Votes taken by »Primoo

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    Beh, che dire...
    Sono Primoo, meglio, su questo forum ero Anhylia, una delle amministratrici.
    Ormai il forum è stato abbandonato da anni, e dopo 10 anni dalla sua maggiore attività ho deciso di fare questo post, così, un po' come a conclusione di quel che una volta è stato.
    Per me questo è un posto nostalgico, ci torno a volte a rileggere i topic vecchi e a ricordare le vecchie amicizie. ✨
    Mi dispiace davvero molto essere sparita nel nulla, ero una ragazzina e non sapevo bene gestire tutta l'utenza, che era abbastanza consistente ai tempi.
    Il forum rimarrà aperto per chiunque voglia rileggere/spulciare, così come i miei MP per qualsiasi vecchio utente che si ritrova qui. ❤️
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    Eamon Basaran

    Classe: Mago Bianco Razza: Umano Numero Stanza: 141 Fama: +0

    Ruolata

    -Perchè no?! con questo tempo poi una bella tazza di thè,con qualche biscotto, è l'ideale!- mi rispose Keyla, mentre afferrava la mia mano e si faceva aiutare a tirarsi su. Le sorrisi un'ultima volta, senza lasciare la sua mano. - Andiamo, allora. - dissi, per poi prendere la mia borsa e aspettare che la ragazza recuperasse i suoi fogli e le matite. Aprii finalmente la porta, sentendomi subito meglio come misi la testa fuori dalla stanzetta, nella quale eravamo rimasti confinati per tutto quel tempo; quindi, sempre tenendo Keyla per mano, attraversai la Biblioteca a ritroso, uscendo infine anche dall'edificio. Cominciai a camminare, cercando di ricordare dove si trovasse la Caffetteria: c'ero stato poche volte, e non conoscevo ancora bene quell'Accademia; mi ci sarebbe voluto un po' per abituarmi. Mi bastò seguire il corridoio che portava all'ala centrale dell'Accademia, per trovare la Caffetteria: situata vicino alla zona che portava all'Area Acquisti, era una grande stanza che offriva un posto di riposo a tutti gli studenti. Essa comprendeva un bancone, con una dispensa incassata dietro alla lastra di marmo, che probabilmente conteneva le tazze da usare. Sul bancone erano disposte buste da thè di vario tipo e piccoli contenitori ripieni di cioccolata, nonché dei vasetti colmi di caffè. C'era davvero di tutto: infatti, in un paniere facevano bella mostra di sé piccoli sacchetti riempiti con dei biscotti, nonché un vasto assortimento di caramelle e leccornie. Non poteva mancare un distributore d'acqua, fornito di bicchieri di carta. Il resto della stanza era occupato da tavolini circolari con tre sedie intorno: l'ideale per passare delle ore a chiacchierare del più e del meno. - Bene... Eccoci. - dissi, girandomi verso Keyla e rivolgendole un sorriso quieto. - Siediti pure dove vuoi, prendo del thè e biscotti per entrambi. - le dissi, per poi lasciarle la mano e dirigermi verso il bancone. Solo che... Non avevo mai preparato il thè! - Su Eamon, ce la puoi fare... Non sarà mica così difficile... - mi dissi, cercando di convincermi. Presi un bollitore, mettendoci dentro l'acqua e ponendolo sul fuoco per farla bollire; non mi rese altro che aspettare, sperando di aver fatto bene. Ma non avevo nemmeno cominciato. C'erano troppe bustine da thè, tutte diverse! Sgranai gli occhi. Quale sarebbe piaciuto a Keyla? Rimasi qualche minuto a rimuginare, accorgendomi giusto in tempo dell'acqua che cominciava a fischiare; con un sussulto ritornai nel mondo dei vivi, afferrando una presa per non scottarmi e versando l'acqua bollente - anche troppo - in due tazze bianche, decorate con dei motivi a fiori. In quel momento però dovevo prendere una decisione. Quale thè dovevo preparare? Osservai ogni singola bustina, sospirando e optando per un classico thè verde, e sperando che alla ragazza fosse piaciuto. Aspettai finché l'infuso non ebbe compiuto il suo dovere, colorando l'acqua e donandogli la classica fragranza del thè verde. Aggiunsi anche un po' di limone in entrambi i bicchieri, ricordandomi soltanto all'ultimo minuto dello zucchero; dopodiché mi diressi verso il tavolo dove si era seduta Keyla, passando dal paniere e prendendo un sacchetto di biscotti misti. - Ecco qua. Attenta, brucia.- dissi, passandole la tazza di thè e mettendo il sacchetto in mezzo, per poi sedermi. - Spero ti piaccia... E'la prima volta che preparo il thè... - ammisi poi, arrossendo e soffiando sulla bevanda, sperando che la causa del rossore apparso sul mio viso fosse il vapore che usciva dalla tazza.
