Votes given by Yuna ~

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    Non dovrei presentarmi in un altro gdr...
    E c'è anche qui chi lo sa, ma non importa.
    Insomma sono una sorta di anima autodistruttiva, mi piace da morire farmi male e portare scompiglio, anche se non è così drammatica la questione come può apparire. Non voglio rovinare i giochi a nessuno °w° lo gggggiuro!

    *prende un respiro profondo e si prepara a scrivere qualche chilometro di testo, sperando che qualche anima pia abbia voglia anche di leggere il suo divagare notturno*
    Ooooooh salve *w*
    Sono una personcina oscura e vagamente(?) conosciuta dalle mod globali di questo universo e da qualche altro esemplare di fanciulla che qui circola, theheheheh... pensavate che non vi avrei trovate mai, vero?
    Scherzi a parte e sclero a parte - cosa impossibile, in qualche modo qualche uscita fuori di senno deve esistere ogni tanto - sono una più o meno vagamente comune trentenne che soffre della terribile malattia chiamata disoccupazione.
    Ok, detta così sembra quasi che stia a casa a non fare un benemerito dalla mattina alla sera, ma in realtà in contemporanea soffro del famigerato virus del multitasking e del bisogno ossessivo compulsivo di riempirmi di cose da fare finché non do di matto e non rischio di aggredire qualcuno durante il mio "periodo nero" (da metà novembre a metà gennaio, non temete, cerco di estraniarmi dal mondo quando arriva).
    Mio cielo, mi rendo conto che da questa partenza posso far scappare chiunque e rischiare di finire schivata a vista xD
    Ok, dai... qualcuno dica che non sono troppo pericolosa, su ç.ç So che state leggendo, oh voi che mi conoscete... amatemiH e difendetemiH *allarga le braccia sperando che qualche soggettino - voi sapete chi siete <.< - corra ad abbracciarla*

    By the way, sperando che il mio delirante appello sia stato accolto e che nessuno sia fuggito da quella che posso definire come la più allucinante delle mie presentazioni, vado ordunque a dire altro su di me u.u

    Ho davvero 30 anni suonati, festeggiati a marzo di quest'anno. Frequento i gdr da settembre 2011 quando sono approdata sul primo e ho iniziato il mio cammino. Destino vuole che in realtà pure ne gestisca uno, ma ciò non mi basta e viaggio amabilmente in terra straniera per poter variare con i personaggi il più possible, vivendo le realtà create dagli altri per potermi divertire con la scrittura e le interazioni su più livelli possibile.
    Mi piace la diversità, la creatività e poter trovare stimoli diversi per dare maggiori input alla mia mente e far lavorare i neuroni prima che si atrofizzino per via del focalizzarmi con il solo odio verso certi elementi della mia famiglia.
    Insomma credo poco al fatto che la settimana enigmistica aiuti a non far spegnere il cervello ogni dieci minuti, alla fine dopo tutti i secoli di attività penso che le combinazioni di definizioni e parole non siano tanto diverse da quelle dei vecchi numeri. Che ci vuole a memorizzare le risposte delle definizioni? Ne ho delle prove a casa, il risultato è solo che riesci a trovare interessanti i quiz televisivi e ti senti intelligente se sai rispondere ad una domanda perché "c'era anche nella settimana enigmistica".
    Ok, sono un tantino scontrosa a volte, acidella quando mi gira male, ma tendenzialmente coccolosa e disponibile a socializzare con chiunque.
    Amo la musica nel senso più completo che possa venire in mente: sono eclettica e non ho un genere definito come preferito, vado a momento, a stato d'animo, passo dal classico, al jazz, all'hip hop storico a quello moderno.. metal, rock, alternative, grounge, punk, progressive, hardcore...
    Skrillex, Aqua, Symphony X, Alter Bridge, Nina Simone, Mozart, Beethoven, Katy Perry, Charice, Shinedown, Stone Sour, 30 second to Mars, Linkin' Park, Uriah Heep, Bomfunk e chi più ne ha più ne metta.
    Se ancora non l'ho ascoltato non so se mi piace o meno e quindi si può ascoltare e poi decidere se annoverare tra i preferiti o meno.
    A tempo perso - il che significa "quando ho bisogno di estraniarmi da ogni altra cosa" - prendo in mano la tavoletta grafica e mi dedico al disegno con il carissimo photoshop.
    Sono una mezza drogata di apprendimento da autodidatta e tra le ultime vittime del mio temibile stalking ci sono la grafica e quanto riguarda la programmazione web.
    Ad oggi posso dire di aver preso mano con html e css abbastanza da poter creare, riga dopo riga a manina santa, siti web funzionanti (e compatibili con tutti i maggiori browser, compreso il dannato IE). Ora sto volgendo le mie mire verso il pianeta Java e anche Javascript... ci diamo alla programmazione seria per poter fare di più e meglio, per poi addentrarmi nell'universo MySQL e, se il cielo mi assiste, anche PHP. Se solo pochi ci han capito qualcosa (o anche nessuno), non temete, non me la prendo =3
    Altro? Rischio di scrivere ancora un sacco, forse è meglio tagliare qui.
    Ok dai, diciamo che vorrei dedicarmi a manga e anime, ma le giornate di 24 ore son troppo brevi, quindi ho una sorta di elenco infinito di cose da leggere e vedere... e prima o poi ci riuscirò.
    Adoro anche guardare i film, anche qui vario genere, e le serie tv, sempre di vari generi.
    Spazio in lungo e in largo a tal punto che tempo fa qualcuno mi definì un'essere alieno... anche per la questione multitasking, in effetti.
    Che mi piace scrivere non penso serva dirlo, vero? Battuta pessima, chiedo perdono u.u
    Ah si... sono io la personcina che Marxo ha anticipato avrebbe trascinato qui, in realtà è colpa sua se vi è toccato trovare questo post enorme come presentazione e la sottoscritta qui, sorridente e con gli occhioni sbrilluccicosi a implorare di non essere cacciata via *w*

