebbe rimasta sempre e comunque e solo per lui, la micetta. Rimase immobile, quasi imbambolato. Si ripromise di non saltarle addosso e di mantere la sua compostezza, sopratutto quando la giovane aveva anche lasciato la porta d’entrata al mondo intero. Scosse la testa.

    Quanta euforia per un comune dormitorio, potreste avere di meglio sapete?

    Eleganza e raffinatezza, almeno quella era la falsa facciata di chi aveva un carattere pessimo. I suoi occhi viola l’avrebbero fissata intensamente quando lei si sarebbe accorta della sua presenza. Era una visione strana quella di lui, poggiato su quella finestra come un dio sceso per caso dal cielo e posatosi su una comunque finestra, dopotutto la sua figura elegante faceva si che la sua posizione fosse ben definita da chiunque gli si affiancasse, sempre che quel qualcuno ne avrebbe mai avuto la possibilità. Sapeva essere simpatico quanto pessimo quando voleva. Continuò a mantenere quella faccia da schiaffi e quel sorriso a cui nessuno era mai riuscito a dargli soprannome perchè impossibile da decifrare. Sospirò e continuò ad attendere che la sua nuova conoscenza si accorgesse dell’intruso che aveva deciso di farle visita, cadendo forse, dal cielo azzurro.
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    CITAZIONE (Zalya @ 4/8/2014, 14:15) 
    CITAZIONE (Selëne @ 4/8/2014, 14:03) 
    Ti capisco benissimo >V> Anche io violento coccoleggio volentieri le mie mogli :imevil:

    S-SENPAI NON DIRE COSIH! :svenimento:

    Muore xD quell'icon sembra fatta apposta xD


    CITAZIONE (¨Aika @ 4/8/2014, 13:34) 
    *saluta con la manina Misaki* Grazie per il benvenuto =3
    Coff si, siamo molto intime io e Beja u///u ci conosciamo dal primo gdr in cui mi sono iscritta ed è stata la mia prima partner di role (e anche la prima con cui ho formato coppie on-game) *spupeggia la sua ammora*

    il nostro è stato un colpo di fulmine.. o di padella? O///O *viene spadellata violentemente dai suoi PG*
    ç____ç *torna in se* shiii le nostre coppiette *OO* e tante ancora ne creeremo *W*
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    *OO*
    ammora mia e potevo non venirti a salutare?
    che ammora sarei allora? u.u *se la spupacoccola all'impazzata*
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    prego *O*
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    yeeeee *prepara striscioni per incoraggiare Zalya*
    sei tutti noooooooooooooiiiiiiiiii
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    Ma sei bravissima ed il fumetto poi xD stavo per morire dal ridere xD *fa applauso*
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    :eccomi: :eccomi: :eccomi: *corre.. corre.. ha visto la luce... uh no.. è qualcosa di più luminoso.. e.. e..*
    AAAAAAAAAAAAAAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKKAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    :smuaack: :smuaack: :smuaack: *le salta addosso e la spupazza come una pazza(?)*
    benvenuterrima amor mio *pausa. con questo beja vuol far capire che è severamente vieta avvicinarsi a quella che è la su amor. play*
    sono troppo contentissima che shei anche qui *OO* :imbarazzo: :imbarazzo: :imbarazzo: :svenimento:
    *le sta appiccicata come una cozza perchè e felice come un cagnolino quando vede la sua padrona dopo anni*
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    :eccomi: mio tresooooooor *O* mi corazzzzzzzzzzzzzzon *O*
    SCRICCIOLINO BELLOOOOO *O* *corre ad abbracciare scricc. e lo straspupazzacoccola :smuaack: *
    ma che bello averti di qui *O* :imbarazzo: :loovee: :svenimento:

    *e dopo una serie di cattive figure sparisce nell'oscurità*
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    RGG0PcI
    Seline HorovintsRazza: Umana Classe: Cavaliere Arco Numero Stanza: 122 Smeraldo Fama: 0 Accademia, probabilmente avrei considerato, una volta, questa parole come qualcosa di infinitamente importante per una come me, eppure. Ero appena arrivata e dopo essere passata dalla segreteria, facendomi consegnare chiavi della mia nuova stanza, mappa ed orari per le lezioni, mi ero diretta in quella che dovevano essere i dormitori. Avevo consegnato Golia, il mio cavallo, alle scuderie beh qualcosa di eccezionale, ma ancora non ero convinta d'aver preso la strada giusta per arrivare alla mia meta. Mi ero sentita un tantino osservata camminando, probabilmente il mio abbigliamento avrebbe sempre e comunque dato a desiderare, ma pazienza avevo un bel fisico dopo tutto, ed il mio guardaroba era completamente fatto di vestitini, gonne, e top. Comunque alla fine attraversai alcuni corridoi per poi arrivare. Diamine in cortile. Mi ritrovai spaesata nel cercare qualcuno o magari qualcosa che mi indicasse la via esatta. Si mettiamola così, sono una totale frana con le mappe. Iniziai a camminare tirandomi dietro la mia valigia enorme scrutando i presenti, che peraltro erano molti, che se ne stavano in gruppi in quell'immenso cortile. Era tutto così magnifico tutto.. rimasi quasi scioccata, bloccata nel mezzo della via, a fissare.. un elfo. I miei occhi probabilmente brillarono. Lo fissai così intensamente che non mi ero nemmeno resa conto di essermi avvicinata. Scossi la testa prima di ritrovarmi a davvero poca distanza da lui. Arrossì di brutto e deglutì. Portai una mano dietro la testa grattando appena per poi schiarirmi la voce.

    «Chiedo, chiedo venia.. sapreste indicarmi la strada per i dormitori?»

    La voce uscì dolce e soave quasi come una canzone. Non era questo quello che avrei voluto chiedere, ma dovevo essere cauta almeno fin quando non mi avrebbe risposto, naturalmente sempre se lo avrebbe fatto, nel frattempo avrei rosicato per avere la sicurezza che lui, era ciò che immaginavo.
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    Perdona il mio ritardo ed il post un pò "stupido" xD
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    Ciaoooo Dem accie ^^
23 replies since 29/8/2009
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