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    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 5 Affinità: +50 (Yindi)
    Ruolata
    Ero nervoso. Quella mattina, sarei dovuto partire per una missione. Era ormai quasi un mese che non uscivo dall'Accademia Aninthea; dopo essere fuggito dall'orfanotrofio e aver raggiunto l'accademia, non ero neanche uscito per recarmi ai villaggi vicini. Non ne avevo mai sentito il bisogno, ma ora che sarei dovuto stare via giorni, o forse settimane, cominciavo a preoccuparmi, e non poco. Avevo letto e riletto la pergamena che mi aveva consegnato il professor Ravainne (dopo avermi rimproverato ampiamente per il disastro da me causato nel Laboratorio), ma ciò era bastato forse a farmi preoccupare di più; dovevo recarmi nell'Iylisse, passando prima da Istana, per poi restare vicino al confine fino ad arrivare nella zona dove sorgeva il castello d'Iylisse; da lì, avrei ricevuto una barchetta per arrivare nell'Isola Draelia. Laggiù avrei ricevuto un ciondolo speciale, capace di potermi trasformare in un tritone, per poi raggiungere Ujor, la capitale del regno delle Sirene. La ragione era una; il sovrano delle Sirene e dei Tritoni si era ammalato improvvisamente, e la medicina esisteva soltanto nel mondo al di sopra. Naturalmente una piccola squadra era stata mandata a recuperarla, ma i membri che la componevano erano stati storditi e depredati nel sonno da alcuni banditi, che avevano intenzione di vendere la medicina e ricavarne un sostanzioso bottino. Seguendo le informazioni dell'Accademia, il ritrovo dei banditi si trovava a Nolys, una piccola isola facente parte del Regno di Pelya e situata poco prima dell'isola Draelia.
    Riguardai ancora una volta la mappa di Evesaje sulla scrivania, cercando di individuare i passaggi meno angusti dove passare e scegliendo un'itinerario che permettesse un raggiungimento della meta più veloce. Avevo paura, constatai, oltre ad essere nervoso. Non sapevo ancora come sottrarre la medicina ai banditi, e non sapevo se sarei riuscito a proteggere l'incolumità di Yindi. Per quella missione erano state scelte due persone, e Yindi era finita in squadra con me; non la vedevo dal ballo d'Accademia - che s'era interrotto in modo imprevisto -, e rincontrarla in circostanze tanto pericolose mi metteva a disagio. Mi ero affezionato a lei, ormai, e non volevo perderla. L'avevo messa già abbastanza in pericolo nel laboratorio: non volevo che rivivesse la stessa esperienza, tralasciando il fatto che sicuramente ci saremo trovati a fronteggiare pericoli ben più gravi di una maledizione mal riuscita. Indossai la mia tenuta, mentre rimuginavo su quei pensieri; infilai la giacca bianca che mi portavo dietro da un'eternità, indossando sopra quella nera. I pantaloni neri erano pesanti e ricoperti di borchie, ma offrivano una valida protezione contro il freddo. Raccolsi i capelli in un codino, fermandoli con un nastro color ametista, e dopo aver infilato in un piccolo zainetto grigio la pergamena, alcune provviste per il viaggio, un tomo di maledizioni (non si sapeva mai) e un piccolo pugnale - se finivo l'etere, le cose si sarebbero messe piuttosto male -, uscii dalla mia stanza e la chiusi a chiave. - Abbiamo due settimane di tempo prima che i professori vengano a cercarci - riflettei, mentre mi dirigevo verso la stalla dell'Accademia e prendevo un cavallo; scelsi un baio bianco, sperando di non dover fuggire improvvisamente. L'uomo che custodiva gli animali mi guardò male, quando lo svegliai per chiedergli informazioni; stava dormendo, e ciò era plausibile data l'ora mattutina. Mi sentii in colpa, ma dovevo assolutamente partire, o la missione sarebbe fallita ancor prima di cominciare.
    Mi diressi ai limiti dell'Accademia, dove cominciava la foresta; avremmo dovuto attraversarne un pezzo, per poter raggiungere Istana. Un giorno o due potevano bastare, e lì avremmo potuto fare nuovamente scorta di provviste.
    Respirai a pieni polmoni l'aria mattutina: dovevo smetterla di preoccuparmi. In fondo, Yindi sapeva combattere, e l'Accademia no avrebbe fatto correre dei rischi reali a studenti del primo anno. O almeno così speravo.