    Posso restare? *w*
    Vi prego, vi prego, vi prego!
    Prometto che farò del mio meglio per fare un piggì di tutto rispetto *w*
    *sbrilluccica d'immenso*
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    yxs1Wi8
    Ophelia KaiserRazza: Demone Classe: Assassino Numero Stanza: 132 Fama: 0 Il viaggio per arrivare all'Aninthea era stato lungo e stancante, ma per fortuna la scuola mi aveva accolto molto cortesemente e mi aveva subito dato la chiave della mia stanza. Ad accogliermi c'era una donna vestita in una divisa da combattimento. Non sapevo chi era ma molto probabilmente era una delle professoresse dell'accademia. Mi avviai nel dormitorio, mentre camminavo vedevo le porte di tutte le sale presenti nella scuola. La sala Perla, la sala Smeraldo e... la mia, la sala Amber. Entrai ed andai subito in cerca della mia stanza. Salii le scale che portavano al dormitorio femminile e appena vidi la stanza con il mio numero, aprii la porta. Un profumo di rose mi invase, sussultai a quell'odore così travolgente. Le mie spalle tremarono e sentii un formicolio percorrermi tutta la schiena. Era come se quell'odore avesse richiamato il tatuaggio che avevo sulla schiena. I colori della stanza erano tutti molto scuri. Il nero prevaleva e non c'era traccia di bianco. I mobili erano fatti tutti di legno e sopra di essi vedevo piccole candele accese. Aveva tutto un odore familiare. "Sono sicura che starò bene qui" pensai tra me e me. Presi la mia vecchia borsa e la appoggiai vicino ad un piccolo divanetto che si trovava al centro della stanza. Poco lontano da lì, vedi un letto. Mi avvicinai e mi stesi. Per 2 minuti che sembrarono infiniti fissai il vuoto. Poi prima di cadere in un profondo sonno, pensai: "Grazie padre, grazie madre, per avermi dato questa splendida occasione"

    code by .:Kym:. for AnintheaAcademy

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    Salve a tutti!! Io sono Misaki (ma potete chiamarmi anche Min, dato che ho scoperto che il mio nome in coreano è Min Min Min :senzaparole: , grazie ad un fantastico generatore di nomi coreani!), però il mio vero nome è Milena. Ho 14 anni e da 3 anni sono un anime/manga dipendente!! Poi un anno fa' sono diventata anche drama/coreani dipendente. Sono una grande fan del Giappone e il mio sogno è quello di fare il giro del mondo, per conoscere e visitare più culture possibili. Ho da poco riscoperto una passione per i Gdr... e dato che ero alla disperata ricerca di qualcosa di scolastico mi sono imbattuta un voi.
    Non ho idea di cosa sia la sanità mentale(ma credo che siano in pochi coloro che la possiedono), e... boh... cos'altro dire? Odio le zanzare!!!!! :rabbia2: :limite:

    Vabbè, spero di trovarmi bene nella vostra famigliola, quindi prendetevi cura di me!!! *si inchina alla giapponese*

    P.s. Io amo le faccine di questo forum!!! :dance1:
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    Bellissima role *Q*
    Affinità +50
    Fama +10
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    axyr3Eb
    Jeremiah HorneRazza: Mezzosangue. Classe: Maga Bianca. Numero Stanza: 120 Ametista. Fama: 0 Un leggero sbadiglio, più simile ad un sospiro, le fece dischiudere le labbra ed arricciare il naso per un istante breve, prima di ritornare con la solita espressione composta e graziosa sul viso chiaro.
    Era una bella giornata, soleggiata e con poche nuvole in cielo. Stava arrivando la stagione calda e si sentiva.
    Aveva lasciato la giacca dell'uniforme in camera e a tirare un po' su le maniche della camicia ricamata, anch'essa parte del completo scolastico. I lunghi capelli corvini li aveva legati in una coda alta ma non troppo ordinata e aveva trovato un po' di frescura su una panca in pietra posta appena sotto un albero dalla chioma piuttosto folta e fitta che le offriva una zona d'ombra piuttosto piacevole.
    Una gamba sulla panca ed un altra lasciata a penzoloni giù da essa a dondolarsi tranquillamente e distrattamente.
    Più volte si tirò su le maniche vaporose della camicia, allentando per via del calore il nastro che teneva chiusa al petto la camicia abbastanza da non sembrare scandalosa lasciando vedere ciò che è bene che una donna non mostri così. Ma non pareva esserci nessuno nel giardino e non si pose troppo il problema, ritornando a concentrare la sua attenzione sul libro che teneva appoggiato sulla gamba piegata, e sopra il quale c'erano alcuni fogli bianchi e alcuni scritti, il tutto facendo attenzione a non macchiarsi con l'inchiostro del suo piccolo calamaio portatile le grandi maniche della camicia.
    Cosa scriveva? Al solito "niente di particolare", ma non sarà di certo lei, ne tanto meno io a rivelarvelo...come dice lei "non ha grossa importanza".
    Era tranquilla e serena nel silenzio del giardino soleggiato dove il verde delle piante era più vivo e il colore dei fiori era più acceso: sembrava celebrassero anche loro l'arrivo di quella calura, ancora sopportabile per Jeremiah che non accennava al volersi muovere da lì e a godersi quell' apparente solitudine mattutina.


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    Lewys Silyen
    Classe: Mago Nero Razza: Demone Numero Stanza: 126 Fama: 0