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    Eamon Basaran

    Classe: Mago Bianco Razza: Umano Numero Stanza: 141 Fama: +0

    Ruolata

    Ticchettio di pioggia. Dapprima leggera, dopo qualche minuto le gocce che cadevano sul libro che stavo leggendo mi costrinsero a chiuderlo e a riporlo nella borsa che avevo abbandonato al mio fianco. Portai istintivamente una mano sopra gli occhi, come a pararmi il viso dalla pioggia, e allo stesso tempo alzai la testa verso il cielo plumbeo. La pioggia cadeva fitta in quel mite giorno d'ottobre, e nonostante tutto avevo deciso comunque di studiare all'aperto. Avevo sempre mal sopportato gli spazi chiusi e senza neanche una finestra, e odiavo i luoghi bui e stretti. Ma adesso mi toccava rientrare in Accademia, o mi sarei preso un brutto raffreddore. Mi alzai dall'albero dove mi ero seduto, dirigendomi senza fretta dal giardino alla struttura intera dell'Accademia, diretto chissà dove. Non avevo voglia di tornare in dormitorio, e dato che di amici non ne avevo, non sapevo che fare. Però già un luogo mi balenava in mente...

    Varcai la soglia della Biblioteca con circospezione, stando attento a non disturbare i visitatori che stavano studiando. Lì, il silenzio e la discrezione erano le parole d'ordine; ecco forse, perché mi piaceva tanto quel posto. Portai una mano alla tracolla della borsa, stracolma di libri, e mi diressi subito verso il tavolo più vicino alla finestra, posando la borsa sulla sedia vuota accanto alla mia e aprendo un poco la finestra. Subito le gocce d'acqua mi schizzarono il viso, ma non ci feci caso. Tanto, ero già zuppo, essendomi trovato all'esterno proprio quando il temporale era scoppiato. Ripresi il libro che stavo leggendo, continuando la lettura di poco prima... Ma un rumore mi distrasse, e voltai la testa nella direzione in cui mi era parso di sentire qualcosa.
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    Zelda *V* Beh che dire? xD Ammetto di non aver giocato tutti i capitoli, nè di essere fan di questa saga (che comunque amo) da molto tempo... Ho cominciato con Phantom Hourglass, che è stato il mio primo videgioco serio :imbarazzo: Nonostante tutto Zelda mi ha influenzato parecchio, e anche se ho giocato ad altri capolavori Nintendo e non (per farla in breve, The Last Story e Shadow of The Colossus), Zelda rimarrà al primo posto :loovee:
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    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Finalmente arrivai all'Accademia. Dopo mesi, finalmente ci ero riuscito! L'Accademia era così grande che per un attimo temetti di aver sbagliato, e di trovarmi davanti a un palazzo; ma l'insegna "Aninthea Academy" sopra il cancello mi faceva capire che quello era il posto giusto. - Uff... Finalmente sono arrivato... - pensai, mentre varcavo la soglia dell'Accademia e mi dirigevo al suo interno. Rimasi affascinato dal giardino così grande, e da tutte quelle persone che popolavano quel posto: era pieno di ragazzi e ragazze di ogni razza.... Non mi era mai capitato di vedere così tanta gente insieme; men che meno così tante razze a contatto. Prima ancora che me ne accorgessi, il mio sguardo vagava da uno studente all'altro, in cerca di qualcuno... Ma nessuno corrispondeva al soggetto delle mie ricerche. - Dei, sono passati così tanti anni... Anche se Hikaru si trova qui, probabilmente non lo riconoscerei. - pensai, eppure non avevo intenzione di mollare: significava arrendermi all'idea che era morto, e dato che non avevo ancora delle certezze.. L'idea non era neanche lontanamente accettabile. - Almeno qui però, potrei allenarmi di più. - pensai, sistemando meglio la borsa che portavo a tracolla e entrando finalmente nelle stanze dell'Accademia. Alcuni studenti si girarono a guardarmi, per poi ignorarmi completamente: non sapevo dire se quel fatto era legato o alla mia natura di demone o alla mia iscrizione in quel periodo dell'anno: infatti, i corsi erano già cominciati da tempo, e io ero uno dei pochi ritardatari che si iscrivevano quasi alla fine dell'anno. - Beh, poco importa... Perlomeno mi sono lasciato alle spalle quell'orfanatrofio! - pensai, rimanendo incantato a fissare l'ingresso dell'Accademia: era quanto di più maestoso e importante avessi visto in vita mia, e per qualche secondo, mi sembrò di essere decisamente fuori luogo. Gli arazzi posti con gran cura, l'arredamento sofisticato... Di posti come quello avevo soltanto letto nei libri di favole e in quelli di fantasia; non avevo mai visto niente di tutto ciò con i miei occhi, e adesso che avevo addirittura l'occasione di viverci, me ne restavo fermo in un angolo a fissare e rimirare il posto che mi si presentava sotto gli occhi. - Tu. Spostati. Immediatamente. - una voce mi costrinse a girarmi, ma appena l'ebbi fatto, non vidi proprio niente: poi abbassai lo sguardo, e notai che, quasi venti centimetri più in basso di me, c'era una figura con una bandana bianca in testa e degli attrezzi per pulire in mano. Che mi fissava con sguardo truce. Sbarrai gli occhi, confuso: che cosa voleva quel tizio, che sicuramente era più piccolo di me? - Ehm... Non credo di capire... - azzardai, accennando un sorriso imbarazzato e fissando la figura, che continuava a guardarmi male. - .... Forse se ti facessi espellere ancor prima che tu abbia visto metà di questa stanza, capiresti meglio. SPOSTATI DA LI', DANNATO. Stai bloccando il passaggio a tutti.- disse il tizio, agitando un cencio sporco con cui probabilmente aveva appena tirato a lucido le mura dell'Accademia. Mi venne la pelle d'oca a quelle parole, e mi feci da parte senza altri discorsi. - S... Signor si, signore! - dissi, come se avessi appena ricevuto un ordine da cui dipendeva la mia vita. E probabilmente era così... - Bene, vedo che capisci in fretta. Sbrigati a registrarti, dopo mi aiuterai a pulire tutto questo lerciume. Non esigo ritardi, e non me ne frega niente se hai da fare o meno, quest'Accademia è fin troppo sporca. E tutto perchè voi studenti non fate altro che insozzare ovunque! - gridò l'ometto, calcandosi la bandana in testa e attraversando la stanza, seguito da un'altra decina di ragazzi tutti agghindati nella solita maniera. Sospirai scoraggiato: ci mancavano soltanto le pulizie! Però, per il momento, la mia iscrizione era la cosa che contava di più. Così, seppur a malincuore - era tutto così strano che sarei rimasto ore a fissare quell'Accademia - mi diressi verso una vecchina che aveva tutta l'aria di essere la segretaria. Avevo intuito bene: con sguardo severo mi rifilò la chiave della mia stanza, la 126, e una lettera da parte della preside, che sicurament conteneva il regolamento. Dopo qualche altro minuto passato a cercare la mia stanza - non avevo tutto questo gran senso dell'orientamento -, riuscii finalmente a trovare la mia stanza. Girata la chiave, mi ritrovai in una stanza piccola ma ordinata: le pareti erano di un bel viola ametista e i mobili in legno, e l'atmosfera della stanza mi dava una sensazione piacevole. Mi richiusi immediatamente nella mia stanza, passando a ispezionarla: era tanto tempo che non avevo una stanza interamente mia... E quella sensazione mi piaceva. Finalmente avevo uno spazio per i miei libri, e non avrei dovuto passare le nottate in biblioteca perchè non avevo abbastanza posto e luce per continuare a leggere. - Si, ho fatto proprio bene ad andarmene dall'orfanatrofio... - pensai, mentre sistemavo i miei pochi averi e aprivo l'armadio: c'era già la divisa dell'Accademia riposta dentro, che sicuramente era obbligatoria. Così mi spogliai e, dopo una breve doccia per riprendermi dal viaggio, indossai la divisa. Era della taglia giusta per me: altra sensazione che non provavo da tempo, dato che con il tempo i vestiti mi erano cresciuti addosso, e le suore mi avevano sempre rifilato vestiti di persone più grandi, e che quindi erano più larghi. Rimasi un po'a fissare l'Accademia che riuscivo a vedere dalla mia stanza: se prima osservavo, probabilmente poi sarei riuscito a memorizzare meglio i luoghi in cui abitavo. Non avevo però prestato attenzione alla malinconia che mi portavo dietro: bastava poco infatti, perchè i vecchi ricordi tornassero a farsi sentire, e per qualche secondo, mi parve di risentire persino il testo che avevo composto a Hikaru per il suo decimo compleanno. Ogni volta che imparavo una nuova formula di magia, poi, il sorriso orgoglioso di mia madre era l'unica cosa che contava. Di mio padre, invece, non ricordavo e non sapevo niente: era morto il giorno in cui ero nato, e non avevo mai avuto modo di incontrarlo. Non avevo mai saputo il motivo: mia madre non aveva mai voluto dirmelo, ma anche se a volte sentivo la mancanza di un padre... Tutto quello che avevo avuto in quel villaggio mi era bastato. Eppure in meno di una giornata era scomparso tutto; la ferita che avevo sul petto era la prova vivente di ciò che era successo, e anche senza bisogno di prove, il dolore e i ricordi annessi erano ancora troppo vividi. Persino quelle che dovevano essere memorie felice, ormai, sembravano così distanti e nostalgici... - Ormai il passato è passato. Non posso farci più niente... - pensai, chiudendo le finestre della mia stanza e uscendo dalla camera: avrei esplorato un po' l'Accademia... Ero curioso di vedere la Biblioteca; e chi sa che non avessero pure un piano in quella scuola!? Fremevo alla sola idea di suonare nuovamente qualche pezzo. Così, ormai dimentico dell'ordine ricevuto dall'ometto in bianco, me ne andai a giro per la mia nuova casa.