    Ruolata
    Finalmente arrivai all'Accademia. Dopo mesi, finalmente ci ero riuscito! L'Accademia era così grande che per un attimo temetti di aver sbagliato, e di trovarmi davanti a un palazzo; ma l'insegna "Aninthea Academy" sopra il cancello mi faceva capire che quello era il posto giusto. - Uff... Finalmente sono arrivato... - pensai, mentre varcavo la soglia dell'Accademia e mi dirigevo al suo interno. Rimasi affascinato dal giardino così grande, e da tutte quelle persone che popolavano quel posto: era pieno di ragazzi e ragazze di ogni razza.... Non mi era mai capitato di vedere così tanta gente insieme; men che meno così tante razze a contatto. Prima ancora che me ne accorgessi, il mio sguardo vagava da uno studente all'altro, in cerca di qualcuno... Ma nessuno corrispondeva al soggetto delle mie ricerche. - Dei, sono passati così tanti anni... Anche se Hikaru si trova qui, probabilmente non lo riconoscerei. - pensai, eppure non avevo intenzione di mollare: significava arrendermi all'idea che era morto, e dato che non avevo ancora delle certezze.. L'idea non era neanche lontanamente accettabile. - Almeno qui però, potrei allenarmi di più. - pensai, sistemando meglio la borsa che portavo a tracolla e entrando finalmente nelle stanze dell'Accademia. Alcuni studenti si girarono a guardarmi, per poi ignorarmi completamente: non sapevo dire se quel fatto era legato o alla mia natura di demone o alla mia iscrizione in quel periodo dell'anno: infatti, i corsi erano già cominciati da tempo, e io ero uno dei pochi ritardatari che si iscrivevano quasi alla fine dell'anno. - Beh, poco importa... Perlomeno mi sono lasciato alle spalle quell'orfanatrofio! - pensai, rimanendo incantato a fissare l'ingresso dell'Accademia: era quanto di più maestoso e importante avessi visto in vita mia, e per qualche secondo, mi sembrò di essere decisamente fuori luogo. Gli arazzi posti con gran cura, l'arredamento sofisticato... Di posti come quello avevo soltanto letto nei libri di favole e in quelli di fantasia; non avevo mai visto niente di tutto ciò con i miei occhi, e adesso che avevo addirittura l'occasione di viverci, me ne restavo fermo in un angolo a fissare e rimirare il posto che mi si presentava sotto gli occhi. - Tu. Spostati. Immediatamente. - una voce mi costrinse a girarmi, ma appena l'ebbi fatto, non vidi proprio niente: poi abbassai lo sguardo, e notai che, quasi venti centimetri più in basso di me, c'era una figura con una bandana bianca in testa e degli attrezzi per pulire in mano. Che mi fissava con sguardo truce. Sbarrai gli occhi, confuso: che cosa voleva quel tizio, che sicuramente era più piccolo di me? - Ehm... Non credo di capire... - azzardai, accennando un sorriso imbarazzato e fissando la figura, che continuava a guardarmi male. - .... Forse se ti facessi espellere ancor prima che tu abbia visto metà di questa stanza, capiresti meglio. SPOSTATI DA LI', DANNATO. Stai bloccando il passaggio a tutti.- disse il tizio, agitando un cencio sporco con cui probabilmente aveva appena tirato a lucido le mura dell'Accademia. Mi venne la pelle d'oca a quelle parole, e mi feci da parte senza altri discorsi. - S... Signor si, signore! - dissi, come se avessi appena ricevuto un ordine da cui dipendeva la mia vita. E probabilmente era così... - Bene, vedo che capisci in fretta. Sbrigati a registrarti, dopo mi aiuterai a pulire tutto questo lerciume. Non esigo ritardi, e non me ne frega niente se hai da fare o meno, quest'Accademia è fin troppo sporca. E tutto perchè voi studenti non fate altro che insozzare ovunque! - gridò l'ometto, calcandosi la bandana in testa e attraversando la stanza, seguito da un'altra decina di ragazzi tutti agghindati nella solita maniera. Sospirai scoraggiato: ci mancavano soltanto le pulizie! Però, per il momento, la mia iscrizione era la cosa che contava di più. Così, seppur a malincuore - era tutto così strano che sarei rimasto ore a fissare quell'Accademia - mi diressi verso una vecchina che aveva tutta l'aria di essere la segretaria. Avevo intuito bene: con sguardo severo mi rifilò la chiave della mia stanza, la 126, e una lettera da parte della preside, che sicurament conteneva il regolamento. Dopo qualche altro minuto passato a cercare la mia stanza - non avevo tutto questo gran senso dell'orientamento -, riuscii finalmente a trovare la mia stanza. Girata la chiave, mi ritrovai in una stanza piccola ma ordinata: le pareti erano di un bel viola ametista e i mobili in legno, e l'atmosfera della stanza mi dava una sensazione piacevole. Mi richiusi immediatamente nella mia stanza, passando a ispezionarla: era tanto tempo che non avevo una stanza interamente mia... E quella sensazione mi piaceva. Finalmente avevo uno spazio per i miei libri, e non avrei dovuto passare le nottate in biblioteca perchè non avevo abbastanza posto e luce per continuare a leggere. - Si, ho fatto proprio bene ad andarmene dall'orfanatrofio... - pensai, mentre sistemavo i miei pochi averi e aprivo l'armadio: c'era già la divisa dell'Accademia riposta dentro, che sicuramente era obbligatoria. Così mi spogliai e, dopo una breve doccia per riprendermi dal viaggio, indossai la divisa. Era della taglia giusta per me: altra sensazione che non provavo da tempo, dato che con il tempo i vestiti mi erano cresciuti addosso, e le suore mi avevano sempre rifilato vestiti di persone più grandi, e che quindi erano più larghi. Rimasi un po'a fissare l'Accademia che riuscivo a vedere dalla mia stanza: se prima osservavo, probabilmente poi sarei riuscito a memorizzare meglio i luoghi in cui abitavo. Non avevo però prestato attenzione alla malinconia che mi portavo dietro: bastava poco infatti, perchè i vecchi ricordi tornassero a farsi sentire, e per qualche secondo, mi parve di risentire persino il testo che avevo composto a Hikaru per il suo decimo compleanno. Ogni volta che imparavo una nuova formula di magia, poi, il sorriso orgoglioso di mia madre era l'unica cosa che contava. Di mio padre, invece, non ricordavo e non sapevo niente: era morto il giorno in cui ero nato, e non avevo mai avuto modo di incontrarlo. Non avevo mai saputo il motivo: mia madre non aveva mai voluto dirmelo, ma anche se a volte sentivo la mancanza di un padre... Tutto quello che avevo avuto in quel villaggio mi era bastato. Eppure in meno di una giornata era scomparso tutto; la ferita che avevo sul petto era la prova vivente di ciò che era successo, e anche senza bisogno di prove, il dolore e i ricordi annessi erano ancora troppo vividi. Persino quelle che dovevano essere memorie felice, ormai, sembravano così distanti e nostalgici... - Ormai il passato è passato. Non posso farci più niente... - pensai, chiudendo le finestre della mia stanza e uscendo dalla camera: avrei esplorato un po' l'Accademia... Ero curioso di vedere la Biblioteca; e chi sa che non avessero pure un piano in quella scuola!? Fremevo alla sola idea di suonare nuovamente qualche pezzo. Così, ormai dimentico dell'ordine ricevuto dall'ometto in bianco, me ne andai a giro per la mia nuova casa.

  7. .
    Io sono contraria all'obliquità perchè a differenza di molti GDR dove c'è un limite pg qui puoi farne tutti quelli che riesci a gestire.

    Quindi se ti crei 10 pg puoi aprire 10 role in contemporanea che secondo me sono già tante da gestire, figuriamoci se se ne possono aprire tre per pg... 30 role? Io attualmente faccio una fatica immane a seguire quelle che ho...


    Mentre si potrebbe concederla per gli eventi in modo da non costringere a scegliere o a chiudere o sospendere una role...
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    CJZMR4C
    Amir UndosianRazza: Mutaforma - Mãnacee Classe: Spadaccino Numero Stanza: Rubino 114 Fama: // Anche quella mattina mi sveglia prestissimo, tutto sudato, in seguito ad un incubo.
    Lo stesso incubo che mi perseguita da molti giorni ormai...
    Da quando per la prima volta mi ero trasformato in drago.
    Non è tanto la trasformazione ad avermi sconvolto, quanto il fatto che ho ucciso un uomo!
    Poco mi consola il fatto che l'uomo in questione era l'assassino di mia madre...
    il pensiero di aver spezzato una vita per sempre non mi lasciava in pace nemmeno dopo diversi giorni dall'accaduto.
    Anche quel giorno saltai la colazione, come ogni volta che facevo quel dannato incubo.
    Passai tutta la mattinata a correre e fare esercizi per conto mio, magari se riuscivo a stancarmi abbastanza la prossima notte sarei riuscito a dormire... forse.
    Corsi e mi allenai, senza fermarmi, talmente tanto che saltai anche il pranzo e quando me ne accorsi le cucine avevano chiuso già da un pezzo e il mio stomaco reclamava cibo!
    Durante i miei giri di corsa ero più volte passato di fronte al bar, e anche se non mi poteva fornire di certo un pasto completo, avrei di certo trovato qualcosa da mettere sotto i denti.
    Ma prima dovevo andare in camera a lavarmi, non potevo certo andare in un luogo pubblico mentre puzzavo ancora come un caprone.
    Dopo una rapida doccia, afferrai quello che mi capitò sotto tiro appena aprii l'armadio ovvero un paio di jeans blu scuro e una maglietta nera e arancione.
    Infilai un paio di comode scarpe da ginnastica e, con i capelli ancora umidicci, uscii dirigendomi al bar.
    Entrai senza guardarmi troppo in giro, adocchiai un tavolino libero, accanto a quello di una ragazza immersa nella lettura di un libro e mi sedetti.
    Il cameriere arrivò quasi subito
    «Dunque...»
    cominciai aprendo il listino
    «Vorrei questo panino...»
    dissi indicando la foto
    «Però voglio il doppi di tutto!
    Doppio hamburger, doppia insalata, doppio pomodoro, doppio formaggio, doppia salsa...
    poi una porzione grande di patatine, una birra media e una fetta abbondante di cheesecake al cioccolato!»