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    Appunto, perchè comunque l'obiquità per anche le role normali è decisamente insostenibile x°D Verrebbe fuori un casino, perchè poi ci sono troppe role (e troppi pg) da gestire, e a lunga andare nelle ruolate normali l'utente diventa scemo xD Che poi c'è gente (tipo me xD) che ci mette tanto a rispondere una singola ruolata, figuriamoci doverne gestire più di una xD Poi vabbè, secondo me nelle ruolate normali è una cosa anche un po' "innaturale", sdoppiare il personaggio; poi vabbè, questa è una mia opinione ^^ Anche per gli eventi ridurrei la cosa dell'obiquità soltanto in base alle esigenze di chi partecipa (es: se la data dell'evento non si può spostare perchè l'utente è impegnato in una role con un altro utente e dopo quel periodo sparisce e non può partecipare alla ruolata dell'evento allora si può donare l'obiquità, negli altri casi no), o come ha detto Selëne si interrompe la ruolata :)
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    No ma tipo che questo è uno dei miei capitoli preferiti ♥ *chissà perchè*
    No seriamente, epico come sempre ù.ù/ E l'ultima parte mi farà SEMPRE piangere ç__ç
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    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: 0

    Ruolata
    Era passata una settimana da quando avevo cominciato a frequentare le lezioni: dopo i primi due giorni, tutto aveva cominciato ad andare per il meglio, e ormai la routine quotidiana stava avendo la meglio sull'angoscia iniziale. Ogni giorno era la stessa solfa: lezione tutta la mattina, pausa pranzo che durava due orette e poco più, e poi la campana di inizo lezioni annunciava un'altra manciata di ore, solitamente fino alle cinque del pomeriggio, passate a studiare nelle aule dell'Accademia. Non potevo certo dire che le lezioni fossero noiose: in soli pochi giorni, avevo già avuto modo di imparare molte cose di cui non sospettavo minimanente l'esistenza, e avevo scoperto la mia affinità con un'altra materia, le cui lezioni aspettavo quasi con impazienza: Pozioni. Molti studenti non sopportavano quelle ore: la professora Pytonia, - la docente che insegnava Pozioni per l'appunto -, era decisamente troppo esigente e cinica; nonchè estremamente severa. Durante le sue lezioni non si sentiva neanche volare una mosca, e l'unico rumore era quello dei mestoli che mescolavano gli intrugli di un calderone, e talvolta, l'esplosione di qualche pozione o filtro non andato a buon fine. Però, a me, quelle lezioni piacevano molto: non potevo dire di eccellere, ma me la cavavo abbastanza bene a misurare le dosi e affettare erbe, grazie anche alle esperienze che avevo dovuto passare nel mio "viaggio errante"; senza le dovute conoscenze, infatti, sarei morta tempo addietro.
    Era tutto nuovo e strano per me: avevo avuto modo di ambientarmi, certo, ma ancora il senso di vuoto e angoscia che provavo non erano scomparsi del tutto. - Penso che ci dovrò fare l'abitudine... - pensai, mentre l'ultima ora mattutina finiva e iniziava finalmente la tanto agognata pausa pranzo, - probabilmente questa situazione è tipica dei nuovi arrivati, come me... -. Chiusi immediatamente il tomo di Mostrologia, prendendo la mia cartella e dirigendomi verso l'uscita della classe. E sarei addiritttura riuscita ad andarmene: se non fosse stato per il professor Wiernes, che mi fermò a gran