    finsi di non notare l'espressione sorpresa del cameriere mentre posavo il listino
    «Ho parecchio appetito...»
    dissi scrollando le spalle.
    Dopotutto perché avrei dovuto giustificarmi?
    Avevo saltato sia colazione che pranzo era ovvio che adesso ero affamato.
    Mentre il cameriere se ne andava mi appoggiai allo schienale della sedia, le mani intrecciate dietro la testa, mi guardavo attorno con aria curiosa.

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    Ahrën Wolfrun
    Classe: Arciere Oscuro Razza: Angelo Numero Stanza: 110 Fama: 0

    Ruolata
    Era passata una settimana da quando avevo cominciato a frequentare le lezioni: dopo i primi due giorni, tutto aveva cominciato ad andare per il meglio, e ormai la routine quotidiana stava avendo la meglio sull'angoscia iniziale. Ogni giorno era la stessa solfa: lezione tutta la mattina, pausa pranzo che durava due orette e poco più, e poi la campana di inizo lezioni annunciava un'altra manciata di ore, solitamente fino alle cinque del pomeriggio, passate a studiare nelle aule dell'Accademia. Non potevo certo dire che le lezioni fossero noiose: in soli pochi giorni, avevo già avuto modo di imparare molte cose di cui non sospettavo minimanente l'esistenza, e avevo scoperto la mia affinità con un'altra materia, le cui lezioni aspettavo quasi con impazienza: Pozioni. Molti studenti non sopportavano quelle ore: la professora Pytonia, - la docente che insegnava Pozioni per l'appunto -, era decisamente troppo esigente e cinica; nonchè estremamente severa. Durante le sue lezioni non si sentiva neanche volare una mosca, e l'unico rumore era quello dei mestoli che mescolavano gli intrugli di un calderone, e talvolta, l'esplosione di qualche pozione o filtro non andato a buon fine. Però, a me, quelle lezioni piacevano molto: non potevo dire di eccellere, ma me la cavavo abbastanza bene a misurare le dosi e affettare erbe, grazie anche alle esperienze che avevo dovuto passare nel mio "viaggio errante"; senza le dovute conoscenze, infatti, sarei morta tempo addietro.
    Era tutto nuovo e strano per me: avevo avuto modo di ambientarmi, certo, ma ancora il senso di vuoto e angoscia che provavo non erano scomparsi del tutto. - Penso che ci dovrò fare l'abitudine... - pensai, mentre l'ultima ora mattutina finiva e iniziava finalmente la tanto agognata pausa pranzo, - probabilmente questa situazione è tipica dei nuovi arrivati, come me... -. Chiusi immediatamente il tomo di Mostrologia, prendendo la mia cartella e dirigendomi verso l'uscita della classe. E sarei addiritttura riuscita ad andarmene: se non fosse stato per il professor Wiernes, che mi fermò a gran voce. - Signorina Wolfrun, la prego di fermarsi un secondo. - disse, tirando fuori un foglio da una cartella poggiata sulla cattedra, il cui contenuto era accuratamente ordinato e ben tenuto. Mi avvicinai alla cattedra del professore, incuriosita... E spaventata. Quello era il mio compito: ed era pieno di fregi rossi e scancellature! Intuivo già che piega avrebbe preso il discorso... - I risultati del vostro compito di iniziazione non sono andati molto bene... Le consiglio di studiare di più, Wolfrun, perchè è già partita male quest'anno. Vedrò di farle recuperare il brutto esito con un'interrogazione, quindi si prepari adeguatamente. -. L'intuizione si era tramutata in realtà: sapevo benissimo di aver fallito quel compito, dato che per colpa dei troppi pensieri - e del troppo tempo passato in cortile, a esecitarmi con l'arco sugli alberi dell'Accademia -, non ero