voce. - Signorina Wolfrun, la prego di fermarsi un secondo. - disse, tirando fuori un foglio da una cartella poggiata sulla cattedra, il cui contenuto era accuratamente ordinato e ben tenuto. Mi avvicinai alla cattedra del professore, incuriosita... E spaventata. Quello era il mio compito: ed era pieno di fregi rossi e scancellature! Intuivo già che piega avrebbe preso il discorso... - I risultati del vostro compito di iniziazione non sono andati molto bene... Le consiglio di studiare di più, Wolfrun, perchè è già partita male quest'anno. Vedrò di farle recuperare il brutto esito con un'interrogazione, quindi si prepari adeguatamente. -. L'intuizione si era tramutata in realtà: sapevo benissimo di aver fallito quel compito, dato che per colpa dei troppi pensieri - e del troppo tempo passato in cortile, a esecitarmi con l'arco sugli alberi dell'Accademia -, non ero riuscita a memorizzare nemmeno una delle creature che popolavano Evesaje. Forse era anche a causa delle sembianze raccapriccianti che avevano quasi tutti quei mostri... Trattenni un sospiro, mentre l'amarezza invadeva il mio animo. - Capisco... Vedrò di rimediare al più presto. - dissi soltanto, accennando un timido sorriso e un mezzo inchino, per poi sfrecciare via dalla classe. Che vergogna! - Menomale che non c'era più nessuno... - mi ritrovai a pensare, mentre mi dirigevo alla Mensa. Altro che esercitazione: avrei dovuto concentrarmi di più da quel momento in poi, perchè se non rimediavo quel compito, avrei fatto bene anche ad andarmene dall'Accademia. - Uffa... Ci mancava anche questa... - pensai, mentre entravo nella vasta stanza della mensa e, ignorati i tavoli già gremiti di gente, mi dirigevo verso i vassoi e sceglievo quello che sarebbe stato il mio pasto: un piatto di riso e una coscia di Baku, che a quanto ricordavo era una capra con un occhio solo... O forse ne aveva di più?
    Un'altra disavventura coronò la perfetta giornata, che era iniziata bene ed era capitombolata successivamente: non c'erano più posti a sedere. - Bene, mi toccherà persino mangiare in piedi... - pensai, amareggiata, mentre mi dirigevo verso l'angolo che mi sembrava quello più nascosto della sala mensa. Fortuna volle che il mio sguardo cadde sulla schiena di un ragazzo dai capelli blu... Ma più precisamente, sul posto libero accanto a egli. Feci per dirigermi verso il ragazzo, quando una contastazione mi fece tremare: era un demone. Nonostante inizialmente mi fosse sembrato un normale umano, riuscivo a captare la sua aura demoniaca; fatto che mi lasciò spiazzata per più di un minuto. Cosa dovevo fare? Non potevo restare in quella situazione forse per sempre. Dovevo lasciarmi indietro il passato. Ma il solo incontro con un demone riaccendeva di nuovo in me l'angoscia provata anni e anni prima. - Basta. Non devo pensarci. Non posso fare di tutta l'erba un fascio. -. Scossi la testa, come a cercare di levarmi dalla testa pensieri non desiderati, per poi afferrare più saldamente il vassoio - a momenti mi scivolava, da quanto lo tenevo inclinato -, e dirigermi verso il posto libero accanto al demone. - Scusa, è libero qui? - chiesi, cercando di scrutare il volto del giovane e rivolgendogli un timido sorriso. Sfruttai l'occasione per osservarlo meglio. Non sembrava essere tanto più grande di me: i capelli blu, arruffati e in disordine, erano in netto contrasto con gli occhi rosso cremisi del demone.