riuscita a memorizzare nemmeno una delle creature che popolavano Evesaje. Forse era anche a causa delle sembianze raccapriccianti che avevano quasi tutti quei mostri... Trattenni un sospiro, mentre l'amarezza invadeva il mio animo. - Capisco... Vedrò di rimediare al più presto. - dissi soltanto, accennando un timido sorriso e un mezzo inchino, per poi sfrecciare via dalla classe. Che vergogna! - Menomale che non c'era più nessuno... - mi ritrovai a pensare, mentre mi dirigevo alla Mensa. Altro che esercitazione: avrei dovuto concentrarmi di più da quel momento in poi, perchè se non rimediavo quel compito, avrei fatto bene anche ad andarmene dall'Accademia. - Uffa... Ci mancava anche questa... - pensai, mentre entravo nella vasta stanza della mensa e, ignorati i tavoli già gremiti di gente, mi dirigevo verso i vassoi e sceglievo quello che sarebbe stato il mio pasto: un piatto di riso e una coscia di Baku, che a quanto ricordavo era una capra con un occhio solo... O forse ne aveva di più?
    Un'altra disavventura coronò la perfetta giornata, che era iniziata bene ed era capitombolata successivamente: non c'erano più posti a sedere. - Bene, mi toccherà persino mangiare in piedi... - pensai, amareggiata, mentre mi dirigevo verso l'angolo che mi sembrava quello più nascosto della sala mensa. Fortuna volle che il mio sguardo cadde sulla schiena di un ragazzo dai capelli blu... Ma più precisamente, sul posto libero accanto a egli. Feci per dirigermi verso il ragazzo, quando una contastazione mi fece tremare: era un demone. Nonostante inizialmente mi fosse sembrato un normale umano, riuscivo a captare la sua aura demoniaca; fatto che mi lasciò spiazzata per più di un minuto. Cosa dovevo fare? Non potevo restare in quella situazione forse per sempre. Dovevo lasciarmi indietro il passato. Ma il solo incontro con un demone riaccendeva di nuovo in me l'angoscia provata anni e anni prima. - Basta. Non devo pensarci. Non posso fare di tutta l'erba un fascio. -. Scossi la testa, come a cercare di levarmi dalla testa pensieri non desiderati, per poi afferrare più saldamente il vassoio - a momenti mi scivolava, da quanto lo tenevo inclinato -, e dirigermi verso il posto libero accanto al demone. - Scusa, è libero qui? - chiesi, cercando di scrutare il volto del giovane e rivolgendogli un timido sorriso. Sfruttai l'occasione per osservarlo meglio. Non sembrava essere tanto più grande di me: i capelli blu, arruffati e in disordine, erano in netto contrasto con gli occhi rosso cremisi del demone.

  10. .
    *sbuca dal suo cappello magico * zaaalve *esce da cappello *
    Dunque dunque sono una schiappa con le presentazioni ma farò del mio meglio o.o
    Per chi non mi conosce (perchè vi ho viste signorine Kym, Beja e Demons <.< <3) Sono Jyn (si pronuncia Jane u.u lol) ma potete chiamarmi come vi pare.
    Studio architettura al liceo e passo le nottati in bianco a fare progetti lol.
    A parlarmi del GDR è stata la cara Yuna u.u che mi ha incuriosito parecchio e mi son lasciata convincere facilmente alla fine nonostante ultimamente il tempo sia poco e io sia sempre a studiare o__o
    Cooomunque nonostante non sia una tipa tanto dolce e amorevole (conoscerete il mio carattere cinico XD) il tutto mi ispira parecchio.
    E poi... e poi non so' più che dire. Bye :*
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    I due pg uguali sono Eris Raventille di Selëne e Lullaby Evans di Ðemons entrambe con pv Megurine Luka.
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    endymion7_zps0c22dd4c

    Endymion Menulis
    Classe: Mago Bianco Razza: Umano Numero Stanza:104 Fama: 0

    Ruolata
    Pioveva a dirotto quando misi piede per la prima volta nel giardino d'ingresso dell'Accademia ed ero arrivato un giorno dopo la data ufficiale di apertura, pertanto, non c'era praticamente nessuno in giro che potesse notare la mia entrata. La segretaria, o quelle che ne faceva le veci, mi smistò nella Sala Ametista, nella stanza 104 del dormitorio maschile, lamentandosi del mio ritardo e dicendo cose del tipo "il buongiorno si vede dal mattino". Non ci badai molto e ne approfittai per asciugarmi, togliendo il mantello nero, ormai fradicio, che avevo "preso in prestito" in una locanda poco distante dalla scuola. Sentii subito degli sguardi piombare su di me e mi bastò guardarmi intorno per notare che, tra i pochi studenti nei dintorni, due o tre ragazze avevano cominciato a confabulare qualcosa alle mie spalle, con sguardi ammaliati. Ero ormai molto abituato a quel tipo di reazioni e imparai presto a compiacermene, tanto che a volte le esigevo. Ricambiai gli sguardo con un mezzo sorriso, abbastanza seducente per farle sussultare sul posto e andar via, completamente rosse in viso; adoravo quando facevano le timide.
    Intanto la segretaria mi aveva praticamente sbattuto nelle mani una chiave con affisso un cartellino: c'era scritto 104, come previsto, e anche il nome della sala in cui ero stato smistato. Mentre, poi, si era assentata un attimo per cercare dei moduli da compilare, lo vidi, quel nome che temevo più di qualsiasi altra cosa.
    -"Selene Menulis"- lessi tra le pagine di un registro lasciato aperto sulla lettera "M". Non feci in tempo, però, a soffermarmici più di tanto che la segretaria riapparve da dietro la tenda e mi diede i moduli. Compilai il tutto in silenzio, cercando di non pensare troppo alla rivelazione appena avuta, e quando ebbi finito, salutai la donna con un cenno della mano, mentre ricominciava a borbottare qualcosa, e mi diressi verso i dormitori maschili, pronto a sistemarmi nella mia nuova "casa".
    Trovai quasi subito e facilmente la mia stanza, situata in fondo al corridoio, e aprii la porta senza stare troppo a pensarci.
    La stanza era fresca e appena pulita, mi chiedevo per quanto ancora lo sarebbe rimasta, e un leggero odore di legno invecchiato fluttuava nell'aria. Le finestre erano rigorosamente chiuse, ma la stanza era molto fredda, segno che forse il giorno prima avevano fatto cambiare l'aria in occasione dell'apertura dell'Accademia.
    Posai il mio sacco su una sedia, che prevedeva la mia armatura e qualche tomo, nulla di più, a parte qualche soldo guadagnato, e mi sdraiai sul letto a pancia in su. Iniziai a fissare il soffitto, domandandomi se iscrivermi in quell'accademia fosse stata la cosa giusta, specie dopo aver scoperto che c'era LEI. Cominciai ad immaginarmi tutti i possibili modi in cui l'avrei salutata se l'avessi incontrata per i corridoi, ma alla fine, decise che la cosa migliore sarebbe stata quella di ignorarla; infondo non ero più suo fratello su carta, ero il Conte Moniris ora, e avevo passato pure dei guai grossi per poter ottenere quelle carte false. Ma poi, mi feci una domanda che mi mandò ancora più in panico: e se con lei fossero arrivate pure le sue due amiche? Che ci fosse anche Anhylia? Il mio sguardo si fece torvo e cupo, e iniziai pesantemente a preoccuparmi, ma anche in questo caso, prevalse l'idea di nascondermi dietro la maschera del Conte solitario, che mi ero creato appositamente per sfuggire dal mio passato. Promisi a me stesso che nulla mi avrebbe impedito di perseguire questo ruolo, nemmeno vecchie "fiamme". E, mentre pensieri e macchinazioni simili, annebbiavano la mia mente, lentamente, mi addormentai, disteso supino e distrutto dal lungo viaggio.

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    Vi posto i miei edit più "belli" xP Se volete vedere altro e le immagini originali con i rispettivi credits, andate sul mio blog: Gliding On The Rainbow

13 replies since 27/4/2011
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