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    Titolo Originale: InuYasha, 犬夜叉
    Autore: Rumiko Takahashi
    Genere: Shōnen, Azione, Fantasy
    Temi: Mitologia giapponese, Vita scolastica
    Regia: Masashi Ikeda, Yasunao Aoki
    Episodi: 167
    Lingua Episodi: Italiana
    Durata episodi: 22 min. circa

    Trama

    Periodo Sengoku: Inuyasha, un mezzodemone (han'yō), ruba da un villaggio la Sfera dei Quattro Spiriti (detta anche Sfera degli Shikon), un oggetto che può accrescere enormemente i poteri di un individuo. Inuyasha non va troppo lontano: Kikyo, la giovane sacerdotessa del villaggio, lo trafigge con una freccia sacra che, attraverso il corpo di Inuyasha, si conficca al Goshinboku, un albero sacro nella foresta vicina. Per il potere della freccia sacra, Inuyasha rimane come congelato in un sonno magico sospeso nel tempo. Ferita a morte, forse dallo stesso Inuyasha, Kikyo raccomanda alla sorella minore Kaede di bruciare la sfera insieme al suo corpo, affinché non possa cadere in mani sbagliate. 500 anni dopo, nel Giappone presente, Kagome è una normale studentessa che frequenta la terza media. Vive in un antico tempio shintoista insieme alla mamma, il fratellino Souta e il nonno. Il giorno del suo quindicesimo compleanno, Kagome cade nel pozzo di casa sua e viene riportata indietro fino all'epoca Sengoku, ma 50 anni dopo il sigillamento di Inuyasha; qui farà la conoscenza di Kaede, ormai invecchiata, che riconosce subito una certa somiglianza tra Kagome e sua sorella Kikyo, la custode della leggendaria Sfera degli Shikon. Subito dopo, un demone millepiedi attacca il villaggio e Kagome, per sfuggirgli, si rifugia nel bosco, dove incontra Inuyasha...

    Streaming

    QUI
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    Beh no xD E'un Accademia, quindi è strutturata un po' come Hogwarts diciamo xD I professori hanno le aule e gli alunni si trasferiscono ogni ora x°D Praticamente ci sono delle lezioni per ogni tipo di classe (che trovi QUI), e il personaggio da esami e compiti solo quando ruola con un altro (tipo come ho fatto io con Sibilla nella role in Aula, che come puoi vedere era comunque accennato e basta xD Spero di averti chiarito le idee ^^ Semmai leggiti pure i capitoli della fanfiction, per avere un'idea più precisa di come si svolge il GDR (dato che l'intero forum è basato su quella x°D)
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    Buoni i marshmellow *W* :loovee: Io ricambio con thè e biscotti al cioccolato MWAHAHAHAHAHAH ù.ù/ *e già che c'è offre a tutto il forum* :tè:
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    Tranquilla, i miei nick son sempre troppo lunghi x°°°D
    Lo so, però è sempre "strano abituarsi" x°°°D Ma tanto io sclero con chiunque, grandi o non grandi ù_ù/
    CITAZIONE (·»Beja«· @ 18/5/2014, 22:28) 
    adesso basta con tutti questi biondi che mi fate emozionare u///u

    Ahahahahahah x°°°D
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    Benvenutissima! ^W^ Per qualsiasi dubbio non esitare a chiedere, tra utenti e staff ti daremo una mano senz'altro ^W^ Questa catena non mi dispiace, il forum si sta popolando a poco a poco e per una founder niente è più importante dell'utenza çVç *va in brodo di giuggole* Io qui invece sono la più piccola, mi sa xD Ne compio 15 il 27 xD Pg biondi eh >V> Non ne ho ancora fatto uno, però nella fanfiction ho un OC biondo e occhi azzurri x°°°D*che tra l'altro manco è ancora apparso, ma vabbuò ù.ù'''*
    Beh, che altro dire? xD Buona permanenza ^^ Se hai bisogno di aiuto con html o col regolamento (il nostro è un po' astruso per via del fattore otome xD) dicci pure ^W^
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    Bell'idea questo topic**
    Io di hobby non ne ho tanti, ma quelli che mi piacciono di più sono sicuramente smanettare con gli html (e fare cagate pazzesce x°°°D Questo è un hobby scoperto da poco òvò ), disegnare (anche se non sono soddisfatta per niente del mio stile e non mi ci dedico anima e corpo), leggere e soprattutto scrivere ** Devo migliorare sicuramente nel mio stile di scrittura, ma mi posso ritenere soddisfatta per come descrivo paesaggi, azioni e pensieri, mentre nei dialoghi pecco xD Anche come idee (tipo per una fanfic) non ne ho molte e varie, infatti i miei pg si assomigliano tutti x°D Ma questo è un altro discorso ^^''' Altri hobby... Uhm, videogiocare ù.ù/ (Zelda, FEA e Ico&SOTC a vita :fangirla2: )Quando ho un gioco nuovo vado in fissa e dimentico tutto, ma poi mi piace rigiocarli più volte e godermi magari le quest secondarie che ho saltato alla prima partita, troppo presa dalla trama ^^ E altri hobby non ne ho.. Almeno penso ò.ò Ora non mi vengono in mente xD
28 replies since 9/12/2012
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